Whitebait omelette, la frittatona della cucina neozelandese
Whitebait omelette, una gustosa frittata di pesce
Oggi vi presento la whitebait omelette, la frittata della cucina neozelandese. È una versione interessante, dal sapore spiccato e molto scenografica. È una frittata realizzata con il whitebait, ovvero con il pesce novello, noto dalle nostre parti come bianchetto o nannata (termine usato soprattutto nel sud Italia).
Il pesce viene integrato in una soluzione di uova e latte. Non serve trattare il pesce in alcun modo, visto che si distingue per le dimensioni davvero ridotte. D’altronde stiamo parlando di pesci “giovani”, che ancora non sono giunti a maturazione.
Per quanto concerne la cottura non riserva sorprese ed è identica a quella delle frittate classiche. Tuttavia, considerando l’assenza del formaggio e la morbidezza delle carni del whitebait, l’omelette può essere considerata una gradevole alternativa alle nostre frittate rinforzate. Può fungere da nutriente secondo, piuttosto che da antipasto (se viene porzionata a dovere). Potete preparare il piatto anche in occasione di cene particolari, per stupire parenti e amici con una ricetta esotica e allo stesso tempo compatibile con una sensibilità più mediterranea.
Ricetta whitebait omelette
Preparazione whitebait omelette
Ecco come preparare la whitebait omelette
- In una ciotola versate le uova e il latte, poi mescolate e integrate il whitebait (o i pesci bianchetti). Infine, mescolate
- Intanto versate il burro in una capiente padella da frittata, poi accendete il fuoco e sciogliete il burro. Non appena inizia a sfrigolare unite il composto e proseguite la cottura come se doveste realizzare una frittata classica.
- Quando il bianco si è rappreso e i pesci sono diventati bianchi, capovolgete l’omelette e continuate a cuocere per un altro
- Al momento del servizio, disponete sull’omelette le Potete preparare queste ultime come più vi aggrada, vanno bene crude, cotte, alla julienne e a cubetti.
Ingredienti whitebait omelette
- 250 gr. di whitebait neozelandesi o bianchetti
- 50 gr. di burro chiarificato
- 4 uova
- 2 cucchiai di latte intero consentito
- succo di un limone
- q. b. di verdure miste (carote: zucchine etc.)
- q. b. di sale e di pepe.
Cosa utilizzare al posto del whitebait
Come ho già accennato, con il termine whitebait omelette si intende il novellame di pesce (pesci ancora immaturi e molto piccoli). Nella pratica si dovrebbe parlare di novellame di galaxidi, giacché è questa la specie più utilizzata in Nuova Zelanda per questo tipo di prodotto. In genere il whitebait neozelandese viene venduto surgelato e pronto alla cottura. Nelle località di fiume, tuttavia, non è raro trovarlo fresco.
Potreste incontrare qualche difficoltà a trovare il whitebait, quindi vale la pena pensare a un sostituto. La soluzione è semplice e consiste nell’impiego di un qualsiasi altro tipo di novellame. Il più fedele al whitebait originario è quello di sardina, sebbene alcuni preferiscano l’aringa e l’acciuga.
Al netto delle differenze tra specie e specie, il sapore di questi “pesciolini” spicca per la delicatezza e per una sapidità solo accennata.
Quale burro usare nella whitebait omelette?
La fase di cottura del whitebait omelette non differisce molto da quella delle classiche frittate. Tuttavia, essendo un secondo piatto anglosassone, si utilizza il burro al posto dell’olio. Non il burro standard ovviamente, bensì una noce di burro chiarificato. Quest’ultimo è infatti privo di caseine e quindi resiste bene alle elevate temperature senza produrre sentori di bruciato.
L’assenza di caseine, inoltre, permette al burro chiarificato di interagire al meglio con gli altri ingredienti, infatti il suo sapore è tendente al delicato. Un ultimo pregio del burro chiarificato è l’assenza di lattosio. Sia chiaro, nemmeno il burro standard ne è ricco, ma la differenza per chi soffre di intolleranza si fa sentire.
Tuttavia, a parità di peso il burro chiarificato è più grasso del burro standard, quindi l’apporto calorico per etto è più alto. Ma non vi preoccupate, infatti si utilizzano dosi davvero minime di burro chiarificato.
Il ruolo del latte in questa frittata
La lista degli ingredienti della whitebait omelette comprende anche il latte, che viene aggiunto alle uova intere per formare il composto base della frittata. Perché proprio il latte e non il Parmigiano? La risposta è semplice, questa non è una semplice frittata. Infatti, la presenza del whitebait (o dei bianchetti) cambia le carte in tavola e impone una maggiore delicatezza.
In questo senso il latte, vista la sua dolcezza naturale ed equilibrata, funge da perfetto alimento di supporto per le uova. Per questa ricetta base vi consiglio di scegliere il latte intero anziché quello scremato. Il latte intero è più grasso e quindi più calorico (di un buon 60%), ma è anche più saporito. Per queste sue proprietà resiste alla corposità delle uova, impattando in maniera rilevante sulla resa organolettica.
Se soffrite di intolleranza al lattosio non temete, in commercio trovate dell’eccellente latte delattosato che differisce ben poco dall’originale, se si esclude una lieve dolcezza.
Come servire la whitebait omelette
Un altro segno di discontinuità della whitebait omelette rispetto alle classiche frittate è la presentazione. In base alla tradizione il piatto viene servito insieme alle verdure, che vanno poste sulla omelette in modo da creare un contrasto sia cromatico che in termini di texture.
In realtà il margine a vostra disposizione è molto ampio. Potete utilizzare le verdure che volete e trattarle come più preferite: crude, cotte, in pinzimonio ecc. Io vi consiglio però di andare sul sicuro optando per le classiche carote e zucchine, magari tagliate finemente per consentire il consumo a crudo. In tal modo otterrete il miglior effetto in termini di gusto, colore e consistenza.
La combinazione carote e zucchine è la più salutare che si possa immaginare. Sono entrambe ricche di vitamine e sali minerali. In particolare, le zucchine svolgono un’interessante funzione depurativa e detossicante, mentre le carote contengono il betacarorene, una sostanza antiossidante capace di stimolare l’assorbimento della vitamina A.
Queste verdure, infine, sono anche poco caloriche: le carote non vanno oltre le 50 kcal per etto, mentre le zucchine apportano solo 11 kcal ogni 100 grammi.
Ricette di omelette ne abbiamo? Certo che si!
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