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Il curry, le differenti varietà e gli abbinamenti in cucina

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

curry
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (5 Recensioni)

Le peculiarità dello Strudel con Skyr al curry

Lo strudel con Skyr al curry è una pietanza davvero particolare. Infatti sembra un dolce, ma non lo è. E’ lo stesso nome a suggerirlo, infatti creme e frutta sono sostituite dalle verdure, e in generale da un mix di ingredienti che premia il gusto e la salute. Stiamo parlando, quindi, di un piatto che si avvicina alle classiche torte salate, pur con qualche importante variazione sul tema. Su tutti, una resa visiva che ricorda lo strudel.

A colpire, comunque, è la ricchezza di ingredienti, sia in termini di qualità che di quantità. Tra l’altro, sono tutti salutari, dunque la pietanza è nutriente ma anche abbastanza leggera. Infine, va segnalato il tocco di originalità più importante di questa ricetta, ossia la salsa di Skyr al curry. Questa salsina è data dall’unione di due sapori forti e differenti, che si valorizzano alla perfezione per creare l’accompagnamento ideale.

Ricetta a base di curry:

Preparazione curry

  • Per la preparazione dello strudel di verdure iniziate tagliando le coste e dividendo la foglia dalla parte bianca.
  • Tagliate la costa bianca, e tirate la foglia verso l’altro dal lato opposto (in questo modo eliminerete anche eventuali filamenti). Girate la costa e ripetete l’operazione per tutte le foglie.
  • Spezzettate le foglie usando le mani, poi tagliate a pezzi piccoli le coste bianche.
  • Ora lavate in abbondante acqua fredda per eliminare la terra e ripetete l’operazione per più volte. Infine fate sgocciolare il tutto.
  • Mettete a bollire molta acqua all’interno di una pentola, salate e immergete le foglie per circa un minuto.
  • Con un mestolo forato estraete le foglie e raffreddatele sotto l’acqua corrente affinché conservino un colore verde brillante. Mettetele poi su uno straccio o in uno scolapasta per farle asciugare.
  • Versate le coste nell’acqua di cottura delle foglie e fate cuocere per cinque minuti, al termine di questa fase sgocciolerete anche le coste.
  • Ora passate alla fontina tagliandola in piccoli pezzi.
  • Poi lavate per bene il basilico, asciugatelo e fatelo a pezzi piccoli con le mani.
  • Togliete la buccia dalla cipolla e affettatela. Continuate la preparazione dello strudel di verdure, lavando e sbucciando i broccoli, la carota e la zucchina.
  • Poi riducete a cubetti la carota, la zucchina e fate a pezzettini i broccoli.
  • Fate rosolare in una padella, con gli spicchi d’aglio, le coste e la cipolla, poi versate anche i broccoli, la carota e la zucchina.
  • Date una regolata con un po’ di sale e pepe, poi cuocete per 10 minuti circa e rimuovete l’aglio non appena le verdure risultano cotte e leggermente croccanti.
  • Infine versate le verdure in una ciotola per farle intiepidire.
  • Poi aggiungete il basilico, la fontina tagliata a pezzi e mescolate per bene il tutto.
  • Ora potete stendere la pasta sfoglia e adagiare al centro il composto che avete preparato con la fontina e le verdure.
  • Chiudete la pasta sfoglia creando uno strudel, poi date una spennellata con l’uovo e incidetelo con dei leggeri tagli diagonali per facilitarne la cottura.
  • Cuocete al forno per 20 minuti a 180 gradi.
  • Nel frattempo mescolate lo Skyr con olio extravergine di oliva, un cucchiaino di curry, un po’ di pepe e un po’ di sale.
  • A cottura terminata fate intiepidire lo strudel e fatelo a fette.
  • Servite lo strudel di verdure con la deliziosa salsina che avete preparato.

Ingredienti curry

  • 1 vasetto di Skyr
  • 1 rotolo di pasta sfoglia  consentita
  • una cipolla
  • 1 zucchina
  • 300 gr. di coste
  • 1 carota
  • 10 cimette di broccoli
  • 80 gr. di fontina
  • qualche foglia di basilico
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaino di curry
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • un pizzico di sale e pepe

Una delle spezie più apprezzate in cucina

Attorno al curry aleggia un po’ di confusione, infatti alcuni credono che questa spezia coincida con la curcuma, mentre in realtà è solo uno dei tanti ingredienti. A rafforzare questo pregiudizio vi è anche il colore, che caratterizza tanto la curcuma quanto questa spezia. Dalle nostre parti il curry indiano è quello più diffuso, definito a partire dalla colonizzazione inglese dell’India, che ha contribuito ad esportare questo tipo di spezia in tutto il mondo. In particolare, quando si parla di curry indiano si intende il mix ricavato da curcuma, coriandolo, cumino, peperoncino e semi di senape.

