Baccalà mantecato con polenta arrostita, un piatto unico
Baccalà mantecato con polenta arrostita, un secondo gustoso e nutriente
Oggi vi presento un secondo piatto così buono e nutriente da poter essere considerato un piatto unico: il baccalà mantecato con polenta arrostita. Il baccalà fa le veci del secondo, mentre la polenta – con il suo carico di carboidrati – fa le veci del primo piatto. In ogni caso è una ricetta spettacolare che unisce tradizione popolare e alta cucina, esprimendo un carattere gourmet e un tenore sofisticato. Insomma è il piatto perfetto per fare bella figura con i commensali, perfino con quelli più esigenti.
Nonostante ciò è una ricetta relativamente facile da preparare, infatti basta cuocere il baccalà e lavorarlo insieme all’olio e al latte per fare in modo che acquisisca una consistenza densa, cremosa e gradevole al palato. Il piatto si serve poi con delle fette di polenta arrostita, che si ottengono facendo solidificare la polenta appena preparata su degli stampi regolari e cuocendola in padella.
Ricetta baccalà mantecato
Preparazione baccalà mantecato
- Per preparare il baccalà mantecato con polenta arrostita seguite questi passaggi. Se usate lo stoccafisso fatelo ammollare per 48 ore cambiando l’acqua ogni 7 ore. Se usate il baccalà già ammollato potete procedere direttamente con la cottura.
- Fate bollire tanta acqua leggermente salata (occhio che il pesce è già salato) insieme a uno spicchio di aglio.
- Poi aggiungete il pesce e cuocetelo per 20-30 minuti.
- Al termine del processo scolatelo, privatelo della pelle e delle spine, infine riducetelo a pezzettini.
- Trasferite i pezzetti di baccalà in una ciotola capiente e profonda. Mentre lo mescolate energicamente con una frusta aggiungete gradualmente olio e latte caldo (alternandoli). In alternativa potete utilizzare il mixer.
- Condite con sale, pepe e una goccia di limone.
- Ora passate alla polenta. Fate bollire abbastanza acqua leggermente salata con sale grosso. Versate a pioggia la farina e cuocete mescolando in continuazione. Dovrebbero bastare 40-50 minuti a fiamma bassa per condensare la polenta.
- Versate la polenta così ottenuta negli stampi rettangolari unti di olio. Poi lasciatela solidificare e grigliatela in padella.
- Servite il baccalà mantecato insieme alla fette di polenta. Se volete, potete guarnite il piatto con un po’ di prezzemolo fresco tritato e un po’ di olio.
Per il baccalà:
- 500 gr. di stoccafisso (o baccalà secco già ammollato),
- 200 ml. di olio extravergine d’oliva,
- 200 ml. di latte intero consentito,
- 1 spicchio d’aglio,
- un pizzico di sale e pepe bianco,
- q. b. di succo di limone
Per la polenta:
- 300 gr. di farina di mais per polenta,
- 1,2 lt. di acqua,
- q. b. di sale grosso,
- q. b. di olio extravergine di oliva
Baccalà mantecato, una variante alla ricetta originale con l’aggiunta della polenta arrostita
La ricetta del baccalà mantecato brilla di luce propria, ma in questo caso ho inteso aggiungere un elemento popolare tipico delle mie parti: la polenta. Non una polenta qualsiasi, bensì una polenta trasformata in accompagnamento. In questo caso, infatti, la polenta fa un po’ le veci dei crostini e delle fette di pane.
La polenta è una pietanza popolare che dà molte soddisfazioni a livello culinario, tuttavia il risultato varia in base alla farina utilizzata. La farina di mais giallo, per esempio, conferisce alla polenta un sapore dolce e delicato, con una leggera nota tostata. Si tratta della base più classica e versatile che può accompagnare carni, sughi e formaggi.
La farina di mais bramata, invece, offre una polenta dal gusto rustico e corposo, con una consistenza più granulosa e un sapore intenso. La polenta può essere realizzata anche con la farina fioretto, che viene macinata finemente. Essa dona alla polenta una consistenza cremosa e vellutata, con un sapore dolce e delicato. E’ ideale per preparazioni raffinate o per essere grigliata dopo la cottura, proprio come avviene in questo caso.
