Soufflè al pistacchio: un dessert senza glutine davvero delizioso
L’importanza dei pistacchi nella cucina senza glutine
Oggi cuciniamo il soufflè al pistacchio, un’idea di Lucake, che con la sua opera di divulgazione propone sempre dolci dal sapore particolare, adatti a tutti e anche abbastanza facili da preparare. In particolare, il soufflè al pistacchio dimostra come la pasticceria gourmet, o almeno quella elegante e di qualità, sia in realtà alla portata anche dei meno esperti. E’ sufficiente affidarsi alle ricette giuste e seguirle passo passo, anzi in questa occasione non è nemmeno necessaria una grande manualità.
Il soufflè al pistacchio piace perché riesce ad integrare alla perfezione il pistacchio all’interno di quello che, in fin dei conti, può essere considerato un tortino. Il pistacchio interviene sia a livello di impasto, sotto forma di crema e farina, sia in fase di guarnizione, sotto forma di granella.
Non è un dettaglio di poco conto se si considera il ruolo del pistacchio nella cucina senza glutine. Il pistacchio è infatti un alimento gluten-free e allo stesso tempo versatile e utile dal punto di vista nutrizionale. Può fungere da guarnizione o anche da ingrediente da composto, inoltre è ricco di grassi benefici, antiossidanti ed oligoelementi.
Ricetta soufflè al pistacchio
Preparazione soufflè al pistacchio
- Per preparare il soufflè al pistacchio iniziate imburrando e infarinando 4 pirottini monouso. Agitateli per bene e rimuovete la farina in eccesso. Potete acquistare i pirottini al supermercato, scegliendo quelli con le misure 6x8x4 cm.
- Versate in una pentola la crema spalmabile, il cioccolato bianco ridotto a trito e il burro fatto a pezzettini. Sciogliete tutto a bagnomaria (potete usare anche il microonde) e lasciate raffreddare.
- Ora montate le uova intere con lo zucchero e il sale, usando le frustre elettriche o una planetaria. Incorporate la farina setacciata e mescolate ancora con le fruste per ottenere un’amalgama liscia e omogenea.
- Trasferite questo composto nella sac à poche e versatelo nei pirottini in modo da riempirli fino all’orlo.
- Giunti a questo punto potete decidere se cuocerli o se farli rassodare in frigo. In ogni caso dovranno subire un passaggio al forno a 185 gradi per 18 minuti.
- Sfornate e servite i pirottini capovolgendoli sul piatto, infine decorate con un po’ di zucchero a velo e con la granella di pistacchio. Mi raccomando, i soufflè al pistacchio vanno consumati caldi.
Per il tortino:
- 75 gr. di crema spalmabile al pistacchio,
- 60 gr. di cioccolato bianco,
- 80 gr. di burro chiarificato,
- 2 uova,
- 25 gr. di zucchero semolato,
- 50 gr. di farina di pistacchi non salata,
- un pizzico di sale
Per la decorazione:
- q. b. di zucchero a velo,
- q. b. di granella di pistacchio
Preparare la base del soufflè senza glutine
Preparare la base di questo soufflè senza glutine, o tortino al pistacchio che dir si voglia, è piuttosto semplice. Basta creare un composto a base di crema di pistacchio, cioccolato bianco tritato e burro tagliato a cubetti.
Questi ingredienti vanno sciolti a bagnomaria (e a microonde), e successivamente inseriti in una montata di uova e zucchero; infine vengono arricchiti con la farina setacciata. A questo punto non rimane che inserire l’impasto così ottenuto nella sac à poche e riempire i pirottini.
La farina di pistacchi è anch’essa gluten-free ed ha una buona resa nella realizzazione di impasti.
Come incorporare i pistacchi nel nostro soufflè
E’ molto semplice incorporare i pistacchi nel soufflè, tuttavia è bene fare un recap. Il pistacchio compare all’inizio sotto forma di crema e concorre a creare un composto insieme al burro e al cioccolato bianco. Poi lo ritroviamo a metà impasto sotto forma di farina di pistacchio e alla fine sotto forma di granella per rendere il soufflè croccante e ben decorato.
Visto il ruolo cruciale giocato dal pistacchio vi consiglio di prestare attenzione alla qualità, per questo optate per i pistacchi di marca o artigianali-bio, in quanto sono decisamente più buoni e saporiti.
Il processo di cottura del soufflè al pistacchio
La cottura di questo soufflè al pistacchio (o tortino) si presta a due metodi. Il primo è quello canonico in cui il soufflè si precuoce al forno il tempo necessario per far stabilizzare gli ingredienti, poi si lascia raffreddare e si cuoce un’altra volta in modalità statica per 18 minuti a 185 gradi (nella parte centrale del forno).
Il secondo metodo di cottura è più particolare, in quanto punta alla conservazione della massima morbidezza. La seconda parte è identica, ossia la cottura al forno prolungata. Mentre la prima parte consiste in una fase di rassodamento in frigo, che dovrebbe durare almeno un paio d’ore.
