Intolleranza al frumento, cosa c’è da sapere
Skyr con kiwi e fiocchi di avena, una scelta azzeccata di ingredienti
Lo Skyr con kiwi e fiocchi di avena è una colazione che non risponde ai canoni abituali, ma che spicca per bontà, impatto visivo e proprietà nutrizionali. Il merito va ad una lista di ingredienti ben pensata e capace di strizzare l’occhio alla sperimentazione. Il riferimento è in particolare alla presenza dello Skyr, un latticino di origine scandinava solo di recente importato dalle nostre parti. Di base lo Skyr è un formaggio, infatti è realizzato con il caglio. Al palato e in termini nutrizionali, però, ricorda però lo yogurt greco. Il sapore è acidulo, delicato e compatibile tanto con le preparazioni salate quanto con quelle dolci. Le proprietà nutrizionali sono molto valide, infatti al costo di un apporto calorico minimo, fornisce proteine, calcio e vitamina D. Quest’ultima non si trova così facilmente in natura, ma è fondamentale per mantenere alti i livelli di difesa immunitaria.
La lista degli ingredienti non comprende uno Skyr qualsiasi, bensì lo Skyr alla vaniglia di Exquisa. A questa azienda va il merito di aver introdotto questo latticino scandinavo in Italia, adattandolo (solo leggermente) ai canoni nostrani. Di recente ha inaugurato una linea di Skyr “al gusto di”, che vede come protagonista proprio la variante alla vaniglia. Non è una questione di aromi, infatti la vaniglia è presente per ben il 10%. Ciononostante l’apporto calorico si mantiene basso, d’altronde che la vaniglia sia calorica è solo un luogo comune. Come al solito questo Skyr è realizzato secondo metodiche genuine, senza conservanti e senza glutine, quindi adatto a chi manifesta i sintomi della celiachia. Se cercate però un latticino senza lattosio, in quanto soffrite di intolleranza al lattosio, dovreste scegliere altri prodotti di Exquisa. Infatti questo prodotto contiene il lattosio, come tutti i formaggi freschi e gli yogurt.
Ricetta Skyr con kiwi e fiocchi di avena
Preparazione Skyr con kiwi e fiocchi di avena
Per la preparazione dello Skyr con kiwi e fiocchi d’avena iniziate mettendo lo Skyr in una ciotola. Poi sbucciate i kiwi e fateli a fette sottili, infine uniteli allo Skyr con i fiocchi d’avena.
Per concludere, guarnite il tutto con i lamponi e con la granella di nocciole. Buona colazione!
Ingredienti Skyr con kiwi e fiocchi di avena
- 400 gr. di Skyr alla vaniglia
- 3 kiwi
- 120 gr. di fiocchi d’avena
- 2 cucchiai di granella di nocciole
- q. b. di lamponi gialli e rossi.
Perché usare i fiocchi di avena a colazione?
Una colazione che si rispetti non può essere carente in carboidrati. Proprio per questo la ricetta dello Skyr con kiwi prevede anche l’impiego dei fiocchi d’avena. I fiocchi d’avena sono un cereale della tradizione popolare, che è stato riscoperto di recente in una prospettiva salutistica. Sono eccellenti dal punto di vista nutrizionale, almeno rispetto a tante altre fonti di carboidrati. Il riferimento è in particolar modo all’ottima quantità di fibre, che regolano il transito intestinale e conferiscono equilibrio alla flora batterica. Di conseguenza i fiocchi d’avena aiutano a risolvere i piccoli problemi di stipsi.
Un’ulteriore qualità dei fiocchi d’avena, condivisa con ben pochi cereali, è il notevole apporto di proteine, molto vicino a quello dei legumi. Si parla, in media, di 11 grammi ogni 100. I fiocchi d’avena sono anche ricchi di vitamine e sali minerali, tra cui troviamo la vitamina B1, che incide sul sistema cardiocircolatorio e sul sistema nervoso centrale. Tra i sali minerali, invece, spicca lo zinco, che impatta positivamente sul sistema immunitario. L’unico difetto dell’avena è la presenza del nichel, che non è compatibile con chi soffre di intolleranze alimentari di questo tipo. Infine, l’apporto calorico dell’avena è paragonabile a quello degli altri cereali: siamo sui 350-390 kcal per 100 grammi.
