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L’attrezzatura da barman per realizzare ottimi cocktail

attrezzatura da barman

Perché acquistare l’attrezzatura da barman?

In questa guida parliamo dell’attrezzatura da barman, ovvero di tutti quegli strumenti, accessori e prodotti che aiutano a preparare i cocktail, i mocktail e in generale le bevande che prevedono l’interazione di più ingredienti.

Prima di passare alla descrizione dei vari “utensili” da barman mi preme fare qualche precisazione. In primo luogo i mocktail non hanno nulla da invidiare ai cocktail, né per quanto concerne il gusto né in termini di aspetto e resa estetica. I mocktail vengono spesso considerati come delle bevande di serie B, ma sono davvero deliziosi ed equivalenti ai cocktail veri e propri, tranne che nell’assenza di alcol. La componente liquorosa viene sostituita con ingredienti capaci di replicarne gli effetti in termini di consistenza e di sapore.

In secondo luogo, l’acquisto degli strumenti da barman non dovrebbe essere riservato solo a chi gestisce un bar o un locale. Certo, questi ultimi ne traggono un’opportunità per far crescere la propria attività, conferendo personalità e offrendo un servizio di qualità elevata. Ma lo stesso vale per i cocktail preparati in casa, in questo caso un’attrezzatura professionale per barman permette di fare un salto di qualità nelle serate tra parenti e amici, offrendo loro un’esperienza unica.

Qual è la differenza tra barman e bartender?

Un’altra precisazione utile riguarda la terminologia, o per meglio dire la classificazione dei vari ruoli. In particolare, una certa confusione aleggia attorno ai termini barman e bartender. Molti li considerano sinonimi, ma in realtà corrispondono a significati “abbastanza” diversi.

Il barman è il professionista che si occupa dei cocktail, ovvero colui che prepara le bevande dietro al bancone, conferendo creatività e spettacolarità ai suoi gesti. Il bartender, invece, è un termine abbastanza generico che può includere il barman ma anche il semplice barista, ovvero colui che prepara caffè, cappuccini, latte e tisane.

Il bartender, a sua volta, non va confuso con il flair bartender, un mestiere che corrisponde al “barista giocoliere”, ovvero quel professionista che non si limita alla preparazione dei cocktail ma lo fa in modo spettacolare, rapido e in grado di intrattenere il pubblico.

Quali sono le attrezzature da barman?

Vediamo ora quale è nello specifico l’attrezzatura da bar (bar tools), ovvero tutti quegli strumenti che un barman che si rispetti deve saper usare, e che fanno la differenza per le attività di ristorazione di qualsiasi tipo.

I prodotti per barman e bartender sono venduti ormai anche negli e-commerce e nei negozi generalisti, dunque si potrebbe avvertire un certo disorientamento di fronte ad articoli all’apparenza strani. A tal proposito è opportuno elencare gli accessori da barman più importanti, spiegandone la funzione e fornendo qualche consiglio per utilizzarli al meglio.

In particolare parlerò del metal pour, dello speed, dello shaker, dello strainer, dello spoon e del muddler. Parlerò anche di due tra gli accessori da barman più controversi, in quanto spesso oggetto di fraintendimenti: il blender (che non è un semplice frullatore) e lo stirrer.

Il metal pour e lo speed

Il metal pour e lo speed (più propriamente “speed bottle”) sono tra le attrezzature da barman più importanti in assoluto. Il loro scopo è di consentire il travaso dei liquidi dalla bottiglia al bicchiere con estrema precisione, consentendo allo stesso tempo di dosare le quantità.

Nello specifico, il metal pour può essere considerato una sorta di “tappo travasatore”. Si aggancia alla bottiglia come se fosse un tappo a cui è collegato una sorta di lungo e stretto beccuccio. Ogni tipologia di bottiglia ha il suo metal pour, quindi un buon barman ne ha a disposizione sempre un paio.

Lo speed bottle, pur svolgendo la medesima funzione, presenta un design diverso. Di base è un contenitore che presenta un tappo a beccuccio. Al suo interno possono essere versati liquidi di ogni genere, in modo da poter essere travasati con rapidità e precisione. L’impiego dello speed bottle permette di uniformare il momento del travaso, in quanto non va applicato alle singole bottiglie.

Utilizzare il metal pour e lo speed bottle è molto semplice. Il consiglio, tuttavia, è di fare pratica nel più breve tempo possibile. Ovvero, capire quanti centilitri di liquido vengono travasati per ogni secondo, data una specifica inclinazione. In tal modo si avrà sempre la piena consapevolezza delle quantità travasate e si potranno ottenere dei cocktail davvero bilanciati.

