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Caponata di cardi, un contorno ricco e sfizioso

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Caponata di cardi
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Caponata di cardi, un’alternativa alla caponata siciliana

Oggi cuciniamo la caponata di cardi, una variante del celebre contorno siciliano che vi stupirà per il gusto, per l’equilibrio e per la capacità di accompagnare con abbondanza primi piatti e secondi. Si ispira chiaramente alla ricetta originale, in quanto prevede la cottura di ortaggi e altri alimenti di origine vegetale in abbondante sugo di pomodoro. Non mancano ovviamente l’olio extravergine di oliva, lo zucchero e l’aceto. Proprio questi due ingredienti conferiscono al piatto il tipico carattere agrodolce.

La caponata è una delle ricette più rappresentative della cucina siciliana. E’ anche una delle più antiche, a tal punto che le sue origini sono sconosciute, infatti non si conosce nemmeno l’origine del nome. Le ipotesi più accreditate fanno riferimento al pesce lampuga, in dialetto siciliano “capone”, che forse in antichità veniva arricchito con una salsa agrodolce simile alla ricetta moderna.

Ricetta caponata di cardi

Preparazione caponata di cardi

  • Per preparare la caponata di cardi seguite questi passaggi.
  • Pulite i cardi rimuovendo le foglie esterne più coriacee e la parte fibrosa che ricopre il gambo. Poi lavateli sotto l’acqua corrente e fateli a tocchetti.
  • In una grande padella fate soffriggere la cipolla in abbondante olio extravergine di oliva.
  • Aggiungete i cardi e cuoceteli per qualche minuto.
  • Poi aggiungete le olive, i capperi ben sciacquati, i pomodori pelati, l’aceto, lo zucchero, il sale e il pepe.
  • Infine, coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e cuocete per 30 minuti circa.

Ingredienti caponata di cardi

  • 500 gr. di cardi
  • 1 cipolla tritata
  • 100 gr. di olive verdi denocciolate
  • 50 gr. di capperi sotto sale
  • 200 gr. di pomodori pelati
  • 1 cucchiaio di aceto di vino bianco
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • q. b. di olio extravergine di oliva
  • q. b. di sale e di pepe

Cosa sapere sui cardi

La principale novità di questa caponata è proprio la presenza dei cardi. Questi vanno puliti accuratamente, un po’ come si farebbe con il carciofo. Vanno dapprima staccate le foglie dure più esterne, poi va rimossa la parte fibrosa del gambo. Infine, si lava ciò che rimane sotto l’acqua del rubinetto e si taglia tutto a cubetti.

Arrivati a questo punto, come si cucinano i cardi? I cardi vanno soffritti in olio e solo dopo vengono arricchiti con gli altri ingredienti. Ciò non deve stupire in quanto il loro tempo di cottura è insolitamente lungo. Questo tipo di ortaggi aggiungono un surplus di gusto, trasmettendo sentori intensi e amarognoli non dissimili da quelli del carciofo. Tuttavia, il cardo ricorda alla lontana anche il sedano.

I cardi si fanno apprezzare anche per le loro proprietà nutrizionali. A fronte di un apporto calorico minimo, pari a 10 kcal per 100 grammi, regalano tanta vitamina C, potassio e fibre (che fanno bene alla digestione).

Il tocco delle olive verdi nella caponata di cardi

Proprio come la caponata originale, anche quella di cardi si fregia della presenza delle olive verdi. Queste vanno aggiunte in una fase avanzata della ricetta, in quanto non necessitano di cottura. Perché le olive verdi e non le olive nere? La risposta sta nel loro sapore, infatti sono più acidule e meno aromatiche, dunque prestano il fianco a una preparazione che punta a diventare agrodolce.

Per quanto concerne le proprietà nutrizionali, le olive verdi non si differenziano da quelle nere. Sono ricche di vitamina E (che funge da antiossidante), di potassio e di magnesio. Contengono anche grassi benefici per il cuore e per la circolazione. A differenza di quanto suggerisce il senso comune sono relativamente ipocaloriche: un etto di olive apporta circa 110 kcal.

