Colombacci alla cacciatora, un secondo piatto rustico
Colombacci alla cacciatora, sapori forti per un secondo eccellente
I colombacci alla cacciatora sono un secondo piatto molto gustoso dal carattere rustico e dai sentori a tratti pungenti. Allo stesso tempo è un piatto facile da preparare, in quanto richiede giusto una manciata di ingredienti: la carne, i funghi, gli elementi aromatici e la polpa di pomodoro. Anche il procedimento non pone ostacoli, in quanto si cuoce tutto in pentola sulla base di un soffritto. Fanno eccezione i funghi, che vengono rosolati a parte e aggiunti a più riprese.
I colombacci alla cacciatora riprendono le atmosfere dei pranzi in montagna, fatti di pasti semplici ed abbondanti. Anche il termine “cacciatora” rievoca quel mondo, benché abbia in realtà un significato decisamente gastronomico, infatti indica quei secondi di carne realizzati con aglio ed erbe aromatiche; queste pietanze venivano spesso utilizzate dai cacciatori durante le pause tra una battuta di caccia e l’altra.
Ricetta colombacci alla cacciatora
Preparazione colombacci alla cacciatora
Per preparare i colombacci alla cacciatora seguite questi semplici passaggi:
- Lavate e mondate le verdure per il soffritto, poi tritatele e rosolatele in una pentola con un po’ di olio extravergine di oliva.
- A parte lavate i colombacci, asciugateli con la carta da cucina e inseriteli nella pentola. Poi risolateli, sfumateli con il vino e attendete che l’alcol evapori.
- Ora integrate la polpa di pomodoro, il brodo vegetale e le erbe ridotte a tritato. Infine, salate e pepate.
- Intanto lavate i funghi. Poi soffriggete uno spicchio di aglio in una padella antiaderente, aggiungete i funghi e cuoceteli a fiamma alta per 5 minuti.
- Ora incorporate metà dei funghi agli altri ingredienti e cuocete il tutto per due ore circa.
- Al momento del servizio aggiungete l’altra metà dei funghi. Buon appetito!
Ingredienti colombacci alla cacciatora
- 6 colombacci
- 300 gr. di mix di verdure per soffritto (sedano carote e cipolle)
- 1 mazzetto di erbe aromatiche (alloro e rosmarino)
- 200 ml. di vino rosso
- 250 ml. di brodo vegetale
- 200 gr. di polpa di pomodoro
- 200 gr. di funghi champignon
- 1 spicchio di aglio
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- q. b. di sale e di pepe
Un focus sulla carne di colombaccio
Il protagonista di questi colombacci alla cacciatora è ovviamente la carne di colombaccio. Di cosa sa questo tipo di carne? E’ facile da cucinare? Queste sono domande comuni per tutti coloro che si approcciano per la prima volta a questo alimento. Tanto per cominciare la carne è squisita in quanto richiama ai sentori intensi della selvaggina, tuttavia riesce ad esprimere anche una certa delicatezza. Non è secca come si potrebbe immaginare, benché la quota di grassi sia minima. In ragione di ciò l’apporto calorico è contenuto, e non va oltre le 140 kcal.
Per il resto si tratta di una carne nutriente, che non ha nulla da invidiare alla carne rossa o alla carne nera (ovvero di selvaggina vera e propria). Si apprezzano ingenti quantità di proteine, vitamine del gruppo B e magnesio. Per quanto concerne la cottura non impone una fase di marinatura, dunque può essere trattata come le altre carni.
Il fascino gastronomico dei colombacci
Quando si parla di carne, spesso la nostra mente va ai classici: manzo, pollo, maiale. Eppure, esistono tante altre varietà di carni che offrono un viaggio gustativo altrettanto intrigante. Una di queste è la carne di colombaccio, un uccello migratorio che solca i cieli europei e che ha stuzzicato il palato di generazioni.
Il colombaccio, spesso confuso con il suo cugino domestico, il piccione, è molto di più di un semplice uccello. La sua carne, tenera e succulenta, è una vera delizia per i buongustai. E non solo: è anche un concentrato di nutrienti. Pensate a una fonte ricca di proteine magre, spruzzata con vitamine e minerali come il ferro e il fosforo. E se ci preoccupiamo dei grassi? Beh, il colombaccio potrebbe sedersi tranquillamente al tavolo dei cibi “amici del cuore”, grazie al suo basso contenuto di grassi saturi.