Lo shaker e lo strainer, essenziali nell’attrezzatura da barman

Lo shaker è tra gli strumenti da bar più famosi in assoluto. In un certo senso l’atto di shakerare la bevanda, magari travasandola subito dopo, fa parte dell’immaginario collettivo. La fama di questo utensile è meritata in quanto si tratta di un’attrezzatura da barman davvero essenziale. Lo shaker consente una piena amalgama degli ingredienti e una texture uniforme. Utilizzare lo shaker è facile e richiede solo un po’ di manualità. Il consiglio, in questo caso, è di non andare oltre i venti secondi di “shaking”, in quanto vi è il rischio di creare bevande troppo opache e di disperdere gli aromi.

Va detto, però, che lo shaker non va utilizzato sempre e comunque. Per esempio, se i cocktail devono essere brillanti e quasi trasparenti, andrebbero miscelati a mano con l’apposito cucchiaio. L’uso dello shaker intorbidisce comunque le bevande, donando un aspetto pastoso al cocktail.

Il più fedele compagno dello shaker è lo strainer, una sorta di colino in metallo a maglie medie. Viene posto sulla sommità dello shaker in modo da consentire di versare la bevanda escludendo il ghiaccio. Ovviamente lo strainer va utilizzato solo se il cocktail non prevede il ghiaccio, o meglio prevede solo dei cubetti di ghiaccio messi direttamente nel bicchiere.

Lo spoon e il muddler

Parliamo ora dello spoon e del muddler, anch’essi immancabili in un’attrezzatura da barman che si rispetti.

Lo spoon è un cucchiaio dal manico molto lungo, sottile e dall’estremità contenuta. Il suo scopo è di consentire un mescolamento “delicato” degli ingredienti, in contrapposizione allo “shaking” vero e proprio. I migliori barman, anche dopo l’utilizzo dello shaker, praticano sempre qualche giro di spoon per migliorare ulteriormente l’amalgama. Un’altra particolarità dello spoon consiste nel manico a punta di trapano, ovvero a “spirale”. Questa forma da un lato assicura una presa più salda, dall’altro facilita il movimento rotatorio.

Per quanto concerne il muddler, invece, si tratta di un utensile simile ai pestelli che si utilizzano per i mortai. E’ in genere oblungo in modo da adattarsi alle circonferenze spesso ristrette dei bicchieri, garantendo una maggiore precisione. La superficie a contatto con gli ingredienti, ovvero il “lato che pesta”, presenta in genere una trama composita per favorire la triturazione.

Il muddler è uno degli articoli da barman più utili quando i cocktail prevedono l’impiego di erbe, frutta e magari verdure in fase di preparazione della bevanda e non come guarnizioni finali. Non di rado, il muddler viene utilizzato per pestare le soluzioni di ghiaccio e granatina, rendendo più elastica la texture del cocktail.

Che cos’è il blender da bar?

Parliamo ora del blender, un’attrezzatura da barman spesso al centro di fraintendimenti. Per esempio, molti lo considerano come un semplice frullatore. E’ vero, il suo scopo è frullare tra di loro gli ingredienti e l’aspetto è piuttosto simile ad un frullatore, tuttavia si differenzia molto dall’elettrodomestico in questione.

Il blender, infatti, è un po’ meno potente e più preciso. E’ perfetto per frullare ingredienti dalla texture e dalla consistenza differenti, per esempio succhi di diversi, piuttosto che polpe dalla consistenza variegata. Va detto, tuttavia, che non è adatto agli elementi coriacei, come per esempio i tuberi, o che rilasciano sostanze pastose (come le patate lesse).

Il blender è perfetto per velocizzare la preparazione di cocktail, soprattutto quando questi prevedono un numero di ingredienti molto elevato.

Quando si usa lo stirrer?

E per quanto riguarda lo stirrer? Beh, in realtà può essere considerato come un sinonimo dello spoon. Anche in questo caso, infatti, parliamo di un cucchiaio molto sottile e dal manico lungo, il cui scopo è quello di mescolare le bevande con estrema delicatezza. Se proprio vogliamo essere pignoli, possiamo affermare che gli spoon contrassegnati con il termine “stirrer” si differenziano per una circonferenza ancora più sottile, per un manico più lungo e soprattutto per l’assenza del motivo a spirale.

Lo stirrer, o spoon che dir si voglia, si utilizza direttamente nel bicchiere, soprattutto quando si vuole spettacolarizzare la preparazione del cocktail, offrendo una chiara visione del processo di mixaggio al cliente che consumerà la bevanda.

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