Aceto di sambuco, un condimento aromatico
Aceto di sambuco per valorizzare molti piatti
L’aceto di sambuco è una gradevole alternativa al classico aceto di vino. Gli usi sono sostanzialmente identici, infatti può essere impiegato per condire le insalate, che acquisiscono un sentore floreale in una prospettiva di maggiore leggerezza. L’aceto ai fiori di sambuco, infatti, è molto più delicato rispetto agli aceti tradizionali.
Lo è per quanto concerne il sapore, ma anche in termini di apporto calorico. Una bottiglietta da mezzo litro di aceto ai fiori di sambuco, infatti, fornisce solo 140 kcal. Un bel risultato, se si considera che tra gli ingredienti ve ne sono alcuni considerati molto calorici, come la vaniglia.
Ricetta aceto di sambuco
Preparazione aceto di sambuco
Per la preparazione dell’aceto ai fiori di sambuco iniziate incidendo i baccelli di vaniglia per lungo ed estraendo i semini che si trovano all’interno.
Ora immergete in un litro e mezzo di acqua i semi, i grani di pimento, lo zucchero e l’aceto. Accendete il fuoco e portate a bollore il tutto, poi spegnete il fuoco e fate raffreddare.
I fiori di sambuco devono essere ripuliti da eventuali insetti, lavate e asciugati velocemente. Trasferiteli in un contenitore di vetro e versateci dentro l’infuso appena realizzato.
Mescolate con cura. Coprite il contenitore e lasciate a macerare per circa 4 giorni, girando ogni tanto. Trascorsi questi giorni, filtrate il liquido con colino foderato con una garza e trasferitelo in una pentola.
Infine portate a ebollizione e riempite le bottigliette, poi mettete i fiori freschi e sigillate subito. L’aceto aromatizzato è pronto e può essere consumato negli 8 mesi successivi.
Ingredienti aceto di sambuco
- Per 3 bottiglie
- 2 baccelli di vaniglia
- 10 grani di pimento
- 150 ml. di aceto di mele
- 100 gr. di zucchero
- 20 ombrelle di fiori di sambuco.
La ricetta dell’aceto di sambuco è molto semplice, sebbene consti di numerosi passaggi. In primo luogo va realizzato un infuso che viene arricchito dalla vaniglia, dallo zucchero e dallo stesso aceto di vino. Questo infuso va poi utilizzato per macerare i fiori di sambuco, un’operazione che dura 3 o 4 giorni. Infine si filtra il liquido e lo si sobbolle.
A questo punto l’aceto di fiori di sambuco è pronto e non rimane altro che imbottigliarlo. Potete consumarlo senza problemi in circa 8 mesi, anche in virtù di ciò lo considero un gradevole regalo da fare ai propri amici, magari nelle occasioni speciali.
Le meraviglie del sambuco
L’ingrediente principale di questo aceto è dato proprio dai fiori di sambuco. Stiamo parlando di una pianta molto versatile, preziosa in ogni suo componente. Dai decotti alle essenze, passando per gli infusi, il sambuco dona sentori e aromi gradevoli, nonché alcuni fondamentali principi nutritivi.
In particolare i fiori di sambuco spiccano per l’apporto di vitamina A e di vitamina C. La prima, come sicuramente saprete, fa bene alla vista. La seconda esercita una funzione benefica sul nostro sistema immunitario, oltre a fungere da antiossidante. Non mancano i sali minerali e alcuni amminoacidi essenziali.
In occasione di questa ricetta, i fiori di sambuco compaiono a metà della preparazione e alla fine. Infatti, vengono macerati nell’infuso alla vaniglia e, successivamente, inseriti nelle bottigliette piene di aceto, in modo da aromatizzare il tutto. Ne risulta un aceto “doppiamente aromatico” e allo stesso tempo leggero.
Con i fiori di sambuco si può preparare un ottimo rimedio contro raffreddori e reumatisti. Si chiama aceto di Surard, ottenuto con 10 di fiori di sambuco freschi messi a macerare in un litro di aceto di vino rosso per 15 giorni. Si filtra e si beve. Ne bastano 2 cucchiaini in acqua calda zuccherata due o tre volte al giorno.
Le interessanti proprietà della vaniglia
La vaniglia gioca un ruolo di primo piano in questo aceto di sambuco, infatti arricchisce l’infuso che funge da liquido di macerazione. A proposito della vaniglia, va sfatato un mito. Non è vero che fa ingrassare, che sia calorica e che faccia male.
Anzi, contiene alcune sostanze in grado di esercitare una funzione benefica per l’organismo. Un formidabile antiossidante che, in quanto tale, contrasta i radicali liberi e aiuta a prevenire il cancro.
La vaniglia, almeno nella sua forma naturale è anche un buon calmante. Non è esattamente un sedativo, ma aiuta comunque a distendere i nervi. Il consiglio è di rispettare le dosi in quanto stiamo parlando pur sempre di una spezia che impatta profondamente dal punto di vista organolettico.
Esagerare con le quantità significa sbilanciare la ricetta, e in questo caso l’infuso che funge da base per l’aceto. Per la ricetta dovrebbero bastare due baccelli per 1 litro e mezzo di aceto.
Un approfondimento sul pimento
La lista degli ingredienti dell’aceto di sambuco comprende anche il pimento. Ad alcuni questo nome non dirà nulla, visto che non è certo tra gli ingredienti più utilizzati in cucina. In realtà non è niente di esotico o irreperibile, infatti si tratta di una spezia abbastanza comune.
Di base il pimento è considerato alla stregua del pepe, a tal punto che è chiamato anche “pepe garofanato”. Viene dalle americhe, e in particolar modo dalla Giamaica, ma da qualche secolo è presente un po’ ovunque. Rispetto al pepe ha dei grani un po’ più grandi, ma dalla consistenza simile.
Il sapore è più delicato, quindi se ne possono impiegare quantità maggiori. E’ comunque molto aromatico, e in grado di proporre singolari sentori floreali. Molti considerano il sapore del pimento come un misto tra la cannella, i chiodi di garofano, lo zenzero e la noce moscata.
Come molte spezie, anche il pimento vanta buone proprietà nutrizionali, che possono essere spese anche nell’ambito della medicina naturale. E’ certamente un ottimo digestivo, non tanto per la presenza delle fibre (quasi assenti), bensì per la capacità di stimolare la secrezione di alcuni enzimi dell’apparato digerente.
Il pimento è un discreto antisettico e un buon “anti-colica”, in quanto aiuta a eliminare l’aria presente nell’intestino. E’ ricco di sali minerali, come il potassio, il manganese, il ferro, il selenio e il magnesio. Sostanze, queste, che ne fanno un eccellente ricostituente. Infine, svolge un’importante azione infiammatoria, al pari delle spezie più “potenti”.
Ricette aceti particolari ne abbiamo? Certo che si!
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