Ma non fermiamoci solo ai benefici nutrizionali. La carne di colombaccio è come una tela bianca in cucina, pronta ad assorbire i sapori ea trasformarsi in piatti memorabili. Immaginate un pezzo di colombaccio marinato con erbe aromatiche, vino e aglio, poi cotto lentamente in forno fino a diventare croccante all’esterno e tenero all’interno. Oppure, se preferiti sapori più robusti, potete optare per uno stufato, dove la carne si sposa perfettamente con verdure, vino rosso e spezie.
Detto ciò, come con qualsiasi altra carne, ci sono alcune cose da considerare quando ci avviciniamo al colombaccio. Prima di tutto, la sua origine selvatica. È fondamentale assicurarsi che venga cacciato in modo sostenibile, rispettando l’ambiente e le normative locali. Inoltre, dato che si tratta di una carne piuttosto magra, è bene fare attenzione durante la cottura per evitare che diventi troppo secca.
Perché abbiamo usato i funghi champignon?
I colombacci alla cacciatora vantano il contributo dei funghi champignon. I funghi possono essere considerati come una gradevole aggiunta, in quanto valorizzano il sapore della carne e della polpa di pomodoro, senza generare un fastidioso effetto coprente. D’altronde, gli champignon sono tra i funghi più gustosi e allo stesso tempo delicati.
Nel caso in cui abbiate optato per degli champignon freschi, abbiate cura di pulirli a dovere e di rimuovere tutti i residui di terra. Dopo la fase di pulitura affettate per bene i funghi e rosolateli con aglio e olio. La cottura deve essere fatta a fiamma alta e dovrebbe durare sui cinque minuti.
I funghi così preparati si aggiungono sia a metà ricetta che alla fine. Nel primo caso danno sapore, mentre nel secondo caso fungono quasi da guarnizione. Una scelta, questa, che va nella direzione di una texture più variegata in grado di soddisfare il palato.
Come insaporire i colombacci alla cacciatora?
I colombacci alla cacciatora sono saporiti di base, dunque non richiedono chissà quale aggiunta. La lista degli ingredienti comprende, tuttavia, alcune erbe aromatiche che vengono aggiunte insieme al brodo vegetale e al pomodoro una volta che la carne è stata rosolata e sfumata con il vino rosso.
Di quali erbe si tratta? Ovviamente non può mancare il rosmarino, trattandosi di un secondo “alla cacciatora”. Questo alimento aggiunge un tocco aromatico e una nota leggermente amara, che si abbina alla perfezione con il sapore intenso della carne di colombaccio.
All’appello figura anche l’alloro, che ammorbidisce il tutto, smorzando i toni ora aspri ora intensi degli altri ingredienti. In qualità di elemento aromatico potremmo aggiungere anche l’aglio, che funge da supporto non tanto per la carne, quanto per i funghi. Alcuni potrebbero storcere il naso per la sua presenza, giudicata spesso “pesante”. Va detto, però, che il suo contributo è minimo, inoltre viene tolto quando i funghi vengono trasferiti in pentola.
Il brodo vegetale, una componente essenziale
I colombacci alla cacciatora non impongono nessuna difficoltà in fase di cottura, che deve avvenire nel brodo vegetale per almeno 2 ore. Solo in questo modo la carne risulterà morbida, gustosa ed equilibrata. Il primo pensiero, quando si parla di brodo vegetale, va al celebre dado. In effetti è una soluzione comoda, basta versarlo nell’acqua bollente, dare una mescolata e il gioco è fatto.
Tuttavia, vi consiglio di preparare il brodo in casa, in quanto è davvero semplice da preparare e potrete avere un pieno controllo sugli ingredienti. Quest’ultimo aspetto è molto importante se si soffre di intolleranza o allergia al nichel. Come preparare un buon brodo vegetale? Nel sito troverete la ricetta per un brodo vegetale leggero e genuino, adatto alle fasi di cottura più prolungate.
FAQ sui colombacci alla cacciatora
Che differenza c’è tra colombacci e piccione?
Il colombaccio e il piccione sono due specie diverse. Il sapore del colombaccio è robusto, mentre quello del piccione è più intenso e “particolare”. Anche la texture è diversa: il colombaccio è morbido e può essere cotto così com’è. Il piccione, invece, è più secco e stopposo, quindi va marinato per bene.
Cosa si intende per “alla cacciatora”?
Con questa espressione si indicano tutti i secondi di carne, spesso di pollo e di selvaggina, che vedono il contributo di aglio e rosmarino. Si caratterizzano per le note rustiche e per l’esiguo contributo di elementi di supporto.
Ricette alla cacciatora ne abbiamo? Certo che si!
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