Anguria
Le caratteristiche nutrizionali dell’anguria
L’anguria è il frutto tipico dell’estate con il melone e l’ananas. E’ la conclusione migliore per un pasto estivo o per una preparazione dissetante come i ghiaccioli di anguria. Non è un caso, infatti, che matura esclusivamente da maggio a settembre. Necessita di climi spiccatamente mediterranei o, meglio ancora, subtropicali.
Per quanto l’immaginario collettivo consideri l’anguria un frutto povero, poco più di “zucchero e acqua” (che comunque rappresenta il 5%), il frutto è caratterizzato da importanti elementi nutrizionali. La sostanza più presente è il fruttosio, ma si segnalano discrete quantità di vitamina A, C e B6. Il frutto è anche una buona fonte di potassio e magnesio. L’anguria, inoltre, è un detossinante naturale e un discreto diuretico, utile per contrastare la ritenzione idrica.
Le varietà sul mercato
Nell’immaginario collettivo l’anguria è sempre più o meno simile: buccia verde striata, polpa morbida e farinosa di colore rosso, dimensioni considerevoli. In realtà il frutto si caratterizza per una grande varietà, a tal punto che ne esistono più di mille, e molte si distinguono per colore, consistenza, grandezza e sapore. Di seguito, presentiamo alcune delle varietà più importanti e presenti in Italia.
- Citron. E’ la varietà meno comune, quella che risponde allo stereotipo dell’anguria: pochi semi, dimensioni contenute e polpa gialla.
- Bagnacavallo. Varietà romagnola che si caratterizza per le differenti striature, per una maggiore dolcezza e per le dimensioni medie.
- Moon and Star. Varietà americana che si distingue per le dimensioni superiori alla media. La buccia risulta scura e costellata da piccole macchie chiare.
- Cream of Saskatchewan. E’ una varietà piccola con polpa bianca e morbida, ha un gusto tra l’acidulo e l’aromatico.
- Orangelo. E’ frutto dell’incrocio tra più varietà, coltivata soprattutto in Texas. Si distingue per una polpa dal bel colore arancione brillante.
- Densuke. E’ una varietà giapponese, che si fa notare per la buccia molto scura, con striature appena accennate. Il sapore è molto zuccherino e le dimensioni inferiori alla media.
- Golden midget. E’ di grandi dimensioni, mentre la polpa è priva di semi e può essere anche chiara.
- Gialla la Polpa è di un color giallo paglierino e gusto simile a quello dell’ananas. La buccia è simile all’anguria rossa, la polpa presenta un colore giallo intenso. È inoltre più croccante, un po’ più acidula e con un gradevole sentore simile al fico d’India. Le dimensioni, infine, sono piuttosto contenute. A mio parere la qualità migliore è l’anguria gialla di Aragona, conosciuta anche come coco-ananas o cocomero giapponese o anguria ananas.
- Rossa: Questa è la varietà più comune di anguria, caratterizzata da una buccia verde scura o chiara e una polpa rossa brillante. È dolce e succosa, ed è spesso utilizzata per spremere il succo.
- Senza Semi: Queste varietà sono state sviluppate per avere pochi o nessun seme, il che le rende molto comode da mangiare.
- A Polpa Verde: Queste angurie hanno una polpa verde chiaro o verde pallido. Sono meno dolci delle angurie rosse, ma comunque rinfrescanti e saporite.
- Sugar Baby: Questa è una varietà più piccola e compatta con una buccia scura e una polpa rossa intensa. È conosciuta per la sua dolcezza e dimensione ideale per essere tagliata in fette più piccole.
- Crimson Sweet: Questa varietà ha una buccia verde scura e una polpa rossa dolce e succosa. È una delle varietà più comuni coltivate commercialmente.
- Orangeglo: Questa varietà ha una buccia verde scura e una polpa arancione brillante. È dolce e fruttata, con un sapore simile a quello dell’arancia.
- Charleston Gray: Caratterizzata da una buccia verde chiaro e una polpa rossa, questa varietà ha un sapore dolce e rinfrescante.
- Yellow Crimson: Con una polpa giallo-arancione e una buccia verde scura, questa varietà offre un sapore dolce e leggermente fruttato.
- A Moon and Stars: Questa varietà è riconoscibile per le macchie scure sulla buccia verde o bluastro, che assomigliano a stelle e lune. La polpa è spesso rossa o rosa e ha un sapore dolce.
Ogni varietà di anguria ha caratteristiche uniche in termini di sapore, colore e dimensioni. Scegli la varietà che ti attrae di più in base alle tue preferenze personali e alla disponibilità di mercato.
Come si consuma l’anguria?
Ovviamente la modalità di consumo principale rimane quello “a crudo”, senza trattamenti particolari o integrazioni di sorta. Tuttavia, l’anguria può essere protagonista di alcune interessanti ricette, la maggior parte delle quali la vedono protagonista negli aperitivi o come fine pasto estivo (per via della sua freschezza).