In realtà, buona parte dell’Asia vanta una sua tradizione in fatto di curry, da qui la presenza di numerose tipologie. I curry più famosi, oltre a quello indiano, sono quelli thailandesi. La loro caratteristica principale risiede nell’essere delle vere e proprie paste. A prescindere dalla tipologia di riferimento, presenta alcune caratteristiche ricorrenti. In primis è decisamente aromatico in quanto composto da vari tipi di spezie, il curry è piccante, sebbene il grado di piccantezza cambi molto da una varietà all’altra. Le spezie che lo compongono sono per definizione alimenti ricchi di nutrimento, con proprietà che sfociano nello pseudo-terapeutico. Le funzioni più ricorrenti sono quelle antibatteriche, antisettiche e antinfiammatorie. Senza contare la presenza di antiossidanti, che agiscono in funzione anticancro.

Le spezie che compongono il vero curry

Il curry è una miscela di spezie sapientemente studiata, in genere è composto da:

Pepe nero. In alcune zone si utilizza anche il pepe lungo; è piccante, ma diverso dal pepe rosso, ed è aromatico. Il pepe bianco non si usa quasi mai nel curry.

Peperoncino. L’ingrediente più importante è il peperoncino rosso essiccato che viene macinato in una polvere sottile e determina il «piccante» del curry. I semi a volte vengono tolti perché troppo piccanti. Il peperoncino verde non può essere compreso nella polvere standard di curry, ma può essere messo in una pasta.

Chiodi di garofano, Cannella e Cardamomo. Benché si tratti di aromi diversi, si amalgamano bene nei curry e si possono considerare in un gruppo unico. Soltanto se l’uno o l’altro predominano eccessivamente cambia il carattere del curry, ma ben bilanciati determinano un risultato ricco e aromatico.

Coriandolo. Tra le spezie per curry non possono mancare i semi di coriandolo.. Prima di essere macinati vanno leggermente arrostiti. L’aroma è delicato e piuttosto dolce, e quasi tutte le polveri di curry ne contengono massicce quantità. Questa è anzi la spezia da tenere per prima in considerazione, in rapporto alla quantità della carne da cucinare. Determina l’aroma di base, proprio come il peperoncino determina il sapore piccante.

Cumino. È spesso erroneamente tradotto in « carvi » nelle ricette; ne esistono diversi tipi (bianco e nero) e di diversa intensità. L’aroma è potente e più in evidenza di altri nel curry.

Foglie di Curry. Danno alla polvere di curry di Madras il caratteristico aroma. Se le foglie sono fresche cambiano totalmente il sapore della miscela di spezie, ma per mia esperienza le foglie in vendita nei negozi hanno già perduto la maggior parte del loro aroma.

Fieno Greco. Il seme del fieno greco, leggermente arrostito e tritato, ha un aroma caratteristico ed è un comune ingrediente che entra nelle polveri di curry: può essere più o meno forte, e allora va usato con moderazione.

Zenzero. Lo zenzero essiccato può essere aggiunto oppure no in alcune polveri di curry, rendendo così la miscela più o meno piccante.

Macis, Noce moscata e Pimento. Queste e altre spezie sono usate per la preparazione del curry, ma sono meno comuni, anche se il pimento si adopera nel pilaf e il macis nei curry della Malesia.

Semi di Senape. Il seme di senape marrone vien messo in molte polveri di curry, ma non perché è piccante. Quando viene arrostito prende uno strano aroma che sa di noce, e viene molto usato come chiusura dei piatti indiani. Nei preparati indiani, la senape in polvere, in cui il gusto piccante ha potuto svilupparsi liberamente, viene usata di rado.

Semi di papavero, Lenticchie. Danno un certo sapore, ma di solito si aggiungono per migliorare la base.

Curcuma. Dà colore al curry, e spesso questa è la sua funzione principale. Le polveri di curry che contengono troppa curcuma hanno un sapore acre e a volte un odore di terra, che fa pensare a spezie abbandonate in una dispensa. In molte zone la curcuma domina nei curry di pesce.

In Asia i curry variano, spesso contengono cipolla, aglio, sale e solitamente un agente agro come il tamarindo, il tiglio, il mango acerbo o altri frutti agri, come anche altri aromi derivati dall’olio di senape, dalla noce di cocco, dal lemongrass, dalla galanga, dall’assafetida, dallo zucchero grezzo e cosi via.

Le principali caratteristiche del curry thailandese

Grande interesse suscitano i curry thailandesi, che si basano su una cucina specializzata nelle preparazioni a base di spezie. Ciò ha portato allo sviluppo di una grande varietà di curry, a tal proposito vi elenco una panoramica dei principali tipi.

Curry rosso. E’ una delle varietà più famose in assoluto, al pari di quella indiana. La tonalità è data dalla presenza del peperoncino rosso e dalla pasta di gamberetti. Per il resto vede la presenza del cumino, dell’aglio, della radice di galanga, del lemongrass (o citronella), della cannella, del coriandolo, del basilico rosso e del pepe. Viene utilizzato per condire i crostacei, ma va bene anche sulla carne.

curry

Curry giallo. E’ molto simile a quello indiano, l’unica differenza risiede nel tipo di curcuma. Nella fattispecie, si utilizza quella fresca, che tra le altre cose gli conferisce una tonalità dorata.

Curry arancione. E’ simile al curry rosso ma la pasta di gamberetti è più preponderante. I peperoncini, poi, sono sia freschi che secchi.

