Cime di rapa
Il simbolo della cucina pugliese
Le cime di rapa sono un cultivar che da tempo è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani, soprattutto in qualità di “simbolo” della cucina pugliese (per quanto vengano prodotte e consumate abbondantemente anche altrove). Botanicamente non sono altro che le foglie della pianta “Brassica vulgaris”, imparentata con il cavolo e il broccolo. La raccolta avviene nei mesi autunnali, inoltre la pianta richiede terreni ben irrigati, privi di ristagni idrici e resiste molto bene alle basse temperature.
Le cime di rapa non sono solo buone, ma anche nutrienti. Il loro valore nutrizionale è testimoniato, tra le altre cose, dall’abbondante presenza di fibra (che ne compone il 3%), nonché dalle significative concentrazioni di sali minerali, con esplicito riferimento al ferro. Contengono inoltre una discreta dose di vitamina C. L’apporto calorico è basso, di poco superiore alle 30 kcal per 100 grammi.
Le varietà di cime di rapa
Le cime di rapa sono un cultivar tutto sommato omogeneo. Si segnalano però delle varietà che si caratterizzano per il periodo di raccolta. Ecco una panoramica esaustiva.
- Quarantine. Vengono raccolte 40 giorni dopo la semina, in genere verso settembre. Hanno un sapore più deciso e una struttura più corposa.
- Sessantine. Dette anche precoci, si raccolgono due mesi dopo la semina, verso fine settembre e inizi di ottobre. Per croccantezza e delicatezza si caratterizzano con un profilo medio.
- Centoventine. Dette anche tardive, si caratterizzano per un sapore delicato e per una spiccata morbidezza. Il colore è solitamente chiaro.
- Marzatiche. Estremamente tardive, si raccolgono verso la fine dell’autunno, anche quattro mesi dopo la semina. Sono molto delicate e tenere.
Qualche idea in cucina
Le cime di rapa danno il meglio di sé con i primi piatti. Il riferimento è in particolare alle famose orecchiette alle cime di rapa, piatto tipico della Puglia. Tuttavia, si sposano benissimo anche con altre paste e soprattutto con i risotti. Ciò non toglie, però, che possano essere abbinate ai secondi di carne, magari in qualità di contorno.
Alcune ricette prevedono l’impiego di questo ortaggio nella veste di farciture di pasticci e torte salate. Ovviamente sono buone anche “a crudo”, a mo’ di insalata. In questo caso vi consiglio di optare per le varietà più tardive, in genere meno croccanti, più tenere e dal sapore spiccatamente delicato. Insomma, le cime di rapa sono molto versatili, nutrienti e davvero squisite. Qui sotto trovate una mia personale selezione di ricette con questo prezioso ortaggio, avete solo l’imbarazzo della scelta!
Come cucinare le cime di rapa, le mie ricette preferite
Come ho già accennato, questo delizioso ortaggio viene coinvolto tanto nei primi piatti quanto nei contorni. E allora vale la pena elencare alcune delle mie ricette preferite, tra quelle preparate su Nonnapaperina. Ricette che dimostrano che cucinare le cime di rapa è facile e divertente.
Rigatoni con cime di rapa e melanzane. E’ un primo piatto dal sapore rustico e dalla consistenza cremosa. I rigatoni vengono saltati in una speciale salsa a base di cime di rapa e melanzane frullate. Il tutto viene guarnito da altre melanzane saltate in padella e da una croccante cascata di pinoli tostati.
Pizza con cime di rapa e salsiccia. Una pizza bianca che fa leva sul condimento, formato dalla salsiccia e dalle cime di rapa, un abbinamento che ricorda il più famoso “salsiccia e friarielli”. E’ una pizza leggera, anche perché le rape non vengono spadellate con l’olio ma semplicemente lessate.
Risotto alle cime di rapa. E’ un risotto molto semplice da realizzare che spicca per gusto ed eleganza. Quest’ultimo aspetto è determinato soprattutto dai colori che riesce ad esprimere: il verde chiaro delle cime di rapa (frullate insieme alle acciughe) e il rosa del tonno posto come guarnizione. Per inciso, la mantecatura viene realizzata con il pecorino e l’olio nella padella dove sono state soffritte le cipolle.
Tagliatelle al pesto di cime di rapa. E’ un primo piatto che si regge soprattutto sul pesto. Il procedimento per preparare il pesto non differisce da quello classico, e in fondo nemmeno gli ingredienti. Tuttavia, al posto del basilico troviamo proprio le cime di rapa, che non vengono cucinate in padella ma solo sbollentate.
L’impatto delle cime di rapa sull’organismo
Ho accennato alle proprietà nutrizionali delle cime di rapa, ma è utile parlare in modo più dettagliato dei suoi benefici. D’altronde questo ortaggio non ha nulla da invidiare rispetto ai vegetali più famosi, considerati dall’immaginario collettivo come più salutari.
Le cime di rapa fanno bene al fegato e ai reni, infatti contengono sostanze detossinanti e sono ricche di acqua, dunque supportano le funzionalità di questi organi.
Le cime di rapa aiutano anche a digerire in quanto, come tutte le verdure di questo tipo, sono ricche di fibre.
L’abbondanza di vitamina A, poi, impatta positivamente sulla salute degli occhi e della pelle. Infine, la presenza di antiossidanti (come il betacarotene) gioca un ruolo fondamentale per la prevenzione del cancro.
Ma le cime di rapa influenzano anche i livelli di energia in quanto combattono l’astenia e la stanchezza grazie alla presenza di clorofilla e ad una spiccata varietà di sali minerali. Si segnala anche una certa abbondanza di calcio e fosforo, che giovano alle ossa e al cervello.
Le cime di rapa hanno controindicazioni?
Le cime di rapa possono fare male? Sembra strano porre questa domanda, almeno in relazione ad un vegetale che apporta così tanti benefici. In realtà questo ortaggio presenta qualche controindicazione. Una controindicazione in particolare riguarda una particolare categoria di persone, ovvero chi soffre di gotta o di iperuricemia. Queste persone dovrebbero porre la massima attenzione al consumo di cime di rapa in quanto sono ricche di purine, delle molecole a volte difficili da metabolizzare.
Altre conseguenze negative riguardano il consumo smodato e sono condivise da buona parte dei vegetali ricchi di fibre. Proprio a causa dell’elevata quantità di fibre, un consumo eccessivo di questo ortaggio potrebbe portare ad irritazioni dell’intestino o a produrre un leggero effetto lassativo.
Si segnala poi un’allergia alle cime di rapa o, per meglio dire alle brassicaceae (di cui fanno parte anche i broccoli). I sintomi sono gli stessi di altre allergie alimentari: nausea, vomito, diarrea, prurito, rinite, congiuntivite, rigonfiamento del cavo orale. In casi molto rari si può verificare anche lo shock anafilattico.