Arance
Arancia, un frutto prezioso e salutare
Le arance sono tra i frutti più apprezzati in assoluto, sicuramente sono tra quelli più consumati. Non a caso vengono prodotti un po’ in tutto il mondo, dalle Americhe all’Asia, dall’Europa all’Africa. Tra le altre cose, ciò ha fatto sì che si sviluppassero tantissime varietà, come vedremo più approfonditamente nel prossimo paragrafo. In questo parliamo un po’ sia del frutto che della pianta.
L’albero dell’arancio è maestoso e può raggiungere anche i 12 metri. Le sue foglie sono carnose, il fusto è imponente e vanta una grande resistenza. In genere fruttifica per molti mesi all’anno. Le prime arance possono essere raccolte già novembre, ma molte varietà possono essere raccolte anche a maggio e a giugno.
Per quanto riguarda il frutto, si segnala un valore nutrizionale elevato. Il riferimento è in particolar modo alla presenza della vitamina C, che raggiunge livelli impressionanti. Si contano però anche quantità significative di fibra, nonché di sali minerali quali il potassio, il fosforo e il calcio. L’arancia, soprattutto nella sua parte bianca, contiene un formidabile antiossidante, ossia la pectina.
Le numerose varietà di arancia
Esistono tantissime varietà di arancia. Di seguito vi elenco quelle più importanti e apprezzate.
- Washington Navel. La buccia si presenta con un brillante colore arancione e la polpa è estremamente succosa. Il frutto matura da dicembre a maggio.
- Navelina. La buccia è leggermente scura, mentre la polpa è chiarissima. E’ dolce e matura da novembre a dicembre.
- Belladonna. E’ un’arancia di grandi dimensioni e si fa apprezzare per la polpa molto succosa. E’ quasi del tutto priva di semi.
- Valencia. E’ una varietà mediamente succosa, e altrettanto zuccherina. La sua caratteristica principale è la totale assenza di semi, nonché la capacità di conservarsi in frigorifero per lunghi periodi di tempo.
- Tarocco. Questa varietà si caratterizza per il colore rosso brillante della polpa. Ha un sapore molto equilibrato e una polpa mediamente succosa. Per questi motivi è considerata l’arancia la tavola perfetta.
- Sanguinella. Questa tipologia di arance è simile alla varietà Tarocco. Le uniche differenze consistono in un sapore un po’ più zuccherino e in una polpa più densa e meno succosa.
- Vaniglia Apireno. E’ probabilmente l’arancia più dolce e succosa di tutti. E’ molto facile da sbucciare e rende moltissimo sia per un consumo a crudo sia per la produzione di succhi.
Come valorizzarle in cucina?
Il miglior modo per consumare l’arancia è a crudo, come un qualsiasi frutto da tavola. Tuttavia, l’arancia può essere protagonista di molte ricette, sia come ingrediente principale sia nella veste di elemento da guarnizione.
In questa sezione trovate tantissime ricette che valorizzano l’arancia. Si tratta soprattutto di produzioni dolciarie anche se non mancano preparazioni salate che puntano a un sentore decisamente agrodolce.
Le loro proprietà nutrizionali sono davvero eccellenti, infatti sono una delle fonti privilegiate di vitamina C, come tutti ben sapete. Tuttavia, non sono la fonte migliore in assoluto, in quanto altri ingredienti ne sono più ricchi, come la semi-sconosciuta acerola. Per il resto le arance sono ricche di sali minerali, come il potassio e il calcio. Questa sostanza è presenta soprattutto negli alimenti di origine animale (ad esempio il latte), dunque la sua presenza non era affatto scontata. Per quanto concerne il potassio, parliamo di una sostanza fondamentale per l’organismo in quanto interviene sui meccanismi della circolazione sanguigna.
Le arance contengono anche molte fibre, che aiutano a digerire e a risolvere i piccoli problemi di stipsi. Molto abbondante è anche il contenuto di acqua, infatti stiamo parlando di un frutto alquanto succoso. In virtù di ciò, e dalla quasi totale assenza di grassi, le arance sono poco caloriche. In media apportano 45 kcal per 100 grammi. Buona è anche la presenza degli antiossidanti, che come abbiamo visto agiscono in funzione antitumorale. Gli antiossidanti delle arance, nello specifico, contrastano i tumori dell’apparato digerente.
