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Tarte tropezienne senza glutine e lattosio, una delizia per tutti

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Tarte tropezienne senza glutine
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Cucina francese
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Tarte tropezienne, un dolce classico rivisitato

La torta saint tropez o tarte tropézienne senza glutine e lattosio è una variante della ricetta originale. Si tratta di uno dei dolci francesi più apprezzati, originario di Saint Tropez e datato a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il dolce fù reso celebre dalla bellissima Brigitte Bardot ma creato da un pasticcere di origini polacche di nome Alexandre Micka . Tra la ricetta di oggi e quella originale vi sono alcune differenze. Qui troviamo la crema chantilly al posto della crema pasticciera. Inoltre l’impasto è realizzato con un mix di farine senza glutine. Le farine senza glutine non vanno considerate come un surrogato, in quanto sono state scelte con attenzione per dar vita ad un impasto delizioso e diverso dal solito. Le tarte tropezienne impazzano anche negli Stati Uniti. Sicuramente la più famosa in tutto il mondo è la Tarte Tropézienne di Christophe Michalak per me inavvicinabile, percui abbiamo deciso di fare la nostra versione senza.

Il mix di farine è composto dall’amido di mais, dall’amido di tapioca e da due farine: la farina di riso e la farina di grano saraceno. Troviamo anche  la gomma di guar e la fibra di psyllium, che fungono da addensanti e stabilizzatori. A incidere in termini di gusto sono ovviamente la farina di riso e quella di grano saraceno. Questi due tipi di farine si supportano a vicenda in quanto la prima è delicata, mentre la seconda è estremamente corposa. Sono anche ricche di ottimi principi nutritivi in quanto ricche di fibre e sali minerali, inoltre sono povere di grassi.

Ricetta tarte tropezienne senza glutine

Preparazione tarte tropezienne senza glutine

Per preparare la tarte tropezienne senza glutine e lattosio iniziate dal mix di farine. Versate tutti gli ingredienti in una grande ciotola e mescolate con forza utilizzando la frusta. Trasferite il mix così ottenuto in un barattolo fino a quando non lo utilizzerete, verificando che le farine siano ben miscelate. Ora occupatevi dell’impasto vero e proprio. Applicate alla planetaria il gancio a foglia e versate il latte, il lievito sminuzzato e l’acqua. Poi azionate il dispositivo per 5 minuti, al termine incorporate il mix di farine, l’uovo intero, i tuorli e lo zucchero. Quando le uova sono ben amalgamate, aggiungete anche il sale e il burro sciolto.

Lavorate ancora l’impasto in modo da ottenere una pasta brioche più omogenea possibile. Poi trasferitela in una teglia e fatela lievitare per un paio d’ore. Terminato questo lasso di tempo, modellate la pasta brioche a forma di disco e spennellatela con una soluzione di uovo e latte. Decorate con la granella di zucchero e cuocete a 170 gradi per 45 minuti, fino a completa doratura. Fate la prova dello stecchino: infilzatelo, se è ben asciutto allora la cottura è terminata. Ora occupatevi della crema chantilly. Setacciate la farina e bollite in un pentolino il latte, la crema di vaniglia e la scorza di limone; infine lasciate raffreddare.

A parte realizzate una montata abbastanza spumosa di tuorli e zucchero. Incorporate la farina di riso e create un composto abbastanza uniforme. Incorporate questo composto al composto di latte e crema di vaniglia che avete preparato e cuocete per 15 minuti mescolando in continuazione. Ora versate la crema in una terrina, coprite con la pellicola trasparente e lasciatela intiepidire, poi mettetela nella sac à poche. Intanto montate la panna e lo zucchero a velo. Ora non rimane che comporre il dolce. Tagliate orizzontalmente il disco di pasta brioche. Stendete su una delle due parti un abbondante strato di crema con la sac à poche e applicate l’altra parte di brioche. Infine mettete sopra la granella di zucchero e lasciate riposare la tarte tropezienne senza glutine in frigo per 2 ore. Ora non vi resta che servire accompagnando con la panna montata che avete preparato.

Per il mix di farine:

  • 580 gr. di amido di mais,
  • 60 gr. di amido di tapioca,
  • 120 gr. di farina di riso,
  • 100 gr. di farina di grano saraceno,
  • 20 gr. di gomma di guar,
  • 30 gr. di fibra di psyllium,
  • 2 gr. di bicarbonato di sodio.

