Il sistema immunitario, rafforziamolo con l’alimentazione
Alimentazione e sistema immunitario, un pregiudizio da sfatare
Alimentazione e sistema immunitario sono strettamente correlati. E’ una verità che spesso si tende a trascurare, o sottovalutare nelle sue implicazioni per la salute dell’organismo. D’altronde, si pensa che tutti i cibi vengono scomposti dall’apparato digerente, dunque il loro apporto non può essere così decisivo. Si tratta di un falso mito, nonché di una convinzione errata e dannosa. In verità gli alimenti vengono sì scomposti, ma le molecole da cui sono formati sono le stesse molecole che entrano in circolo e non vanno incontro ad alcuna trasformazione. Ecco che la massima “siamo quello che mangiamo” assume un aspetto diverso, e richiama maggiormente l’attenzione sul tema dell’alimentazione. L’argomento coinvolge, quindi, un ragionamento più ampio sul sistema immunitario.
Esso, può uscire rafforzato o indebolito dall’alimentazione, che quindi può fungere da alleato prezioso per prevenire (o combattere) le infezioni e ridurre l’impatto di virus e batteri patogeni. Insomma, alimentazione e salute vanno di pari passo. La questione della prevenzione e della lotta a malattie e tipi differenti di virus e batteri riguarda anche il Covid. Non sto dicendo che l’alimentazione garantisce l’immunità dal coronavirus, ma semplicemente il mangiare bene aiuta l’organismo a difendersi meglio e a limitare i danni, a parità di fattori favorevoli (età, stato di salute generale, carica virale etc.).
Il legame tra alimentazione e sistema immunitario
Per comprendere la misura del legame tra alimentazione e sistema immunitario, è sufficiente gettare uno sguardo al passato, e ragionare su quei fenomeni patologici che fino a qualche anno fa hanno interessato da vicino la popolazione. Ebbene, gran parte di questi fenomeni sono stati causati da una carenza grave nell’alimentazione. Pensiamo solo al rachitismo, causato da un pesante deficit di vitamina D, o anche allo scorbuto, causato da un carenza di vitamina C.
Le dinamiche dietro all’insorgenza di patologie più o meno gravi sono comunque complesse. Tuttavia, la comunità scientifica ha da molto tempo dimostrato che la salute generale dell’organismo e in particolare le prestazioni del sistema immunitario sono influenzate dall’assunzione di determinate vitamine e oligoelementi. Nello specifico, determinano la capacità del singolo di prevenire patologie, anche infettive, o di gestirle in modo corretto una volta che queste sono insorte.
L’impatto delle vitamine e dei sali minerali sul sistema immunitario
L’argomento è complesso, e la lista di oligoelementi e vitamine necessarie al buon funzionamento del sistema immunitario è incredibilmente lunga. Tuttavia, volendo riassumere, sarebbe impossibile non citare le vitamine A, C, E, B6, B9 e B12, oltre allo zinco, al selenio, al ferro e al rame. Ciascuno di essi agisce in maniera diffusa e specifica, ma tutti si caratterizzano per dei benefici generali sull’organismo. In estrema sintesi:
- Supportano la funzione protettiva della cute, affinché questa rappresenti una barriera efficace per virus e batteri.
- Combattono i radicali liberi, riducendone l’impatto per l’organismo. Nello specifico, limitano la loro capacità di interferire con i processi di riproduzione cellulare, responsabili dell’insorgenza del cancro.
- Modulano il comportamento delle cellule chiave del sistema immunitario, che tendono a reagire eccessivamente in caso di infezioni. Stesso discorso per la produzione delle citochine, sostanze che presenti in misura eccessiva possono causare danni all’organismo, proprio mentre quest’ultimo cerca di debellare virus e batteri (purtroppo di tempesta citochinica abbiamo sentito parlare parecchio in questi mesi).
- Stimolano la produzione di anticorpi. A dire il vero questa caratteristica riguarda tutte le sostanze fin qui descritte, eccetto però la vitamina C e il ferro, che non sembrano giocare un ruolo in questo senso.
Alcune regole di massima
Le due regole principali per rafforzare il sistema immunitario sono anche regole di buon senso, ossia rispettare il proprio fabbisogno, dunque non privarsi di nessuno di questi oligoelementi e vitamine, e assumerli nella giusta misura. Alcune regole, però, coinvolgono non solo il cosa mangiare ma anche il come. Ovvero, parlano dei metodi di cottura e dell’opportunità di assumere i cibi crudi. A tal proposito, ecco alcuni utili consigli.