Perché le arance fanno bene?
Le arance apportano molti benefici all’organismo. Il merito va all’abbondanza di principi nutritivi, e quindi ad un potere nutrizionale superiore alla media. Tutto, o quasi, ruota attorno alla vitamina C, che nelle arance è molto abbondante. La vitamina C fa bene al sistema immunitario, un concetto ben noto e davvero prezioso.
Tuttavia, la vitamina C è anche responsabile di un più rapido assorbimento del ferro, un dettaglio importante per chi soffre di anemia o patologie simili. Inoltre, funge da antiossidante, dunque aiuta a prevenire il cancro. Infine, stimola la produzione di collagene, che favorisce l’elasticità della pelle.
Le arance sono degli ottimi ricostituenti in quanto ricche di sali minerali. In questo senso un ruolo importante è giocato dall’acido citrico, che esercita una funzione battericida e depurativa. Le arance sono poi consigliate durante le diete dimagranti, in quanto sono poco caloriche.
Quante arance si possono mangiare in un giorno?
Che le arance siano benefiche non significa che se ne possa fare un consumo smodato. Il riferimento è in particolare al rapporto tra arance e infiammazione. Ebbene sì, consumare dosi eccessive di questo frutto può portare a delle infiammazioni, che coinvolgono soprattutto l’apparato urinario. Il motivo di ciò risiede nell’apporto di acido citrico e nell’acidità del frutto.
Ci si potrebbe chiedere dunque quante arance si possano consumare in un giorno, per non soffrire di questi disturbi? Ogni individuo è un caso a sé, ma si può affermare che un paio di arance al dì possano fare del bene, senza causare effetti collaterali di tipo infiammatorio.
Per inciso, queste dinamiche riguardano tutti gli agrumi, quindi anche i limoni (che raramente si mangiano a crudo) e i pompelmi (di cui solitamente si estrae il succo).
Chi non può mangiare le arance?
Le arance presentano controindicazioni relative a stati patologici? Vi sono persone che non possono in alcun modo mangiare arance? Se state pensando a un’eventuale allergia alle arance, sappiate che è molto rara. In letteratura si segnala qualche caso in età pediatrica, ma per il resto è quasi assente nella popolazione, a prescindere dal continente che si prende come riferimento. In ogni caso, i sintomi sono sia dermatologici, con gonfiori e pruriti, che gastrointestinali.
Si registra però qualche caso di cross-reattività, ossia alcuni individui che soffrono di allergia ad altro potrebbero avvertire difficoltà nel consumo di arancia. Il riferimento è a chi soffre di pollinosi, o allergia al polline.
Per il resto, dovrebbero consumare le arance con estrema moderazione coloro che soffrono di gastrite, di iperacidità e che tendono ad avere infiammazioni dell’apparato urinario. In letteratura è attestata poi un’interazione negativa con alcuni farmaci, per esempio con gli ACE inibitori e con chi assume regolarmente diuretici.
Va sfatato poi il mito delle “arance di sera”, ossia il concetto secondo cui consumare questo frutto prima di andare a dormire causerebbe problemi digestivi. Ebbene, tale dinamica non è stata dimostrata dal punto di vista scientifico, sebbene valga il principio generale di non esagerare durante il pasto serale.
Alcune ricette sfiziose con questo ottimo frutto
Le arance sono di norma consumate a crudo, magari come frutta di fine pasto. Tuttavia, possono partecipare a una certa varietà di ricette, in genere dolci. Il riferimento è alla classica marmellata, che può essere aromatizzata con alcune spezie o con dei fiori. Un esempio? Questa è la deliziosa marmellata con i fiori di sambuco. Inoltre, l’arancia può essere impiegata anche per conferire maggiore gusto alle creme e alle farciture.
Non di rado, le arance possono intervenire anche nei piatti salati. Trovano spazio soprattutto nelle insalate, magari a base di carne bianca piuttosto che di verdure. Le arance, sotto forma di succo, sono protagoniste di molte bevande, da quelle più salutari come i centrifugati a quelle più sfiziose, come i cocktail alcolici.
La buccia di arancia si utilizza invece in pasticceria, in virtù del suo sapore amarognolo ed aromatico, che ricorda quello della polpa.