Suggerimenti per servire il tuo soufflè al pistacchio
Il soufflè al pistacchio può essere servito come merenda gourmet, piuttosto che come corposo fine pasto. Non è un caso che venga spesso proposto dai ristoranti e dalle pizzerie più attrezzate, tuttavia è anche buono per la colazione, magari preparato il giorno prima (se ben conservato mantiene la sua consistenza e il suo sapore).
Per quanto concerne gli abbinamenti dipende dalle tempistiche di consumo. Se si consuma al termine di un pranzo o di una cena il soufflè al pistacchio può essere abbinato a un vino frizzantino e leggero, piuttosto che ad un vino passito. Si può affiancare anche un liquore o un ammazzacaffè, magari al cioccolato o al cacao. A tal proposito è indicato anche un bel liquore al cacao.
Se si consumano a merenda, quando il ricorso all’alcol sarebbe troppo prematuro, si può abbinare ad un buon caffè. Stesso discorso per il consumo mattutino, in cui si può abbinare un po’ di latte o un cappuccino.
Le varianti del soufflè al pistacchio senza glutine
Il soufflè al pistacchio vanta molte varianti, per esempio quella che lo trasforma in un tortino dal cuore morbido e caldo. In questo caso è necessario riscaldare un altro po’ di crema al pistacchio, o qualsiasi altra crema spalmabile, in modo da renderla liquida. Poi si trasferisce la crema in una sac à poche e si distribuisce nei soufflè già precotti o rassodati. Il passaggio al forno finale determinerà un ripieno molto caldo e gradevole al palato.
Le altre varianti sono pensate per i non celiaci, quindi fanno uso delle farine tradizionali. In questo caso il sapore è un po’ più ordinario e meno “pistacchioso”. Il risultato è comunque buono e si avvicina a quello dei soufflè e dei pirottini, che si acquistano comunemente nelle pasticcerie.
Chi ha inventato il soufflè?
Il soufflé, noto per la sua leggerezza e la sua consistenza ariosa, ha origini francesi. Il termine “soufflé” deriva dal verbo francese “souffler”, che significa “soffiare” o “respirare”, alludendo all’aspetto gonfio del piatto quando viene cotto.
Sebbene le origini precise del soufflé siano un po’ nebulose, si ritiene che il concetto di base di un piatto “gonfiato” fosse noto già nel Medioevo. Tuttavia, la versione moderna del soufflé viene spesso attribuita a Vincent La Chapelle, un cuoco francese del XVIII secolo. Ma fu Antoine Béchamel, nel XIX secolo, a perfezionare e promuovere la tecnica, rendendo il soufflé popolare attraverso la sua cucina.
Come con molte invenzioni culinarie, è probabile che il soufflé sia il risultato di anni di evoluzione e sperimentazione in cucina, piuttosto che l’invenzione di un singolo individuo.
Che differenza c’è tra flan e soufflé?
Il flan e il soufflé sono entrambi piatti iconici che, sebbene possano sembrare simili a prima vista, nascondono differenze sostanziali nella loro composizione, struttura e origini.
Immaginate un flan: cremoso, morbido, con quella sua tipica consistenza liscia. È una crema, che può essere sia dolce che salata, la cui magia si svela durante la cottura. La versione dolce del flan, per esempio, è spesso un tripudio di uova, latte e zucchero, sovente accompagnata da una seducente base di caramello sul fondo. È un piatto che conquista per la sua semplicità e per la sua texture vellutata.
Il soufflé, invece, è un capolavoro di leggerezza e ariosità. Nasce dalla combinazione di una base, che può essere una crema pasticcera o un roux, con delle chiare d’uovo sapientemente montate a neve. E qui sta il trucco: durante la cottura, l’aria intrappolata nelle chiare d’uovo fa “gonfiare” il soufflé, regalando quella caratteristica struttura spugnosa all’interno e croccante all’esterno. Guardare un soufflé che si alza nel forno è uno spettacolo affascinante, un piccolo miracolo della cucina.
Mentre entrambi i piatti rappresentano l’eccellenza della tradizione culinaria, il flan seduce per la sua cremosità e il soufflé incanta per la sua leggiadra ariosità. Entrambi, in modi diversi, rappresentano la magia e l’arte della cucina.
FAQ sui soufflè al pistacchio
Quante calorie ha un tortino al pistacchio?
Il tortino o soufflè al pistacchio apporta circa 400 kcal a porzione, è quindi un dessert molto corposo e calorico.
A cosa serve la crema di pistacchio?
La crema di pistacchio serve a rendere l’impasto più gustoso, ma anche per favorire una piena amalgama, una consistenza morbida e un sapore davvero ottimo.
Come si fa la crema al pistacchio?
La crema di pistacchio si fa unendo pistacchi pelati e tritati in un composto a base di cioccolato bianco e burro, che vanno sciolti a bagnomaria. Il composto finale va poi riscaldato ulteriormente per ottenere una consistenza morbida, leggermente oliosa e abbastanza densa.
Ricette di soufflè, flan e sformati ne abbiamo? Certo che si!
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