Anelli alla romana, un fritto leggero e squisito
Anelli alla romana, un fritto di grande effetto
Gli anelli alla romana sono un contorno molto diffuso nella cucina laziale. Di base sono fritti, ma possono essere cotti anche al forno o con la friggitrice ad aria. Il risultato è sempre lo stesso, ossia si ottengono dei deliziosi anelli di pesce croccanti fuori e morbidi dentro, che non risultano troppo pesanti se si seguono alcuni accorgimenti. A tal proposito è consigliabile usare abbondante olio, portato a temperatura senza superare il punto di fumo. Solo così infatti si garantirà un’ottima frittura ad immersione, che limiterà al massimo l’assorbimento dell’olio da parte degli anelli.
Se optate per la cottura con la friggitrice ad aria è bene arricchire gli anelli con un po’ di olio, utile a garantire una uniforme trasmissione del calore. L’uso della friggitrice ad aria è agevole e molto semplice. L’unico elemento di difficoltà risiede nella scelta del tempo di cottura. Di base sarebbero necessari 10 minuti a 200 gradi, ma potrebbero volercene di più se gli anelli sono più grandi e spessi. Vi consiglio comunque di provare questo metodo di cottura in quanto garantisce una consistenza più croccante e morbida del fritto, limitando l’impiego di grassi aggiunti.
Ricetta anelli alla romana
Preparazione anelli alla romana
Per preparare gli anelli alla romana dovrete partire proprio dai calamari. Puliteli tagliando via la testa, i tentacoli e la penna di cartilagine che si trova al loro interno. Dopodiché lavateli sotto l’acqua corrente, asciugateli e fateli a rondelle. In una ciotola abbastanza grande versate le uova intere, un pizzico di sale e l’amido di mais.
Sbattete con una forchetta, poi aggiungete l’acqua fredda e continuate fino a ricavare una pastella densa e uniforme. Poi riponete la pastella in frigorifero per una decina di minuti. Terminata questa fase immergete gli anelli nella pastella e friggeteli in una padella profonda e piena di olio di girasole portato a 180 gradi.
La fiamma dovrebbe essere medio – alta, mentre il tempo di cottura deve essere sufficiente a dorare gli anelli. Una volta pronti, prelevate gli anelli e poneteli sulla carta assorbente in modo che cedano un po’ di olio. In alternativa potete utilizzare anche la friggitrice ad aria.
In questo caso spruzzate un po’ di olio sui calamari e cuoceteli a 200 gradi per 10 minuti. Badate bene, il tempo di cottura potrebbe variare in base allo spessore e alle dimensioni dei calamari stessi. Inoltre, durante la cottura dovrete mescolare gli anelli almeno una volta. Servite gli anelli caldi e buon appetito.
Ingredienti anelli alla romana
- 800 gr. di anelli di calamari
- 200 gr. di amido di mais
- 60 ml. di acqua frizzante freddissima
- 2 uova
- q. b. di olio di semi di girasole
- un pizzico di sale.
Anelli alla romana, croccanti fuori e morbidi dentro
I protagonisti degli anelli alla romana sono i calamari, che rappresentano il ripieno di questa semplice ricetta. I calamari vanno puliti e privati delle parti non commestibili, come la testa, la cartilagine che si trova all’interno e i tentacoli. La polpa che si ricava viene poi tagliata a rondelle, in modo da formare degli anelli. Vi consiglio di porre molta attenzione nella pulizia dei calamari, solo così risulteranno morbidi anche una volta fritti. I calamari sono tra i prodotti ittici più apprezzati. Il loro sapore è delicato e corposo allo stesso tempo, inoltre sono abbastanza versatili da interagire al meglio con un’ampia varietà di ingredienti.
I calamari eccellono anche dal punto di vista nutrizionale. A fronte di un apporto calorico contenuto, pari a 70 kcal per cento grammi, apportano molte proteine (circa 18 grammi per etto) e sali minerali. Tra questi spicca il fosforo, il magnesio, il potassio e il calcio, tipico delle carni e dei loro derivati. I calamari apportano anche grassi benefici, come gli acidi grassi omega tre, un vero toccasana per cuore e per la circolazione del sangue. L’unico vero difetto dei calamari è l’abbondanza di sodio, che potrebbe causare aumenti della pressione. Il sodio è presente in tutte le specie ittiche, anzi nei calamari non è poi così spiccato.
Una panatura davvero deliziosa
Tra i punti di forza degli anelli di calamari alla romana spicca proprio la panatura, che avvolge i calamari in una splendida copertura di color oro, croccante e gradevole al palato. Come ottenere una panatura perfetta e buona? Il segreto sta nell’impiego di alcuni ingredienti a discapito di altri, che potrebbero apparire più scontati. Per esempio manca la farina, sostituita dell’ottimo amido di mais. Un dettaglio non di poco conto se si considera la leggerezza di quest’ultimo e la sua capacità di conferire ai composti una tonalità dorata. Troviamo come al solito anche l’acqua frizzante, che conferisce volume e la giusta croccantezza alla panatura. Infine troviamo l’uovo, che viene impiegato per altre tipologie di panature, ad esempio per panare le cotolette.
I tre ingredienti vanno poi sbattuti e mescolati con cura, in modo da ottenere un composto morbido, denso e uniforme. Gli anelli alla romana sono buoni per tutte le occasioni. Sono ottimi per accompagnare i secondi di pesce elaborati, o anche come secondi veri e propri. Possono anche fungere da pasto finger food o street food, magari in una prospettiva di assoluto rispetto per la tradizione. Infine sono ideali anche per degli aperitivi squisiti e “rustici” allo stesso tempo. L’abbinamento perfetto per gli anelli alla romana è la classica birra scura, ma potrebbe andare bene anche un vino bianco frizzante.
Non vi piacciono i calamari? Ecco come sostituirli
Di norma gli anelli alla romana sono realizzati con i calamari, tuttavia si segnalano alcune varianti – diffuse anche al di fuori del Lazio – che fanno uso di un’altra specie ittica: i totani. Un dettaglio non di poco conto, se si considera che ad alcuni i calamari non piacciono. Cosa hanno di diverso i totani? All’apparenza sono identici, ma sono riconosciuti con una certa facilità anche per via del loro sapore diverso.
Tanto per cominciare, i calamari presentano pinne laterali, mentre i totani hanno solo pinne posteriori. Inoltre queste pinne sono corte e sporgenti, tanto da disegnare una forma a punta di lancia. Cosa dire del sapore? Ebbene, il totano ha un sapore un po’ meno pregiato ma più intenso del calamaro. La carne è inoltre più soda, quindi regala una texture migliore e più corposa.
Ricette di anelli ne abbiamo? Certo che si!
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