Sformatini di cavolfiore e patate, degli antipastini chic
Sformatini di cavolfiore e patate, degli ottimi antipasti tra gusto e presenza scenografica
Vi presento gli sformatini di cavolfiore e patate, degli antipastini eleganti che vi stupiranno per l’aspetto scenografico e per i colori sgargianti. Spiccano anche per il gusto tra il rustico e il raffinato, d’altronde gli ingredienti principali sono proprio i cavolfiori e le patate, che danno luogo ad una preparazione davvero chic.
Vi consiglio di preparare questi sformatini per le grandi occasioni, quando volete fare bella figura con i vostri ospiti. Li delizierete con una entrée da favola, preludio di una esperienza gastronomica di vero valore.
Per quanto concerne la ricetta in sé è tutto molto semplice. Si tratta di cuocere le cimette e le patate in acqua bollente, ridurle in poltiglia con la forchetta per poi mescolarle agli altri ingredienti. Il composto cui danno vita viene trasferito sugli stampini, che vengono a loro volta spolverati con della farina. Infine, si procede con una normale cottura al forno dalla durata di 40 minuti.
Ricetta sformatini di cavolfiore
Preparazione sformatini di cavolfiore
Per preparare gli sformatini di cavolfiore e patate procedete in questo modo.
- Separate le cimette del cavolfiore, poi pelate le patate e fatele a tocchetti.
- Cuocete in acqua bollente salata le cimette e le patate. A cottura terminata, schiacciate il tutto con i rebbi della forchetta.
- In una ciotola versate il latte e la ricotta. Mescolate e unite le cimette, le patate, il Parmigiano, le uova e il pepe.
- Infine, salate e riempite gli stampini (unti di burro) con questo composto. Infine, date una bella spolverata di farina e cuocete nel forno preriscaldato per 40 minuti a 180 gradi.
- Terminata la cottura attendete qualche minuto, poi sformate e servite caldo. Potete accompagnare il tutto con chips di melanzane e zucchine.
Ingredienti sformatini di cavolfiore
- 500 gr. di cimette di cavolfiore
- 150 gr. di patate
- 50 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
- 2 uova
- 200 gr. di ricotta consentita
- 100 ml. di latte intero
- 20 gr. di burro chiarificato
- q. b. di farina di riso
- un pizzico di sale e di pepe.
Le insospettabili proprietà del cavolfiore
Vale la pena parlare del cavolfiore, che figura tra i protagonisti di questi sformatini. Il cavolfiore viene considerato a torto un ortaggio povero, ma in realtà può offrire molto dal punto di vista gastronomico. Il motivo è semplice, una volta cotto può essere ridotto in purea facilmente, per poi essere inserito negli impasti più svariati.
Il cavolfiore può dare molto anche dal punto di vista nutrizionale. Tanto per cominciare vanta un apporto calorico basso, pari a 40 kcal per 100 grammi. In secondo luogo è ricco di vitamine e sali minerali, ossia vitamina C, potassio, calcio, fosforo e ferro. Inoltre, abbonda di fibre che aiutano a digerire e stimolano un corretto assorbimento dei grassi e degli zuccheri.
In occasione di questa ricetta le cimette di cavolfiore vanno divise e lessate insieme alle patate. Infine, vengono poi pestate e unito agli altri ingredienti.
Quali patate utilizzare negli sformatini di cavolfiore?
Anche le patate giocano un ruolo di fondamentale importanza negli sformatini di cavolfiore. Le patate impattano sulla resa cromatica degli sformatini, che esprimono una bella tonalità di giallo, inoltre incidono sulla consistenza che risulta morbida ed omogenea. Ovviamente generano un impatto anche sul gusto. A questo punto la domanda sorge spontanea: quali patate è opportuno utilizzare?
La scelta è in genere tra le patate a pasta gialla e le patate bianche farinose. Le patate a pasta gialla presentano un sapore più intenso, ma sono più consistenti e quindi più difficili da ridurre in poltiglia. Le patate a pasta bianca, invece, sono più delicate e a tratti dolciastre, inoltre sono molto morbide e facili da schiacciare in quanto sono ricche di amido.
Di base è sempre bene utilizzare le patate bianche farinose, ma visto che è presente un abbondante passaggio in forno, potete scegliere qualsiasi tipo di patate.
Il giusto tipo di Parmigiano per questi sformatini di cavolfiore
Il composto che dà vita agli sformatini di cavolfiore si fregia anche della presenza di altri ingredienti, come le uova, la ricotta (che garantiscono una piena amalgama) e il Parmigiano Reggiano. Si tratta di una gradevole aggiunta che conferisce al preparato una marcata sapidità, nonché una struttura organolettica complessa e gradevole. Si fa presto a dire Parmigiano, infatti a disposizione vi sono molte stagionature. A tal proposito vi consiglio di optare per una stagionatura media al fine di garantire sapore ed una perfetta amalgama. Un buon Parmigiano grattugiato 36 mesi dovrebbe andare bene.
A prescindere dalla stagionatura, il Parmigiano spicca per le ottime proprietà nutrizionali. Il riferimento è all’abbondanza di proteine, che ha pochi pari nel mondo vegetale e nel mondo animale. Stesso discorso per il calcio, che sostiene le ossa e aiuta a prevenire le patologie dell’apparato scheletrico. Il Parmigiano, poi, contiene tracce di vitamina D, una sostanza che giova al sistema immunitario.
Una ricetta per gli intolleranti al lattosio?
Il problema per i celiaci non si pone per questi sformatini di cavolfiore, infatti l’unico elemento che potrebbe causare qualche fastidio è la farina, che però è di riso. E per quanto concerne gli intolleranti al lattosio? Ebbene, loro dovrebbero prendere qualche accorgimento. Il riferimento non è tanto al Parmigiano, che grazie alla stagionatura è del tutto privo di lattosio, quanto alla ricotta, che ne contiene parecchio. La soluzione in questo caso è una sola, ossia sostituire la ricotta con una versione delattosata.
Non preoccupatevi, l’impatto della ricotta delattosata sulla ricetta è davvero minimo, al massimo potreste avvertire una nota leggermente più dolce. D’altronde il processo di delattosamento è del tutto naturale, e consiste nella semplice aggiunta dell’enzima lattasi. Tale processo converte il lattosio in glucosio e galattosio, due zuccheri digeribili anche da chi soffre di intolleranza.
FAQ sugli sformatini di cavolfiore
Perché fa bene mangiare il cavolfiore?
Il cavolfiore è un toccasana per l’apparato digerente in quanto è ricco di fibre. Sempre per lo stesso motivo aiuta ad assorbire meglio gli zuccheri. E’ anche una buona fonte di vitamine e sali minerali.
Chi non deve mangiare il cavolfiore?
Il cavolfiore dovrebbe essere evitato o consumato raramente da chi soffre di sindrome del colon irritabile. Ironia della sorte, il motivo risiede proprio nel più grande pregio del cavolfiore, ossia l’abbondanza di fibre. Ovviamente ciò vale per tutti gli alimenti particolarmente fibrosi.
Che differenza c’è tra sformato e flan?
Di base il flan è un tipo di sformato che si cuoce a bagnomaria.
Ricette di sformatini ne abbiamo? Certo che si!
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