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Sciroppo di tamarindo, una preparazione dal gusto unico

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Sciroppo di tamarindo
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Sciroppo di tamarindo: il sapore e gli usi in cucina

Lo sciroppo di tamarindo è una preparazione versatile che vanta un certo numero di applicazioni, superiori a quelle dei classici sciroppi. D’altronde questo tipo di sciroppo propone un sapore diverso dal solito, ossia dolce e allo stesso tempo aspro e acidulo, in grado di determinare un’esperienza davvero unica.

Anche la preparazione è diversa dal solito, infatti non si tratta di bollire acqua, zucchero e tamarindo ma di creare una sorta di bevanda, facendo bollire a lungo la sua polpa. Per quanto concerne l’aspetto non si differenzia da quello degli altri sciroppi, infatti si presenta con una tonalità scura, tendente al marrone, all’amaranto e alla vinaccia.

Come utilizzare lo sciroppo di tamarindo? Tanto per cominciare può essere impiegato per realizzare drink e cocktail. Ovviamente fate attenzione alle proporzioni, quella esatta consiste in cinque parti di acqua e una parte di sciroppo.

Lo sciroppo di tamarindo può essere impiegato anche come topping, magari a beneficio di dessert dal sapore delicato, sormontati da panna o da creme leggere. Infine, può essere utilizzato come ingrediente decorativo, un po’ come accade con le glasse, e può aromatizzare creme e impasti di vario tipo.

Ricetta sciroppo di tamarindo

Preparazione sciroppo di tamarindo

  • Per preparare lo sciroppo di tamarindo dovrete innanzitutto fare bollire l’acqua.
  • Poi aggiungete la polpa di tamarindo e cuocete per 20 minuti a fiamma molto bassa.
  • Terminata la cottura, filtrate il liquido e aggiungete lo zucchero in una quantità doppia rispetto al peso del liquido stesso.
  • Infine, fate bollire per altri 20 minuti e lasciatelo raffreddare prima di usarlo.

Ingredienti sciroppo di tamarindo

  • 1 kg. di polpa di tamarindo
  • q. b. di zucchero di canna
  • 2 lt. di acqua

Tutta la bontà del tamarindo e le sue proprietà nutrizionali

Lo sciroppo di tamarindo ci da modo di approfondire l’argomento su un frutto particolare che si differenzia dagli altri sotto tutti i punti di vista: aspetto, gusto, proprietà nutrizionali e usi.

Il tamarindo si presenta come un baccello, simile agli edamame o alle nocciole. Esso nasconde una polpa di colore amaranto – rossastra dalla consistenza morbida e dal sapore complesso. Questo aspetto viene associato da alcuni al caramello e agli agrumi, ma varia in base al grado di maturazione. Di base può essere dolce e gradevolmente aspro.

Come molti frutti esotici il tamarindo apporta molte calorie, sebbene non giunga ai livelli del cocco e dell’avocado. Per la precisione apporta 97 kcal per 100 grammi, inoltre è ricco di vitamina C, potassio, magnesio e fibre. Anzi, è tra gli alimenti di origine vegetale più ricchi di fibre in assoluto. Contiene anche una dose rilevante di betacarotene, sostanza che agevola l’assorbimento della vitamina A ed esercita una discreta funzione antiossidante.

Dove acquistare lo sciroppo di tamarindo e quanto costa

Lo sciroppo di tamarindo può essere preparato in casa, ma può anche essere acquistato già pronto. A dire il vero non sempre si trova al supermercato, dunque è necessario rivolgersi altrove o ad un e-commerce online. Da questo punto di vista le scelte non mancano. Amazon permette di andare sul sicuro, anche se potrebbe offrire solo prodotti commerciali, dalla scarsa valenza artigianale.

Vi propongo invece alcuni shop, che ho già provato, dei principali brand di sciroppo. Su tutti campeggia Fabbri, che è specializzato nella produzione di sciroppi classici ed esotici; quest’ultima categoria comprende anche lo sciroppo al tamarindo.

Stesso discorso per Everli, il cui sciroppo di tamarindo spicca per le elevati concentrazioni del frutto e per un sapore ancora più intenso. Potreste optare anche per brand meno conosciuti ma dalla forte valenza artigianale. Un esempio è Zini, una distilleria che si diletta anche nella produzione di sciroppi, spiccando per la varietà di prodotti e per il rispetto quasi maniacale della tradizione.