Caponata di cardi

Come preparare i capperi per avere una perfetta caponata di cardi

La lista degli ingredienti della caponata di cardi comprende anche i capperi. Si tratta di una presenza provvidenziale in quanto crea un bel contrasto con la generale delicatezza degli altri ingredienti. I capperi sono notoriamente sapidi, specie quando vengono conservati sotto sale. Ciò rappresenta un pregio e una sfida allo stesso tempo. Un pregio perché consente ai capperi di emergere, aromatizzando e rafforzando la personalità dei piatti.

Dunque, i capperi come vanno gestiti in questa ricetta? In due modi: sciacquandoli accuratamente più volte e limitando l’aggiunta di sale nella ricetta. Insomma, va tenuto conto della loro naturale sapidità.

I capperi sono anche versatili in quanto facilmente abbinabili. Spesso compaiono insieme alle alici, ma sono perfetti anche in ricette prettamente vegetariane, come quella della caponata.

Le tante varietà della caponata

La caponata appartiene alla tradizione siciliana più verace e antica, dunque non stupisce che abbia dato vita a numerose varianti. Le caponate più famose sono quella palermitana, trapanese, agrigentina, catanese e messinese.

Nella versione palermitana la caponata spicca per l’uso abbondante di melanzane, sedano, cipolla, olive, capperi, e pomodori, conditi con aceto e zucchero per creare un sapore agrodolce distintivo. Non di rado comprende anche pinoli e uvetta, che conferiscono al piatto un tocco dolce.

La variante trapanese, invece, si contraddistingue per l’aggiunta di peperoni e per l’assenza di elementi dolci. Questa versione tende ad essere più corposa rispetto alla versione palermitana, puntando tutto sulle verdure.

La caponata agrigentina si differenzia principalmente per la presenza delle patate e delle zucchine, oltre che per l’uso delle melanzane. Questa versione è dunque più ricca e in un certo senso  più rustica.

La caponata catanese, infine, è quella più leggera. Si basa quasi esclusivamente sul pomodoro, sul basilico e sulle melanzane. Gli fa eco la versione messinese, che è più asciutta in quanto prevede l’impiego del pomodoro pelato, più che della salsa.

A dire il vero, esistono anche caponate “non siciliane”, o per  meglio dire piatti che la ricordano da vicino. In Campania, per esempio, si prepara una specie di caponata a base di ortaggi e friselle bagnate.

FAQ sulla caponata di cardi

Cosa si intende per caponata?

La caponata è un piatto siciliano che consiste in alcuni ortaggi soffritti e cotti nel sugo di pomodoro. Il tutto viene arricchito da olio, aceto, sale e zucchero.

Perché la caponata si chiama così?

L’etimologia del termine è ancora sconosciuta. L’ipotesi più accreditata fa riferimento al “capone”, che in dialetto siciliano indica il pesce lampuga. Si pensa che in passato venisse condito con una salsa agrodolce simile alla ricetta attuale.

Come si conserva la caponata?

La caponata andrebbe consumata sul momento, tuttavia può essere trasformata in conserva. Basta inserirla nei barattoli sterilizzati e pastorizzarla leggermente.

Quante calorie hanno 100 grammi di caponata?

100 grammi di caponata apportano circa 350 kcal. A primo acchito è un piatto leggero, in quanto viene realizzato con ortaggi, ma è comunque ricco di olio.

Cosa bere con la caponata?

Di norma con un contorno al sugo di pomodoro andrebbe bene un vino rosso. Tuttavia, questa variante propone un sapore agrodolce (dovuto allo zucchero e all’aceto) e quindi va accompagnata con un vino bianco particolarmente fresco e fruttato come l’Etna Bianco DOC.

Come riscaldare la caponata?

La caponata può essere riscaldata al microonde per un minuto a 600 watt. Nel forno classico va bene scaldarla a 200 gradi per 6-10 minuti. Infine, in padella bastano 5 minuti a fiamma media, rabboccando un po’ di sugo di pomodoro.

Ricette di caponata ne abbiamo? Certo che si!

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