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Crispbread, il pane croccante della tradizione svedese

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Crispbread
Ricette per intolleranti, Ricette nordiche
Ricette vegetariane
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Crispbread, un ottimo pane da accompagnamento

Il crispbread è una tipologia di pane originario della Svezia. Sono assimilabili ai nostri cracker, dai quali però si differenziano per un sapore più vario e complesso, dovuto alle farine utilizzate e alla presenza di molti semi oleosi. Sono diversi anche nell’aspetto, che in questo caso è valorizzato da tonalità marroncine. I crispbread possono essere consumati come snack o come spezzafame, tuttavia possono fungere anche da sostituto del pane, in quanto accompagnano bene molte pietanze, soprattutto se contengono salse. Infine possono essere inseriti nelle zuppe e nelle minestre, quasi come se fossero dei crostini.

La ricetta è presa dal libro “La nuova cucina del Nord” e non è molto difficile, sebbene l’impasto vanti qualche differenza di rilievo rispetto a quelli della tradizione italiana. L’unico elemento di difficoltà risiede nella cottura. La quantità di acqua è ridotta al minimo, dunque ci vuole davvero poco per passare da una cottura a puntino alla carbonizzazione.

Ricetta crispbread

Preparazione crispbread

Per preparare i crispbread svedesi dovrete procurarvi il pestello con cui pestare i semi di lino e di girasole. I semi di zucca, invece, lasciateli integri. In una ciotola media versate dell’acqua e versateci sale, lievito e semi di zucca. Mescolate con un cucchiaio di legno e incorporate lo yogurt magro. Setacciate le due farine dentro un’altra ciotola, mescolate e incorporatene metà nella prima ciotola.

Aggiungete ancora farina, poco per volta, e iniziate a creare un impasto. Impastate ancora per un paio di minuti, aggiungendo altra farina a seconda della necessità. Dall’impasto ricavate 12 palline di 5 cm di diametro. Posizionatele sul piano di lavoro infarinato, coprite con un canovaccio umido e attendete un’ora.

Intanto preriscaldate il forno a 200 gradi. Posizionate una pallina d’impasto su un foglio di carta da forno e appiattitelo con un mattarello fino a ricavare un disco di 20 centimetri di diametro. Creare un buco al centro e guarnite con i semi di lino, i semi di girasole e il sale. Ripetete il procedimento con le altre palline, create dei buchi superficiali e spostateli in una teglia da forno.

Cuocete per 8 minuti circa, o fino a quando non saranno diventati croccanti e non avranno ottenuto una tonalità marrone. Fate attenzione alla cottura, in quanto la distanza che li separa dalla carbonizzazione è davvero breve (bastano pochi secondi in più del necessario). A questo punto, non rimane che farli raffreddare su una gratella prima di usarli.

Ingredienti crispbread

  • 250 ml. di acqua tiepida
  • 2 cucchiaini di sale
  • 3 cucchiaini di lievito di birra secco
  • 120 ml. di yogurt magro consentito
  • 250 gr. di farina di segale integrale
  • 225 gr. di farina di farro integrale
  • 40 gr. di semi di lino (di girasole e di zucca)
  • 2 cucchiai di sale grosso.

Quali farine usare per i crispbread svedesi?

I crispbread svedesi hanno un sapore molto rustico, che richiama alle preparazioni integrali. Il merito va alle particolari farine utilizzate: quella di segale e quella di farro. Questi tipi di farine rappresentano due pilastri della tradizione culinaria svedese, in quanto sono stati per secoli gli unici cereali coltivati in zona. Le farine esaltano al meglio il sapore, infatti esprimono una certa rusticità, sebbene la segale è un po’ più delicata mentre il farro è decisamente più corposo.

Sul piano nutrizionale hanno in comune una certa abbondanza di fibre, sostanze che regolano la flora intestinale e aiutano a digerire. Non mancano le vitamine del gruppo B, che partecipano attivamente al metabolismo energetico. Ottimo e vario è anche l’apporto di sali minerali, come il magnesio, lo zinco e il potassio, che regola la pressione del sangue. Tanto la segale quanto il farro contengono glutine, dunque sono off limits per gli intolleranti a questa sostanza e per i celiaci.

Il contributo dei semi oleosi

Tra le peculiarità del crispbread spicca il ruolo dei semi oleosi. Si utilizzano in genere i semi di lino, di girasole e di zucca, ma alcune varianti optano per soluzioni diverse, come il cumino. A prescindere da queste scelte, la presenza dei semi garantisce un aroma spiccato al crispbread, che stravolge il risultato finale, almeno rispetto ai più ordinari cracker. Nella ricetta i semi vengono aggiunti prima della cottura, a impasto completo. Quelli di lino e di girasole, però, vanno ammollati in acqua.

Crispbread

Pur provenendo da alimenti diversi, i semi vantano proprietà nutrizionali simili. Il riferimento è soprattutto alla presenza di acidi grassi benefici, che giovano al cuore e alla circolazione. Non manca la vitamina E, che funge da antiossidante e contribuisce a prevenire il cancro. L’unico vero difetto di questi semi, che impone un consumo moderato, è l’apporto calorico pari a 500-600 kcal per 100 grammi.

Come cuocere il crispbread?

Come ho già accennato la ricetta del crispbread non è complessa, occorre solo prestare un po’ di attenzione all’impasto, che è diverso rispetto al nostro pane. Infatti l’acqua non va solo arricchita con il lievito, ma anche con i semi. La farina, poi, deve essere aggiunta con molta gradualità altrimenti si rischia di creare un impasto poco efficace. Ancora più complessa, se non altro a livello di tempistiche, è la cottura al forno a 200 gradi per circa 8 minuti. Si tratta però di un minutaggio di massima, che è soggetto a variabili, come il grado di umidità del forno e la sua efficienza.

Il consiglio è di prestare molta attenzione alla fase di cottura e di regolarsi sul momento. Di base, i crispbread sono pronti quando diventano croccanti e assumono una coloritura marroncina. Se si spegne il forno prima del tempo, il rischio è di ritrovarsi con del pane “crudo” e tutt’altro che croccante. Se invece si spegne il forno in ritardo vi è il concreto rischio di bruciarli o addirittura carbonizzarli.

Ricette di pane ne abbiamo? Certo che si!

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