Si contano anche preparazioni sfiziose, che giocano un po’ con i sapori. Ne sono testimoni il cocktail di gamberi con anguria (un’idea meno bizzarra di quanto si possa pensare) e l’insalata di anguria e feta. Per quanto non sia tra le tipologie più richieste, con l’anguria è possibile persino preparare una buona confettura.
Quali sono i benefici dell’anguria?
Come abbiamo visto, le qualità “nutrizionali” dell’anguria sono molteplici. L’abbondanza di principi attivi la rende un frutto benefico. A tal proposito, ecco una lista di 10 benefici dell’anguria.
Fa bene al sistema immunitario. Il merito è in gran parte della vitamina C, che risulta piuttosto abbondante.
Favorisce la diuresi. In questo caso il riferimento è ad alcune sostanze specifiche, ma soprattutto all’abbondante presenza di acqua.
Disseta. Proprio in virtù dell’abbondanza di acqua, l’anguria aiuta a idratare l’organismo.
Non fa aumentare la glicemia (non di molto almeno). L’anguria è ricca di zuccheri, ma appartengono alla categoria del fruttosio. Inoltre, l’indice glicemico è medio-basso.
Aiuta a digerire. La presenza importante di acqua e l’abbondanza di fibre impattano positivamente sui processi digestivi.
Funge da ricostituente. A incidere, in questo caso, è l’abbondanza e la varietà di sali minerali.
Sazia. La presenza di acqua e di fibre produce sazietà, peraltro ad un costo calorico limitato.
Non fa ingrassare. L’anguria è ipocalorica: un etto si attesta sulle 30 kcal.
Migliora l’aspetto della cute e dei capelli. Il merito è in questo caso all’abbondanza di vitamina A (che fa bene anche alla vista).
Favorisce la buona salute delle ossa. Ciò è dovuto principalmente alla presenza di calcio.
Cosa succede se si mangia troppa anguria?
A dosi moderate l’anguria è un alimento davvero benefico per l’apparato digerente. I problemi possono manifestarsi in caso di consumo eccessivo, in questo caso l’anguria si trasforma in una sorta di arma a doppio taglio.
Il riferimento è al rischio di andare incontro a piccole problematiche digestive, come la sensazione di “pancia gonfia”. Essa è dovuta principalmente alla quantità di acqua, che come abbiamo visto è preponderante nell’anguria.
Un consumo smodato di questo frutto, poi, potrebbe causare anche alcuni problemi di acidità e peggiorare gli episodi di gastrite. Un certo rischio si segnala anche se si vuole mantenere la linea. E’ vero, l’apporto calorico è di sole 30 kcal per 100 grammi, ma un’anguria pesa almeno 5 kg, quindi è molto semplice consumare svariati etti di anguria.
Perché l’anguria fa fare pipì?
I più golosi avranno notato come il consumo di anguria genera un curioso effetto collaterale, ovvero la necessità impellente di fare pipì. Non è una sensazione, bensì una conseguenza che trova una motivazione ben precisa. In primis questo effetto è dovuto all’estrema abbondanza di acqua: il 95% dell’anguria è formato da liquidi, quindi se si esagera la vescica ne risente.
A ciò si aggiunge la presenza di sostanza diuretiche, che agevolano l’espulsione di liquidi. A dosi moderate ciò può essere un pregio, in quanto consente di combattere efficacemente la ritenzione idrica e persino la cellulite. In dosi eccessive, invece, può essere un problema.
Esiste l’intolleranza all’anguria?
E’ una domanda più che legittima vista la diffusione del frutto e la possibilità di consumarlo anche in dosi elevate. Ebbene, più che di intolleranza si dovrebbe parlare di allergia all’anguria, che è in realtà molto rara. Inoltre, alcuni disturbi che riguardano altre sostanze possono comunque interferire con il consumo di questo frutto. E’ il caso della pollinosi, ossia dell’allergia ai pollini, che a volte rende off limits anche l’anguria e altri alimenti.
La sintomatologia è quanto mai varia e spesso aspecifica, ovvero riconducibile anche ad altri disturbi. Si va dai disturbi gastrointestinali (vomito, diarrea e crampi) fino alle reazioni cutanee, come orticaria e prurito (localizzato spesso in sede oro-faringea). A volte si può avere anche un po’ di tosse, e nei casi più gravi si può assistere ad uno shock anafilattico.
Alcune ricette a base di questo delizioso frutto
Ho già parlato in generale del ruolo dell’anguria in cucina. Tuttavia, giunti a questo punto, vale la pena presentare qualche ricetta in cui il frutto interviene da protagonista. A tal proposito, cito la cheesecake di anguria in cui il frutto viene utilizzato per la guarnizione e per creare una sorta di glassa dolce e aromatica. Discorso simile per il gazpacho di anguria e fragole, una sorta di variante del classico gazpacho spagnolo, capace di spiccare per la sua dolcezza.
L’anguria, in virtù del suo colore brillante, può impreziosire preparazioni creative. Qui sul sito trovate il sandwich di anguria, ovvero uno snack dolce che ricorda un tramezzino. Vale la pena citare anche la tartare di anguria e sashimi, che coniuga dolce e salato per un secondo davvero straordinario. L’anguria può anche essere impiegata per preparare creme, farciture e ganache.