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Granita al tamarindo, la ricetta ottima per la calura estiva

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Granita al tamarindo
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Granita al tamarindo, la granita più semplice che c’è

La granita al tamarindo è un diversivo squisito e fresco, perfetto per combattere la calura estiva. E’ molto facile da preparare, infatti non richiede l’utilizzo della gelatiera. Anzi, il procedimento ricorda da vicino quello della grattachecca, la bevanda rinfrescante della tradizione romana. Rispetto a quest’ultima, però, si caratterizza per una consistenza più solida, tipica delle granite.

Ad ogni modo non dovrete fare altro che produrre del ghiaccio, versarlo nel frullatore e frullarlo fino a quando non avrà acquisito una consistenza granulosa. A questo punto non rimane che distribuirlo nei bicchieri di portata e aggiungere lo sciroppo di tamarindo. Tutto qui! Ovviamente esistono tanti altri metodi per preparare la granita, ma questo è il più semplice e rapido in assoluto.

Ricetta granita al tamarindo

Preparazione granita al tamarindo

  • Per preparare la granita di sciroppo di tamarindo seguite questi semplici passaggi.
  • Ricavate grandi pezzi di ghiaccio utilizzando delle formine apposite.
  • Estraete il ghiaccio bagnando il fondo degli stampi con dell’acqua calda per qualche secondo.
  • Frullate il ghiaccio nel frullatore in modo da renderlo più morbido e granuloso.
  • Versate il ghiaccio nei bicchieri e aggiungete lo sciroppo di tamarindo a piacere. Ora servite e gustatevi la vostra granita!

Ingredienti granita al tamarindo

  • q. b. di sciroppo di tamarindo
  • q. b. di ghiaccio

Un focus sul tamarindo

Il tamarindo, usato per preparare questa deliziosa granita, è un frutto esotico originario delle zone tropicali dell’Africa Orientale e dell’Asia. Dalle nostre parti non è conosciuto, anche se di tanto in tanto affolla gli scaffali dei supermercati sotto forma di succo o bevanda gassata, eppure è un frutto che può dare molte soddisfazioni.

Si presenta con una forma particolare, che ricorda – a seconda della varietà – gli edamame, le fave e le noccioline. Il sapore può essere dolce, asprigno o acidulo in base al grado di maturazione. La polpa è molto morbida, a tratti appiccicosa e gelatinosa.

Il tamarindo vanta anche delle buone proprietà nutrizionali, infatti è ricco di vitamina C, potassio e magnesio. Contiene anche una buona dose di betacarotene, precursore della fondamentale vitamina A e un discreto antiossidante. E’ inoltre uno dei frutti più ricchi di fibre in assoluto. Apporta circa 100 kcal per 100 grammi, un valore alto ma piuttosto basso se confrontato con altri frutti esotici.

Il tamarindo viene raramente consumato crudo, piuttosto viene coinvolto in molte preparazioni: salse, composti agrodolci, impasti e sciroppi.

Frutto o legume? Il grande enigma del tamarindo

Il tamarindo nel nostro paese è conosciuto soprattutto come sciroppo mentre nella cucina asiatica la sua polpa viene utilizzata prevalentemente come spezia. In effetti, questo baccello sottende un enigma: spazia o frutto? In verità, la sua pianta appartenente alla famiglia delle Leguminose, ma i suoi utilizzi sono i più disparati.

All’estero la polpa di questo baccello viene utilizzata prevalentemente per la preparazione di zuppe e salse, essedo molto gustosa e densa. Da noi invece, come anticipato, uno degli utilizzi prevalenti è quello che lo vede destinato a sciroppo e, come vedremo a seguire, anche e soprattutto a liquore.

Tamarindo: tanto sapore in un unico ingrediente

La polpa di questo baccello viene utilizzata in mille modi. Essa viene, in commercio, accumulata in piccoli panetti e confezionata sottovuoto, previa processo di lavorazione che vede effettuati diversi gradi di raffinatura.