Intolleranza al frumento e allergia
L’intolleranza al frumento, o più in generale intolleranza al glutine, è purtroppo in aumento al pari di altri tipi di intolleranze alimentari. Attualmente, è difficile distinguere tra un reale aumento dell’incidenza e un maggiore accesso alla diagnosi. Un problema, questo, riscontrato anche negli studi riguardanti la celiachia e l’intolleranza al lattosio.
Ad ogni modo, per combattere l’intolleranza al lattosio è opportuno conoscerla. Diffondere la consapevolezza sui meccanismi e sull’impatto che genera sulla salute questa tipo di intolleranza, aiuta a migliorare il proprio regime alimentare. Purtroppo l’intolleranza al frumento non è curabile, quindi ci si può solo convivere. Una volta ottenute le informazioni necessarie, non è così complicato modificare la propria alimentazione. In genere, l’intolleranza al frumento impone meno rinunce dal punto di vista alimentare rispetto a chi è affetto da celiachia.
La principale differenza tra intolleranza e allergia
Il primo chiarimento da fare tra intolleranza al frumento o intolleranza al grano e allergia riguarda ovviamente i disturbi ad essi legati. Un chiarimento necessario, visto che nell’immaginario collettivo i concetti di intolleranza e di allergia sono intercambiabili, e i rispettivi termini vengono considerati dei meri sinonimi. Niente di più sbagliato. Stiamo parlando, infatti, di due condizioni nettamente diverse.
L’allergia è una malattia del sistema immunitario, infatti quando l’organismo di un soggetto allergico entra in contatto con la sostanza incriminata (chiamata allergene), si scatena una reazione immunitaria e viene prodotta istamina in abbondanza. Proprio la presenza dell’istamina genera i sintomi correlati all’allergia, come prurito, disturbi dermatologici, nausea, mal di testa e problemi respiratori. L’intolleranza è invece un disturbo dell’assorbimento, che riguarda esclusivamente il metabolismo. La confusione tra allergia e intolleranza è causata dalla sovrapposizione di alcuni sintomi. Alcuni celiaci, infatti, dopo aver assunto glutine possono lamentare mal di testa e nausea, e non solo sintomi gastrointestinali.
Il rapporto tra l’intolleranza al frumento e la celiachia
Un altro chiarimento riguarda il rapporto tra intolleranza al frumento e celiachia. Anche in questo caso si tratta di due disturbi completamente diversi, ma che all’apparenza hanno molto in comune. Proprio la presenza di elementi in comune alimenta la confusione, e tende a stimolare la percezione secondo cui questi due disturbi siano, in fondo, la stessa cosa. L’elemento in comune riguarda i sintomi. Chi soffre di intolleranza al frumento, lamenta problemi gastro-intestinali, come dolore di pancia, diarrea e in alcuni casi forte acidità. Può anche avvertire mal di testa, stanchezza e nausea. Spesso si segnala anche un rapido calo del peso, sintomo che provoca una certa paura a causa di riferimenti ad altre patologie oncologiche.
Va detto che questi ultimi sintomi sono appannaggio delle condizioni più gravi, che non rappresentano la maggioranza dei casi. La principale differenza tra intolleranza al frumento e celiachia è legata principalmente alla sostanza che scatena i sintomi. La celiachia, infatti, può essere considerata una intolleranza al glutine, presente nel frumento ma anche in tanti altri alimenti. Ne consegue che i celiaci devono evitare molti più cibi rispetto agli intolleranti al frumento. E’ una differenza tutt’altro che trascurabile in quanto incide in maniera drastica sui regimi alimentari dei pazienti che ne sono affetti. Fermo restando che gli alimenti gluten-free sono comunque numerosi, per quanto non sempre reperibili.