Curry verde. E’ una delle varietà più di nicchia, anche perché estremamente piccante. Il colore è dato dai peperoncini verdi. Si utilizza spesso per insaporire i secondi di pesce, le zuppe e le verdure.

Altre particolari tipologie di curry

Oltre ai principali tipi di curry, esistono anche tipologie più particolari ed altrettanto interessanti, ecco una breve panoramica tra quelli che potete trovare in commercio.

Phanang. La paternità di questo curry è contesa tra la Thailandia e la Malesia. E’ anche quello più diverso e particolare, infatti è realizzato con la pasta di arachidi e il latte di cocco. Si abbina con le verdure e le carni bianche.

Rempah. E’ simile al curry rosso. L’unica differenza di rilievo risiede nella presenza dello scalogno, che rende questa pasta un po’ più dolciastra, dunque adatta alla carne più che al pesce.

Massaman. E’ una pasta prodotta con curcuma, cumino, coriandolo, cannella, aglio, lemongrass e radice di galangal. Non di rado si integra anche della salsa di pesce.

Sambal oelek. E’ il più “acidulo”, infatti è realizzato anche con sale, aceto, succo di limone e tamarindo.

Come fare la pasta di curry?

E’ ovvio, ogni pasta di curry ha la sua ricetta, anche perché gli ingredienti variano in quantità notevole. Tuttavia, è possibile individuare dei principi e delle tecniche ricorrenti. Per esempio, quando la ricetta richiede delle spezie essiccate, è sempre bene farle rinvenire brevemente. Se invece sono fresche, vanno prima tostate e poi sminuzzate. Invece, per quanto concerne gli eventuali ingredienti umidi (ad esempio le paste), queste ultime vanno frullate assieme nel robot da cucina o in un mixer.

Anche la composizione della pasta segue dei canoni condivisi. Una volta mescolati gli ingredienti, questi vanno lavorati alla massima velocità in modo da favorire l’amalgama ed evitare la formazione di grumi o che il composto si smonti. Per quanto concerne la conservazione, tutte le paste di curry vanno tenute al fresco. La buona notizia è che si conservano a lungo in frigorifero, fino ad un mese. Se si opta per il congelatore, si possono conservare anche per un anno.

Oltre alla ricetta che trovate qui sotto vi consiglio il curry di verdure al forno. Un piatto che si ispira alla cucina indiana. Può essere considerato come un contorno molto speziato, o come un primo leggero. E’ realizzato con legumi, ortaggi, verdure, spezie e condimenti vari. E’ quindi una vera esplosione di colori e sapori, che non mancherà di stupire i vostri ospiti per i richiami esotici e per le tonalità sgargianti. Vi consiglio anche lo strudel di verdure con salsa di Skyr al curry, una pietanza particolare anche per via della salsa.

Il segreto di questo strudel

Il segreto di questo strudel di verdure è proprio lo Skyr, l’ingrediente principale della salsina di accompagnamento. E’ un latticino particolare, quasi sconosciuto in Italia in quanto originario dell’Islanda. A tal proposito molti brand producono questo prodotto, ma fate molta attenzione alla qualità degli ingredienti, quindi leggete sempre bene l’etichetta prima dell’acquisto.

strudel con Skyr al curry

Tra parentesi, lo Skyr è uno yogurt, simile per consistenza allo yogurt greco (anzi un po’ più denso), ma in grado di coniugare sentori dolci e sentori aciduli. E’ ottimo per realizzare torte salate, come in questo caso, o prodotti che prevedano una qualsiasi farcitura a base di latticino, torte dolci e cheesecake. E’ perfetto anche per uno spuntino o per una merenda all’insegna del gusto e della qualità. Anche perché le caratteristiche nutrizionali sono eccellenti: l’11% del suo contenuto è fatto di proteine, mentre i grassi rappresentano solo lo 0,2%. Allo stesso tempo, è ricchissimo di calcio. Lo Skyr può anche essere consumato da solo, al cucchiaio, o magari a colazione.

Come utilizzare il curry in cucina? Vediamo qualche ricetta

5/5 (5 Recensioni)
Riproduzione riservata

2 commenti su “Il curry, le differenti varietà e gli abbinamenti in cucina

  • Mar 15 Giu 2021 | Matteo Composta ha detto:

    Ottimo questo articolo sul curry !!!
    bravi

    • Mar 15 Giu 2021 | Tiziana Colombo ha detto:

      Se ti piace il curry devi provare la Tortina con crema al formaggio e mele al curry. Due spezie che aggiungono un tocco esotico ma che si caratterizzano per le eccellenti proprietà nutrizionali, che in più occasioni sfiorano il terapeutico. Il curry, per esempio, assolve a una funzione antinfiammatoria e antiossidante. Inoltre, stando a recenti studi, riduce il rischio di infarto e di contrarre l’Alzheimer.

      Anche la maggiorana ha proprietà antinfiammatorie. Inoltre è un rimedio completamente naturale contro i problemi gastrointestinali e l’insonnia. Non stupisce, dunque, che la maggiorana venga considerata a tutti gli effetti come una pianta officinale.

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