Il tamarindo viene ottenuto partendo dalla lavorazione dalla polpa grezza fino ad arrivare ad un composto omogeneo, depurato da semi e filamenti. In commercio è possibile trovare anche la polpa frullata e filtrata in bottiglia che, pur non essendo destinata ad essere bevuta direttamente, si rivela utilissima per arricchire zuppe e stufati, ma anche salse e dolci.

Nel nostro paese siamo soliti trovare il tamarindo in forma di liquore: in genere, trattasi di un liquore realizzato mediante l’uso di sciroppo di tamarindo, gin e succo di limoni. Rinfrescante, dal sapore agre, il liquore di tamarindo risulta particolarmente apprezzato da chi ama il sapore agrodolce al palato.

I molteplici impieghi curativi del tamarindo

Gli impieghi a cui questo frutto e la sua pianta sono destinati sono davvero molteplici: le foglie, ad esempio, s ritiene abbiano proprietà curative. Nelle Filippine, in particolare, le foglie, per esempio, si utilizzano per la preparazione di tisane preparate per curare le temibili febbri malariche.

Il tamarindo è, grazie al processo di esportazione sempre più efficiente e celere, è facilmente reperibile nel nostro paese. Il motivo di cotanta diffusione è addebitabile alle sue proprietà benefiche a carico di fegato, vene e arterie, nonché alla sua poderosa presenza di antiossidanti e minerali.

Esplorare il Tamarindo: versatilità in cucina

Il tamarindo è un ingrediente affascinante e versatile, amato per il suo sapore unico che spazia dal dolce all’acidulo. Originario dell’Africa, ma ampiamente utilizzato in cucina asiatica e latino-americana, il tamarindo si presta a una varietà di piatti che vanno dai secondi di carne e pesce, fino ai dessert. In questo pillar post, scopriremo come incorporare la pasta di tamarindo in diverse ricette, esaltando ogni piatto con il suo gusto inconfondibile.

Gamberi saltati al tamarindo: Questo piatto rappresenta una fusione perfetta di sapori, dove i gamberi incontrano la complessità agrodolce del tamarindo. La ricetta combina gamberi freschi con una salsa di tamarindo densa e aromatica, realizzata con pasta di tamarindo, salsa di pesce, zucchero di canna e un tocco di brodo. È un secondo gourmet ideale per impressionare durante una cena speciale.

Mousse con panna e tamarindo: Dolcezza e acidità si incontrano in questo dessert unico e raffinato. La mousse con panna e tamarindo è leggera e cremosa, con un sottile retrogusto tartarico che stimola il palato. È perfetta come fine pasto o come dolce al cucchiaio per una merenda speciale.

Pasta di tamarindo: La pasta di tamarindo può trasformarsi in un condimento eccellente per esaltare piatti di carne e pesce. La sua natura versatile permette di integrarla facilmente in diverse preparazioni, aggiungendo una nota di profondità e complessità ai sapori tradizionali.

Chutney al Tamarindo: un condimento ricco e speziato, perfetto per accompagnare piatti di carne, pesce o vegetariani. La combinazione di tamarindo con ingredienti come zucchero, aceto, peperoncino e spezie varie, crea un mix di sapori intensi e avvolgenti.

Pad Thai: un classico della cucina thailandese che utilizza il tamarindo per bilanciare il dolce, il salato e l’acido, creando un piatto ricco di texture e sapori. Gli ingredienti includono noodles di riso, uova, gamberi, arachidi, germogli di soia e una salsa a base di tamarindo che lega tutti i componenti

Incorporare il tamarindo nelle vostre ricette non solo arricchisce il sapore dei piatti ma aggiunge anche un elemento di curiosità culinaria. Ogni ricetta qui proposta mostra come questo ingrediente può essere adattato per creare piatti che sono sia familiari che sorprendentemente nuovi.

Come preparare lo sciroppo di tamarindo

Gli ingredienti di questa granita si riducono al ghiaccio e allo sciroppo di tamarindo. Potete acquistare lo sciroppo al supermercato anche se, vi avverto, è piuttosto raro da trovare. In alternativa potete prepararlo in casa, una soluzione che consiglio in quanto è molto facile da fare e ne trarrete grande soddisfazione. Come fare lo sciroppo al tamarindo? Il procedimento è un po’ diverso da quello dei classici sciroppi aromatizzati.

