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Rafanata di Carnevale, una frittata gustosa e morbida

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Rafanata di Carnevale
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Carnevale
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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Rafanata di Carnevale, dalla Lucania una frittata squisita

Oggi vi presento la rafanata di Carnevale, una ricetta che trae ispirazione dal celebre piatto tipico lucano. Si differenzia dall’originale per la presenza delle patate lesse, che aggiungono corpo e sapore a questa particolare frittata. Essa rimane comunque morbida e alta, come da tradizione lucana. Il giorno della festa di Sant Antonio Abate, il 17 gennaio segna l’inizio del Carnevale che dura fino al martedì grasso.

Ricetta rafanata di Carnevale

Preparazione rafanata di Carnevale

Per preparare la rafanata dovrete iniziare dalle patate. Versatele in una pentola con acqua fredda, accendete il fuoco e bollitele fino a quando non diventano morbide. Scolatele per bene, poi pelatele, passatele nello schiacciapatate e mettetele da parte per farle raffreddare. In una ciotola versate le uova e sbattete il tutto con una forchetta. Poi aggiungete le patate schiacciate, il formaggio grattugiato, la radice di rafano e un po’ di sale e pepe.

Intanto in una padella antiaderente scaldate l’olio extravergine di oliva. Poi versate il composto di uova e distribuitelo in modo regolare sul fondo. Dopo qualche minuto di cottura girate la frittata, ossia quando si sarà formata una massa più o meno solida e staccata dal fondo. Ci vorranno 15 minuti circa. Per girare la rafanata utilizzate un grande piatto piano o un coperchio. Infine, portate a termine la cottura e servite sul piatto da portata la vostra frittata perfetta!

Ingredienti rafanata di Carnevale

  • 400 gr. di patate
  • 200 gr. di radice di rafano
  • 100 gr. di pecorino stagionato
  • 6 uova
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 pizzico di sale e pepe.

La rafanata è buona sempre, ma io consiglio di sfoderarla nel periodo di Carnevale in quanto, se tagliata a pezzettoni, può fungere da antipasto o da elemento di buffet ma anche da secondo piatto. Inoltre, è anche semplice da realizzare, quindi non vi prenderà molto tempo. Anzi, la ricetta è in tutto e per tutto simile a quella alla classica frittata al forno. L’unica differenza è la presenza della patate lesse, che garantiscono la proverbiale altezza della rafanata.

La cottura, poi, avviene in padella, senza grandi difficoltà, a differenza della ricetta più tradizionale, che vede la rafanata preparata direttamente alla brace o nel forno dove si cuoce il pane. Basta una manciata di ingredienti per questa particolare rafanata: le patate, le uova, il formaggio stagionato, un po’ di sale, un po’ di olio e ovviamente la radice di rafano. Essa può essere utilizzata come spezia, al pari dello zenzero, con cui condivide il sapore leggermente acre e pungente, ma sempre gradevole. Ad alcuni la radice di rafano ricorda la senape, mentre ad altri lo zafferano.

Il profilo nutrizionale del rafano

La radice di rafano è la vera protagonista della frittata di Carnevale, l’elemento che la contraddistingue rispetto alle altre frittate. Il suo sapore, per quanto forte, è apprezzato da tutti, anche da coloro che non amano particolarmente le spezie. Inoltre, presenta un profilo nutrizionale eccellente, quasi da pianta officinale. Molto importante è soprattutto l’apporto di sali minerali, come il calcio, il fosforo, il potassio, il ferro e il magnesio. Queste sostanze fanno bene ai denti, alle ossa e alla circolazione. Il ferro, in particolare, regola l’ossigenazione del sangue e attenua i sintomi dell’anemia, un disturbo molto frequente dalle nostre parti. Come molti alimenti di origine vegetale, poi, la radice di rafano abbonda di vitamina C, una sostanza che potenzia il sistema immunitario e aiuta a prevenire il cancro in quanto antiossidante.

Il rafano viene correntemente utilizzato in erboristica in virtù di alcune sue proprietà. Di certo è un buon diuretico, ma agisce anche a protezione delle vie aeree superiori. Ha comunque una piccola controindicazione, ossia se viene consumato in dosi eccessive può irritare lo stomaco. Per questo motivo, chi soffre di gastrite e di reflusso gastro-esofageo dovrebbe limitare il consumo di rafano. Come si usa il rafano? La radice, dopo essere stata opportunamente lavata, viene semplicemente grattugiata nel composto della frittata, un po’ come si farebbe con un formaggio stagionato.

Quante uova servono per la rafanata?

La rafanata di Carnevale è tecnicamente una frittata di patate e rafano, ma in realtà le uova non rappresentano l’ingrediente più utilizzato. Basta guardare le proporzioni per rendersene conto: ogni sei uova, si impiegano 600 grammi tra rafano e patate. D’altronde, il pregio della rafanata è proprio questo,  ossia proporre un particolare equilibrio tra gli alimenti, facendo in modo che nessuno si imponga realmente sull’altro. Ad ogni modo sei uova sono sufficienti per prendere il meglio da questo alimento e ridurre eventuali rischi. Le uova, infatti, contengono il colesterolo, che può nuocere al cuore e alla circolazione.

Rafanata di Carnevale

Per il resto, le uova sono molto nutrienti e, se consumate con moderazione, fanno bene alla salute. Sono ricche di calcio, zinco e fosforo, dei minerali essenziali per l’organismo. Sono ricche anche di proteine, concentrate principalmente nel tuorlo. L’albume, invece, abbonda di grassi benefici e di sali minerali. Nel complesso, le uova sono meno caloriche di quanto si possa immaginare: un uovo medio si attesta sulle 60-70 kcal.

Quale formaggio usare per la rafanata di Carnevale?

Come ogni frittatona che si rispetti, anche la rafanata di Carnevale abbonda di formaggio. Ma quale formaggio è opportuno utilizzare? Il consiglio è di rispettare la tradizione e limitarsi al pecorino stagionato, infatti solo questo tipo di formaggio propone sapori sufficientemente pungenti e forti da “resistere” alla portata aromatica del rafano. Ovviamente, limitate il sale, se non volete che la rafanata risulti immangiabile o troppo sapida. Inoltre, badate alle proporzioni: se incorporate troppo pecorino, la frittata risulterà irregolare e perderà la sua morbidezza. La dose consigliata per questa ricetta è di 100 grammi. Le proprietà nutrizionali del pecorino sono mediamente migliori rispetto ai formaggi prodotti con latte vaccino.

Troviamo, infatti, un ottimo apporto di calcio, proteine e vitamina D, in misura abbondante. Per inciso, la vitamina D è una sostanza fondamentale per l’organismo in quanto protegge il sistema immunitario. E’ anche piuttosto rara in natura, per quanto possa essere sintetizzata dal corpo umano mediante l’esposizione alla luce solare. Per quanto riguarda l’apporto calorico, il pecorino stagionato non pone grandi problemi. E’ identico a qualsiasi altro formaggio stagionato, come il Parmigiano, quindi viaggia sulle 400 kcal per 100 grammi.

Ricette di Carnevale ne abbiamo? Certo che si!

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