Non rimane che rispondere a un’ultima domanda: quanto costa lo sciroppo di tamarindo? Per fortuna costa solo un po’ di più rispetto agli sciroppi più comuni. Al netto di offerte e promozioni, il prezzo si aggira tra i 10 e i 15 euro. Solo alcuni sciroppi gourmet, afferenti a brand prestigiosi, sfiorano i 20 euro.

Sciroppo di tamarindo

Lo sciroppo di tamarindo in cucina

Il tamarindo, nonostante le sue peculiarità, è un ingrediente molto versatile. Può essere consumato a crudo, anche se tale utilizzo è raro, o può essere usato per preparare sciroppi e condimenti. In ogni caso è bene porre la massima attenzione al grado di maturazione del frutto, in quanto potrebbe rivelarsi troppo acidulo al palato.

Il tamarindo, o per meglio dire la sua polpa trattata, può fungere da ingrediente per le marinature in quanto conferisce un sapore acre e dolce allo stesso tempo, che valorizza carne, pesce e verdure. Non a caso il tamarindo compare nelle più raffinate ricette di tartare.

Ma il tamarindo può partecipare anche alla preparazione di salse, intingoli e vari tipi di pasta. Anche in questi casi viene chiamato in causa per il suo sapore complesso e leggermente acidulo. Infine, come si evince dalla ricetta di oggi, può essere trasformato in un versatile sciroppo da utilizzare per valorizzare le proprie ricette.

Quale zucchero utilizzare nello sciroppo di tamarindo?

Nonostante il suo contenuto di zuccheri, lo sciroppo di tamarindo necessita del contributo dello zucchero. Si, ma quanto zucchero usare e di che tipo?

Per quel che concerne la quantità dipende dalle caratteristiche del liquido ottenuto con la cottura della polpa di tamarindo. Di base andrebbe utilizzata una quantità di zucchero dal peso doppio rispetto a quello del liquido. Dal momento che alcuni tamarindi cedono più acqua di altri non è possibile quantificare una regola generale che valga sempre e comunque.

Per quanto concerne la tipologia vi consiglio di andare sul sicuro utilizzando lo zucchero bianco semolato. E’ meglio lo zucchero bianco perché è neutro e capace di esercitare la sola funzione dolcificante. Altri zuccheri, come lo zucchero bruno, apporterebbero sentori di caramello troppo contrastanti.

Inoltre, lo zucchero è bene sceglierlo semolato perché, per quanto possa sembrare strano, si scioglie meglio rispetto allo zucchero fine. Un dettaglio non di poco conto se si considera che lo sciroppo, proprio in quanto tale, deve risultare perfettamente liscio e regolare.

FAQ sullo sciroppo di tamarindo

Che gusto ha lo sciroppo di tamarindo?

Lo sciroppo di tamarindo ha un gusto complesso che coniuga note dolci e acidule. Il tamarindo è apprezzato per il suo sapore distintivo, spesso descritto come un mix di agrumi e caramello con un leggero retrogusto aspro. Lo sciroppo conserva queste caratteristiche, risultando versatile per svariati usi in cucina.

Come si fa lo sciroppo di tamarindo?

Per preparare lo sciroppo di tamarindo è necessario “cuocere” la polpa di tamarindo in acqua bollente, poi va filtrato e va aggiunto lo zucchero.

Che frutto è il tamarindo?

Il tamarindo è il frutto dell’omonimo albero, originario delle zone tropicali. Ha una forma a baccello con un guscio marrone, che racchiude una polpa appiccicosa, i semi e i filamenti fibrosi. La sua polpa è apprezzata per il sapore agrodolce e viene utilizzata in diverse cucine, soprattutto nell’Asia meridionale, in America Latina e in Africa.

A cosa fa bene il tamarindo?

Il tamarindo è noto per le sue proprietà benefiche. È ricco di vitamina C, potassio e magnesio, oltre a contenere importanti antiossidanti (come il betacarotene). Contribuisce alla digestione grazie all’abbondanza di fibre e sortisce effetti lassativi. È anche usato per alleviare il mal di stomaco e può avere effetti anti-infiammatori.

Ricette di sciroppi ne abbiamo? Certo che si!

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