Si inizia creando una sorta di acqua di tamarindo, basta cuocere la polpa in abbondante acqua, poi si scola e si filtra per bene. In seguito vengono aggiunte dosi abbondanti di zucchero (deve essere il doppio dell’acqua in termini di peso) e si cuoce come un qualsiasi sciroppo per una ventina di minuti.

Lo sciroppo così preparato può essere impiegato anche come base per bevande o come topping per dessert al cucchiaio e mousse.

Tamarindo

Quale altro sciroppo utilizzare per la granita al tamarindo?

La ricetta della granita al tamarindo è versatile, sicché può fungere da punto di partenza per la preparazione di granite dai gusti più svariati. Per ottenere diverse varianti basta cambiare lo sciroppo.

Potreste per esempio utilizzare lo sciroppo alla fragole e lo sciroppo ai mirtilli per avere una granita fruttata e dal sapore acidulo. Oppure potreste utilizzare lo sciroppo alla menta o alla melissa, per una granita ancora più rinfrescante e aromatica. Infine, un’ottima idea è anche lo sciroppo al cocco, soprattutto se desiderate una granita dal sapore molto dolce.

Questi sciroppo si trovano con una certa facilità al supermercato, ma potete prepararli in casa in modo davvero semplice. Nella maggior parte dei casi si tratta di aggiungere al classico sciroppo di zucchero il succo dell’ingrediente principale o, nel caso delle erbe aromatiche, il loro infuso.

I metodi alternativi per preparare la granita al tamarindo

Esistono tanti altri metodi per preparare la granita al tamarindo, e più in generale la granita. I due principali coinvolgono la gelatiera e il congelatore.

La gelatiera, anche nota come macchina del gelato, è un piccolo elettrodomestico molto versatile in quanto permette di creare varie preparazioni fredde. E’ poco diffusa dalle nostre parti dove vige la tradizione della passeggiata con il gelato, ma viene molto utilizzata all’estero. Per preparare la granita è sufficiente versare la base della granita nella gelatiera e seguire le istruzioni. In questo caso va messo lo sciroppo di tamarindo con quattro parti di acqua.

Il secondo metodo consiste nella preparazione del medesimo composto nel congelatore, lasciandolo per almeno tre ore. Durante questo lasso di tempo dovrete rimestare il composto ogni mezz’ora, che nel frattempo si sarà indurito. Lo scopo è quello di rompere i cristalli di ghiaccio, ottenendo la classica texture morbida delle granite.

FAQ sulla granita al tamarindo

A cosa fa bene la granita?

La granita fa innanzitutto bene all’umore, in quanto piace con la sua texture granulosa e con il suo gusto fruttato. Inoltre, rinfresca visto che è composta essenzialmente da ghiaccio. Le proprietà nutrizionali sono ridotte, visto che gli ingredienti principali (succhi e sciroppi) sono formati principalmente da zuccheri.

Che gusti di granita ci sono?

Esistono innumerevoli gusti di granita. Di base qualsiasi ingredienti dal quale si possa ricavare uno sciroppo o un succo può contribuire a creare la granita. Proprio per la sua semplicità vi è la tendenza dei gelatai a stupire i commensali con gusti sempre diversi e innovativi.

Come si prepara la granita?

La granita si può preparare in molti modi. Il più semplice consiste nell’impiego di una gelatiera idonea. Un modo “manuale” consiste invece nel congelamento del composto ghiaccio- sciroppo nel freezer, intervallato da fasi di mescolamento finalizzate a rompere i cristalli di ghiaccio. Nella ricetta della granita al tamarindo si frulla semplicemente il ghiaccio e lo si arricchisce con lo sciroppo.

Come conservare la granita fatta in casa?

Di base la granita andrebbe consumata subito, tuttavia può essere conservata in frigo. E’ importante però rompere regolarmente i cristalli di ghiaccio, in modo che la granita non si congeli completamente e assuma una texture troppo dura.

Ricette di granite ne abbiamo? Certo che si!

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