Intolleranza al frumento cosa mangiare e cosa evitare
Come ho già accennato nel paragrafo precedente, le restrizioni alimentari che gli intolleranti al frumento devono supportare sono di gran lunga inferiori a quelle dei celiaci. Tuttavia, andrebbero banditi tutti gli alimenti realizzati con la cosiddetta farina bianca, in quanto contiene il frumento. Dunque è bene evitare il pane, le pizze, i biscotti, le fette biscottate, la pasta e i dolci da forno realizzati con la farina di frumento. Si dovrebbero evitare anche i cibi in scatola che prevendono l’utilizzo del frumento in fase di lavorazione o di produzione. Spesso, infatti, si registra la contaminazione degli alimenti con sostanze riconducibili ad altre preparazioni a base di frumento. Stesso discorso per il dado e per gli insaccati (soprattutto quelli poco o nulla stagionati).
Non che il frumento sia un ingrediente occulto, ma vi consiglio di leggere per bene l’etichetta per verificarne l’effettiva presenza o meno. Le restrizioni a cui sono costretti gli intolleranti al frumento riguardano anche le verdure. Il riferimento è alle verdure gratinate, un tipo di preparazione molto apprezzata in cucina, soprattutto dai palati più esigenti. Anche perché la gratinatura avviene in genere per mezzo del pangrattato, ricavato spesso dal pane di frumento. Alcuni, infine, tendono a separare il concetto di frumento con il concetto di integrale.
In questo modo vengono consumate anche preparazioni a base di farina integrale, nonostante tale dicitura non mette al riparo dalla presenza della farina di frumento. Al di fuori di queste eccezioni, l’intollerante al frumento può mangiare un po’ di tutto. Alla stregua dei celiaci, infatti, può consumare prodotti senza grano, preparazioni realizzate a base di riso, mais, alimenti con grano saraceno e quinoa. In più, può mangiare anche orzo, avena e miglio, ma non hanno nulla a che vedere con il frumento.
Le insospettabili proprietà dei kiwi
Lo Skyr con fiocchi di avena ha come protagonista anche il kiwi. Il kiwi è uno dei frutti più amati in virtù del suo sapore dolce e allo stesso tempo acidulo, inoltre ha una consistenza sia morbida che croccante. E’ anche ricco di interessanti proprietà nutrizionali, come molti tipi di frutti tropicali. Il kiwi contiene, infatti, ottime quantità di antiossidanti, che esercitano una funzione antitumorale in quanto contrastano i radicali liberi e riducono lo stress ossidativo. Tuttavia, fornisce anche tanta vitamina C, una sostanza che sostiene il sistema immunitario e lo potenzia. Ricco è anche l’apporto di sali minerali, tra cui spiccano il ferro, il potassio e il rame.
Il kiwi contiene anche tanta vitamina E, che esercita una discreta azione antiossidante. Un aspetto non molto noto del kiwi è la scarsa suscettibilità rispetto all’azione parassitaria. Ciò significa che raramente è necessaria l’applicazione di pesticidi o altre sostanze con funzione protettiva. Di conseguenza tutti i kiwi, o quasi, sono per definizione biologici. Per quanto concerne l’apporto calorico siamo su livelli estremamente bassi, infatti un etto apporta solo 60 kcal.
Le nocciole fanno ingrassare?
La presenza delle nocciole nello Skyr con kiwi e fiocchi d’avena farà storcere il naso ai più salutisti. Infatti vi è la convinzione che le nocciole facciano male, in quanto molto grasse. Che siano grasse è vero, ma che facciano male assolutamente no. Tra l’altro i grassi che apporta sono considerati buoni, in quanto appartenenti alla categoria degli omega tre, che impattano positivamente sulla salute del cuore. Gli acidi grassi omega tre, infatti, contribuiscono ad abbassare il colesterolo cattivo, a beneficio di quello buono.
Si segnala, poi, una discreta quantità di sali minerali, come il fosforo, che sostiene le performance cognitive, e il magnesio, considerato un ottimo ricostituente. Stesso discorso per le vitamine e in particolare per la vitamina E, un buon antiossidante che giova alla salute. Altri antiossidanti presenti nelle nocciole sono i flavonoidi e le proantocianidine. Buono è anche l’apporto di fibre, mentre l’apporto calorico è oggettivamente elevato, come tutta la frutta secca. Stiamo parlando di circa 600 kcal per 100 grammi, in questo caso però vanno impiegate dosi minime, pari a un cucchiaio a persona.
Ricette con miglio o avena ne abbiamo? Certo che si!
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