Per l’impasto:

  • 500 gr. di mix di farine (vedi sopra),
  • 150 gr. di latte intero consentito,
  • 150 gr. di acqua,
  • 2 tuorli,
  • 1 uovo intero,
  • 50 gr. di burro chiarificato a temperatura ambiente,
  • 50 gr. di zucchero,
  • 15 gr. di lievito fresco,
  • 2 gr. di sale fino.

Per la crema chantilly:

  • 250 ml. di latte intero consentito,
  • 200 ml. di panna da montare consentita,
  • 3 tuorli,
  • 75 gr. di zucchero di canna extrafine,
  • 20 gr. di farina di riso,
  • 1 cucchiaio di crema di vaniglia,
  • 2 cucchiai di zucchero a velo,
  • scorza di mezzo limone.

Per la decorazione:

  • q. b. di uova e di latte intero consentito.
  • q. b. di granella di zucchero per la finitura.

Un impasto tradizionale ma ben equilibrato

L’impasto della tarte tropezienne senza glutine è in realtà una pasta brioche. Dunque, oltre al mix di farine, troviamo svariati ingredienti come i tuorli, le uova intere, il burro e il latte. Mi raccomando, il latte deve essere intero in quanto, a differenza del latte scremato, mantiene i grassi tipici della materia prima. I grassi in questo caso sono fondamentali non solo per dare più sapore al latte, ma anche per conferire alla texture un’omogeneità spiccata. Il latte intero vanta un apporto calorico maggiore, ma il suo utilizzo in questa ricetta è davvero azzeccato.

Tarte tropezienne senza glutine

La pasta brioche va poi spolverata con la granella di zucchero e cotta al forno con tempi di cottura variabili, dunque il consiglio è di eseguire sempre la prova dello stecchino. Lo si infilza in profondità nella pasta, se è umido allora è necessario ancora qualche altro minuto di cottura. Una volta cotta, la pasta brioche va tagliata in due per lungo e farcita con la crema chantilly. Importante è anche la fase finale, che prevede il riposo in frigorifero di almeno due ore.

Come preparare la crema chantilly?

In teoria la tarte tropezienne senza glutine andrebbe realizzata con la crema pasticceria, ma anche la crema chantilly fa la sua figura. Anzi, con i sapori rustici dati dalla farina di riso e dalla farina di grano saraceno, è addirittura più indicata. La crema chantilly è difficile da realizzare? In realtà no in quanto può essere considerata una versione “easy” della crema pasticceria. Per realizzare la crema basta unire i seguenti ingredienti: una soluzione di latte, vaniglia e scorza di limone; una montata di tuorli e zucchero, e la farina.

Lo zucchero dovrebbe essere di canna in quanto i sentori di melassa si abbinano alla perfezione con la pasta brioche. La farina, invece, dovrebbe essere di riso, in modo da garantire una marcata compatibilità con le esigenze dei celiaci. Essendo simile alla crema pasticceria, anche la crema chantilly richiede un mescolamento continuo ed energico per evitare la formazione di grumi.

Come accompagnare la tarte tropezienne?

La tarte tropezienne è uno dei dolci più buoni che possiate mai assaggiare, del resto incorpora tanti ingredienti ben armonizzati tra di loro. Come se non bastasse viene accompagnata da una crema di supporto realizzata con la panna e con lo zucchero. Il procedimento è davvero semplice, non bisogna fare altro che unire i due ingredienti e montare il tutto fino ad ottenere la consistenza desiderata. Mi raccomando, lo zucchero deve essere a velo in quanto è la tipologia che meglio si amalgama con la panna.

Se soffrite di intolleranza al lattosio non abbiate timore, non vi è alcun motivo per rinunciare a questa crema di accompagnamento. Vi basterà sostituire la panna con una variante delattosata, che è piuttosto reperibile. Ovviamente optate per prodotti di qualità in modo da non avvertire grosse differenze con il prodotto con lattosio. Il processo di rimozione del lattosio consiste nell’integrazione dell’enzima lattasi nel latte, in questo modo viene divisa la sostanza incriminata in due zuccheri semplici e digeribili da chiunque.