Un focus sul baccalà
Giunti a questo punto vale la pena parlare del baccalà, che non va confuso con lo stoccafisso. Il baccalà si ottiene nello specifico dal merluzzo bianco, che viene in genere pescato in mari freddi. Dopo essere stato pulito e privato della testa, il pesce viene aperto a libro e immerso in abbondante sale grosso, un processo che garantisce conservazione e maturazione. Durante la salatura viene disposto in strati e pressato per favorire la disidratazione. Lo stoccafisso, invece, viene fatto essiccare e lasciato macerare (un procedimento fattibile solo in certi climi).
In genere il baccalà ha un sapore che ricorda da vicino il merluzzo, magari in una versione più consistenza e sapida. Lo stoccafisso, invece, è più dolciastro grazie al processo di macerazione.
Il baccalà è anche ricco di nutrienti, in particolare è ricco di proteine di alta qualità (essenziali per il mantenimento della massa muscolare) e di minerali come fosforo, calcio e magnesio (fondamentali per ossa e denti). Inoltre contiene iodio (importante per la salute della tiroide) e selenio, un antiossidante naturale. Infine fornisce vitamine del gruppo B, come la vitamina B12 e la niacina, che favoriscono il metabolismo energetico.
Come accompagnare la ricetta del baccalà mantecato
Il baccalà mantecato con polenta arrostita merita di essere accompagnato da un buon vino. Nello specifico vi do alcuni consigli per scegliere il prodotto più adeguato a questa ricetta.
Soave Classico. Si tratta di un vino bianco secco, che viene prodotto con uve Garganega. Offre una freschezza e una mineralità spiccata, ideali per bilanciare la morbidezza organolettica del baccalà mantecato. Inoltre trasmette note floreali e di mandorla, che si armonizzano con il sapore delicato e sapido del piatto.
Verdicchio dei Castelli di Jesi. Un vino dal profilo fresco e sapido, arricchito da leggere sfumature agrumate e di frutta a polpa bianca. Il Verdicchio esalta la delicatezza del baccalà senza coprirne il gusto, creando un abbinamento elegante e moderato.
Fiano di Avellino. Si tratta di un vino bianco strutturato con sentori di miele, nocciola e fiori bianchi. Aggiunge complessità aromatica al piatto e si sposa alla perfezione con la consistenza vellutata del baccalà mantecato.
FAQ sul baccalà mantecato
A cosa fa bene il baccalà?
Il baccalà è una fonte eccellente di proteine magre, acidi grassi omega tre, vitamina D e minerali come il selenio e il fosforo. Contribuisce alla salute del cuore, al supporto delle ossa e al rafforzamento del sistema immunitario. È un alimento leggero e digeribile, adatto anche a regimi alimentari controllati.
Che differenza c’è tra baccalà e stoccafisso?
La differenza tra baccalà e stoccafisso sta nel metodo di conservazione. Il baccalà è merluzzo salato e in seguito stagionato, mentre lo stoccafisso è merluzzo essiccato all’aria senza l’aggiunta di sale. Entrambi derivano dallo stesso pesce, ma hanno consistenze e sapori diversi.
Come si manteca il baccalà?
Per mantecare il baccalà si cuoce il pesce che avete ammollato, poi si frulla (o si lavora con una spatola) aggiungendo olio a filo e latte fino ad ottenere una consistenza cremosa. È possibile aromatizzare il baccalà con aglio o con latte per avere un risultato più morbido e saporito.
Che farina si usa per la polenta?
Per la polenta si utilizza la farina di mais bramata, ossia con una grana grossa per avere una consistenza rustica; in alternativa potete usare la farina fioretto, che è più fine e delicata. In alcune varianti regionali si usano mix di farina di mais e di grano saraceno, come nel caso della polenta taragna.
Il baccalà è grasso?
Il baccalà è un alimento magro con un basso contenuto di grassi. È ricco di acidi grassi omega tre, benefici per il cuore e per il sistema circolatorio. Grazie alla sua leggerezza è adatto ad una dieta equilibrata, o per chi desidera mantenere un apporto calorico moderato.
Ricette con il baccalà ne abbiamo? Certo che si!
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