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Rafano sott’aceto, ideale per insaporire carne e pesce

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Rafano sott aceto
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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Il rafano sott’aceto è una conserva diversa dal solito almeno tre motivi. In primo luogo perché è realizzata non con una verdura o con un ortaggio, ma con una spezia. Inoltre, non viene utilizzata per creare antipasti e contorni, o magari per il consumo in solitaria, bensì per condire altre preparazioni. In particolare il rafano sott’aceto è ottimo per valorizzare carne e pesce, come anche gli involtini e in linea di massima alcune ricette complesse. Infine, questa conserva è particolare in quanto richiede un periodo di riposo per poter essere consumata, infatti all’inizio è troppo intensa e molto forte (piccante). Quindi, quanto è opportuno attendere? Questo aspetto dipende dal vostro gusto e dal vostro grado di sopportazione. Vi consiglio anche la crema al rafano e mele, una vellutata che unisce tradizione e sperimentazione.

Ricetta rafano sott’aceto

Preparazione rafano sott’aceto

Prima di preparare il rafano sott’aceto dovrete sterilizzare i vasetti e i tappi. Dopodiché, occupatevi del rafano. Pelatelo con attenzione e grattugiatelo con una grattugia a fori larghi, in questo modo vi ritroverete con delle piccole striscioline.

Ora mettete a bollire l’aceto. Poi versate il rafano nei barattoli e coprite con l’aceto. Sigillate e conservate in un luogo fresco al riparo dal sole.

Ingredienti rafano sott’aceto

  • 800 gr. di radici di rafano
  • 200 ml. di aceto di vino bianco.

Rafano sott’aceto, una ricetta semplice semplice

Per il resto la ricetta è davvero semplice e ha poco a che vedere con le altre conserve. Per preparare questa conserva occorre pelare il rafano, grattugiarlo a striscioline con una grattugia a fori larghi e versarlo nei barattoli. Questi verranno poi riempiti con del semplice aceto di vino bianco portato a bollore. Ovviamente è necessario sterilizzare i vasetti di vetro e i tappi con estrema attenzione, al fine di evitare lo sviluppo di batteri.

Le proprietà nutrizionali del rafano

Se si esclude l’aceto, l’unico ingrediente di questa conserva è il rafano. Si tratta di una radice simile a quella dello zenzero, che viene grattugiata e utilizzata come spezia. Il rafano spicca per il sapore pungente e leggermente piccante, per questo si utilizzano poche quantità per volta. E’ apprezzato in quanto capace di vivacizzare i piatti, rendendoli più saporiti. Il rafano funge anche da ingrediente per alcune salse speciali, come il celeberrimo wasabi, che è tra le più piccanti in assoluto. Come ricorda bene chi lo ha assaggiato almeno una volta, il rafano propone un tipo di piccantezza diverso, che non richiama affatto quella del peperoncino. Inoltre, a differenza di molte altre spezie, è poco calorico, infatti siamo sulle 15 kcal per 100 grammi. Al netto di queste osservazioni, il rafano sott’aceto è ricco di proprietà nutrizionali, che sfociano quasi nella medicina naturale.

Rafano sott aceto

Vanta un ottimo carico di vitamine, sali minerali e antiossidanti, ovvero sostanze che aiutano a prevenire il cancro. Tuttavia spicca per l’impatto sull’apparato digerente, infatti allevia le gastriti, le ulcere e le coliti. Discorso simile per quanto concerne alcune infezioni, come quelle che colpiscono le vie urinarie. Un altro pregio del rafano è la capacità di stimolare la diuresi, determinata non solo da una grande quantità di acqua, ma anche da alcune sostanze specifiche. Il rafano depura l’organismo, agendo in particolar modo sul fegato, e contribuisce a tenere basso il livello di zucchero nel sangue, stimolando il senso di sazietà. Non è un caso che il rafano sia spesso inserito all’interno delle diete dimagranti, in sostituzione di altre spezie più caloriche.

Come sterilizzare i vasetti e i tappi?

La ricetta del rafano sotto aceto è molto semplice e quasi banale. L’unico elemento di difficoltà è dato dalla sterilizzazione dei vasetti e dei tappi. Questo processo è necessario in quanto abbatte la carica batterica ed evita lo sviluppo di sostanze patogene, come la celebre e temuta tossina botulinica. Ciò, unito alla bollitura dell’aceto, permette di creare una conserva non solo buona, ma anche sicura. Come si sterilizzano i vasetti e i tappi? I metodi a disposizione sono tanti. In linea di massima si utilizza il metodo della bollitura. Si pongono i vasetti e i tappi in una pentola piena d’acqua, si distanziano tra di loro con degli stracci puliti e si procede con la bollitura. E’ vitale che i vasetti e i tappi non si tocchino, in quanto il contatto e il calore potrebbe rompere il vetro o scalfirlo, vanificando l’opera di sterilizzazione.

A molti questo procedimento non risulterà nuovo, infatti è identico a quello della creazione del sottovuoto, che si realizza con i barattoli pieni e serve a mettere in sicurezza conserve specifiche, come le marmellate. A tal proposito, vi ricordo che per verificare il sottovuoto basta premere con un dito il centro del tappo, se rimane il segno allora il procedimento è andato a buon fine. Esistono anche altri metodi per la sterilizzazione. Quello più veloce vede come protagonista il microonde. In questo caso si versano due litri di acqua nei vasetti e si attiva il microonde. Dopo due minuti i vasetti possono essere considerati sterilizzati. Infine, si potrebbe utilizzare anche la lavastoviglie. In questo caso è bene che non contenga altri oggetti al di fuori dei vasetti, per il resto è sufficiente impostare il programma ad alta temperatura.

Ricette con rafano ne abbiamo? Certo che si!

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