Le origini del Psyllium: da dove viene?

Il Psyllium è un validissimo integratore alimentare che ultimamente sta diventando sempre più popolare e da molti dietisti vengono consigliati i semi di psillio per dimagrire. Secondo i nostri esperti la loro funzione non è far dimagrire, ma regolarizzare la funzionale intestinale, quando assunto lontano dai pasti, a digiuno. Viene utilizzato in particolare per mantenere il peso sotto controllo e per favorire la salute dell’apparato gastrointestinale. Si rivela ancor più fantastico per coloro che non assimilano abbastanza fibre dalla loro dieta e anche per gli intolleranti al glutine. Ma di che cosa si tratta esattamente e come vengono prodotti questi integratori alimentari ?

Questa è una domanda che si fanno in molti e la risposta è molto semplice. Questa sostanza dalle numerose proprietà prebiotiche non è altro che la buccia del seme della pianta Plantago, più comunemente chiamata “piantaggine”. La pellicola sottile che ricopre i semi di quest’ultima contiene una fibra spugnosa capace di ridurre l’appetito, migliorare la digestione, purificare il nostro organismo e non solo. Andiamo a scoprire tutte le caratteristiche di questo integratore naturale.

Il Psyllium e tutti i suoi effetti positivi per il corpo umano

Come abbiamo detto, questa buccia ha tantissime proprietà e tra queste troviamo tutte quelle relative al dimagrimento. Tuttavia, c’è un’altra potenzialità che può rivelarsi utile per tutti coloro che desiderano perdere peso, ma anche per chi desidera solamente star bene e sentirsi sempre al top, sia esteticamente che fisicamente: quando questa pellicola viene assimilata in combinazione con l’acqua, forma un gel che vanta di un particolare effetto lassativo e aiuta la regolarità intestinale.

A questo proposito, è utile sapere che il Psyllium è molto più delicato e meno invasivo dei prodotti ideati appositamente per stimolare i transiti intestinali. Pertanto, non provoca dolori addominali e/o disagi. D’altra parte, è opportuno considerare persino che questo integratore naturale consente di mangiare con moderazione: un cambiamento che nel lungo termine non consente solo di perdere peso, ma anche di ridurre i livelli di colesterolo e tenerli sotto controllo.

Questa buccia è una fonte grande di fibre e questo significa che il suo consumo promuove la salute del colon e dell’apparato gastrointestinale e può ridurre i gonfiori addominali, alleviare i problemi di stitichezza cronica, trattare efficacemente la sindrome metabolica dell’ intestino irritabile, prevenire la letargia e favorire il benessere generale del corpo.

Infine, è utile considerare che le fibre aiutano a mantenere a bada la fame e anche a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue, aiutando così a prevenire o a gestire il diabete.

Consigli d’uso: ecco come introdurre il Psyllium nella vostra quotidianità

Dato che si tratta di un integratore che agisce per lo più sull’apparato gastrointestinale, è consigliabile assumerlo prima di ogni pasto. In questo modo, le bucce avranno il tempo di espandersi e provocare una sensazione di sazietà aiutando a prevenire l’eccesso di cibo. Dopodiché, provocheranno anche gli altri effetti positivi per l’organismo di cui abbiamo appena parlato. Consultate sempre il vostro medico curante prima dell’assunzione di qualsiasi integratore.

Il suggerimento degli esperti in nutrizione è quello di costruire gradualmente la dose di Psyllium, per evitare sintomi negativi come gonfiore e crampi allo stomaco. Ad ogni modo, la dose solitamente consigliata è pari a 2,5 g di integratore da combinare con 300-350ml di quantità di acqua o succo di frutta per una o due volte al giorno. (È fondamentale bere abbastanza liquido in maniera tale da offrire alla buccia tutto ciò di cui ha bisogno per tramutarsi in gel e agire correttamente.)

È utile sapere che queste bucce possono essere utilizzate persino nella preparazione di ricette senza glutine in quanto impediscono alla pietanza di diventare secca, rivelandosi così un ingrediente quasi necessario per torte, pane e pancakes. Questo prodotto naturale è ottimo anche nei frullati.

Ricette cucina francese ne abbiamo? Certo che si!

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