Consumare frutta e verdura freschi. Laddove è possibile, è bene consumare frutta e verdure freschi, e con la buccia intatta. I motivi sono almeno due: in primo luogo il calore può deteriorare vitamine e sali minerali, in secondo luogo buona parte dei principi nutrizionali sono presenti in misura maggiore proprio nella buccia, e in particolare gli antiossidanti.
Attenzione alla bollitura. La cottura in acqua bollente è considerato un metodo di cottura sano, e in effetti lo è. Infatti, non prevede l’utilizzo di grassi aggiunti come olio, burro, strutto etc. Tuttavia, vitamine e sali minerali spesso passano dal cibo all’acqua durante la bollitura. Il consiglio, dunque, è di integrare l’acqua nella ricetta. Ciò avviene di norma nella preparazione delle minestre, delle zuppe, dei risotti etc. Tuttavia, altre preparazioni non prevedono, purtroppo, il consumo dell’acqua di cottura.
I metodi di cottura più idonei. Se volessimo stilare una classifica dei metodi di cottura più funzionali alla conservazione delle sostanze nutritive, dovremmo porre ai primi posti la cottura al vapore, al forno, alla griglia o in una padella antiaderente (dunque con un’aggiunta minima di grassi).
Un focus su legumi, frutta e verdura
Nello specifico, quali alimenti non dovrebbero mancare nella propria dieta? Sicuramente, legumi, frutta e verdura rafforzano il sistema immunitario. La scelta è davvero ampia, e può essere suddivisa in base alle sostanze nutritive presenti. Se per esempio siete alla ricerca di un alimento particolarmente ricco di vitamina C, dovreste optare per gli agrumi, per l’uva, per le fragole, e a seguire i frutti di bosco, il kiwi, il melone, i peperoni, i pomodori, i broccoli, i cavoli, i cavolfiori, i piselli e gli spinaci. Va detto, comunque, che tutti gli alimenti vegetali contengono una quantità minima di vitamina C. Discorso diverso per la vitamina E, che è più rara. La possiamo trovare nella frutta secca (mandorle, nocciole, arachidi, noci) e negli oli vegetali, ovvero nell’olio di oliva, di semi e di soia.
Per quanto concerne la vitamina A, o i precursori che permettono di sintetizzarla, gli alimenti da preferire sono tutti quelli di colore giallo-arancio: albicocca, melone, mango, mandarini, arance, zucca, peperoni (gialli), carote. Vi consiglio di optare anche per tutti gli ortaggi a foglia verde scura. La vitamina B9 si trova, invece, principalmente negli asparagi, negli spinaci, nei cavoli, nelle cime di rapa e nella lattuga. Per la vitamina D, invece, è impossibile non citare alcune tipologie di funghi, quali i porcini, gli spugnoli, gli ovuli, i finferli e i chiodini. Per concludere, i sali minerali si trovano più o meno in tutti gli alimenti di origine vegetale, ma le concentrazioni più significative si apprezzano nella frutta secca. In particolare, il selenio è abbondante nei pistacchi. Di contro, il ferro, lo zinco e il rame sono presenti soprattutto nei legumi, come nelle lenticchie, nei fagioli e nei ceci.
Altri alimenti da integrare
Oltre alla frutta, alle verdure e ai legumi vanno presi in considerazione altri alimenti per aiutare il nostro sistema immunitario, per esempio le spezie e gli alimenti di origine animale. A tal proposito eccovi qualche nozione utile.
Le spezie sono considerate dei buoni antibatterici e antivirali. Nondimeno, sono ricche di vitamine e sali minerali, e in particolare di vitamina A e C, oltre che di ferro e di rame. Ricco è anche il contenuto di antiossidanti, che, come ho accennato in precedenza, agiscono in funzione antitumorale. E’ molto importante anche assumere i probiotici, che migliorano le performance dell’intestino, in cui vengono formati alcune tipologie di anticorpi. Da questo punto di vista, l’alimento da privilegiare è lo yogurt (possibilmente bianco, magro e senza zucchero).
Non dimenticate, infine, il tè verde, molto ricco di antiossidanti e in particolare di folati. Inoltre, il tè verde contribuisce ad abbassare il livello di colesterolo cattivo, garantendo così una migliore qualità di vita. Non è un caso che in Estremo Oriente la vita sia particolarmente lunga, la popolazione, infatti consuma grandi quantità di tè verde.
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