Pesche sciroppate, una dolce leccornia per tutti
Pesche sciroppate, un classico della cucina italiana
Le pesche sciroppate sono un classico della cucina italiana. Almeno in passato venivano realizzate con puntualità non appena il prezioso frutto si rendeva disponibile, dunque in estate. D’altronde stiamo parlando di una preparazione versatile e semplice: basta scottare le pesche, sbucciarle, tagliarle e porle nel barattolo. Infine si versa lo sciroppo di acqua e zucchero e si predispone il sottovuoto. Le pesche sciroppate sono ottime da sole, in quanto rappresentano uno snack dolce e tutto sommato leggero. Tuttavia, possono partecipare in tantissime ricette dolciarie.
Possono fungere da farcitura per le crostate, piuttosto che da ripieno per torte a base di sfoglia e pasta brisée. Inoltre possono formare interessanti dessert se abbinate con il gelato, o persino con il cioccolato sciolto. La combinazione tra pesche e cacao, pur sembrando “sui generis”, è comunque gradevole e azzeccata. Infine le pesche sciroppate possono essere impiegate per decorare le torte, specie quelle realizzate con pan di Spagna e abbondanti creme.
Ricetta pesche sciroppate
Preparazione pesche sciroppate
Indispensabili per le pesche sciroppate, così come per qualsiasi altra conserva, sono i vasetti ermetici debitamente sterilizzati. Lavate accuratamente le pesche e mettetele in una pentola con abbondante acqua bollente, per scottarle. Basteranno circa 2 minuti per farle ammorbidire un po’. Scolatele poi e passatele sotto l’acqua corrente così da freddarle velocemente.
Sbucciate le pesche e tagliatele a metà, così da rimuovere agevolmente il nocciolo. Deponete le pesche nei barattoli sterilizzati, avendo cura di lasciare almeno 1 cm e mezzo di spazio dal bordo di chiusura.
Dedicatevi alla preparazione dello sciroppo mettendo a bollire acqua, zucchero ed il succo di mezzo limone. Scaldate il tutto a fuoco dolce e lasciate bollire per circa 2- 3 minuti, fino a che lo zucchero non sarà completamente sciolto.
Versate lo sciroppo nei vasetti con le pesche, ma lasciate sempre 1 cm libero. Inserite un pressello in plastica così da tenere premute le pesche e chiudete i vasetti, non stringendoli eccessivamente. Fate bollire dell’acqua e mettete i vasetti pieni di pesce a mollo così che possa crearsi il sottovuoto. Dopo questa operazione, attendente che i vasetti si siano raffreddati e verificate che tutto sia andato correttamente premendo col dito sul tappo. Se lo sentirete sotto pressione, e quindi non farà il classico “click-clack”, allora l’operazione di pastorizzazione sarà avvenuta con successo e potrete conservare le pesche sciroppate fino a 3 mesi.
Ingredienti pesche sciroppate
- 1 kg. di pesche gialle
- 1 litro d’acqua
- 450 gr. di zucchero semolato
- 1/2 limone.
Quali pesche scegliere?
Si fa presto a dire pesche, d’altronde esistono davvero tante varietà e può sorgere il dubbio su quale sia la varietà migliore per realizzare le pesche sciroppate. In realtà andrebbe utilizzata la pesca gialla, che vanta una texture soda, parecchio succosa e capace di interagire molto bene con i “liquidi” senza sfaldarsi. Inoltre è dolce e aromatica allo stesso tempo, una qualità che potenzia la sua trasformazione in conserva. A prescindere dalla varietà, la pesca vanta un eccellente profilo nutrizionale.
Il riferimento è soprattutto alla vitamina C, fondamentale per il sistema immunitario e per assorbire del ferro. La pesca, inoltre, come tutti gli alimenti “gialli”, contiene tanto betacarotene, un precursore della vitamina A capace di esercitare funzioni antiossidanti. In virtù di ciò contribuisce a rallentare l’invecchiamento e a prevenire alcune forme tumorali. La pesca è mediamente molto zuccherina grazie all’abbondante apporto di fruttosio. Ciononostante non è calorica: un etto di pesche non supera le 25 kcal.
Il ruolo del limone nelle pesche sciroppate
Anche il limone gioca un ruolo importante in questa ricetta delle pesche sciroppate, infatti altre varianti non prevedono il suo utilizzo. Ad ogni modo il succo di limone viene inserito nella soluzione di acqua e zucchero necessaria per preparare lo sciroppo. Perché proprio il limone? La risposta è semplice, il limone migliora la qualità dello sciroppo e rende la conserva libera da batteri, un aspetto importante per garantirne la durata nel tempo. E poi il limone smorza un po’ la tradizionale dolcezza dello sciroppo, conferendo alla preparazione un maggiore equilibrio.
Quantità limitate di succo di limone fanno bene all’organismo. Oltre al consueto bagaglio di vitamina C e sali minerali, il limone apporta abbondante acido citrico, una sostanza che funge da antiossidante, aiuta a espellere le tossine e garantisce un più efficace assorbimento del ferro.
Quale zucchero utilizzare per uno sciroppo perfetto?
Lo zucchero è ovviamente un alimento fondamentale per le pesche sciroppate, infatti viene impiegato per realizzare lo sciroppo. In questo caso è importante non esagerare con le quantità per non avere una soluzione troppo concentrata e dolce. La proporzione corretta è di 1 a 4,5. Un altro aspetto importante è la tipologia di zucchero da utilizzare, viste le numerose varianti tra bianco, bruno, semolato e fine.
La tipologia migliore, almeno per la preparazione dello sciroppo, è lo zucchero bianco semolato in quanto impatta meno sul sapore. Lo zucchero bruno, invece, conferirebbe note troppo caramellate. Per quanto concerne la texture, lo zucchero fine – per quanto strano possa sembrare – si scioglie più in fretta e meglio rispetto allo zucchero semolato. Non dimenticate inoltre di aggiungere un po’ di limone, che equilibra il sapore e rende la soluzione ancora più asettica.
Come creare il sottovuoto per le pesche sciroppate?
Come ogni conserva, anche quella delle pesche sciroppate richiede alcuni accorgimenti sotto l’aspetto sanitario. In buona sostanza i vasetti e i tappi vanno prima sterilizzati, riempiti e infine sottoposti al sottovuoto. Per sterilizzare i vasetti e i tappi è necessario bollirli in una pentola molto profonda. Mi raccomando, distanziate i barattoli con uno straccio pulito per evitare che il vetro si scalfisca o si rompa.
Per quanto concerne il sottovuoto, il procedimento è simile. I vasetti, riempiti e chiusi ermeticamente, vanno immersi in acqua bollente per qualche minuto. Il sottovuoto è raggiunto quando non si avverte più il “clic” premendo al centro del tappo, bensì una leggera pressione verso l’alto. Sterilizzazione e sottovuoto sono fondamentali per garantire la massima sicurezza e per permettere alla conserva di durare fino a tre mesi in un luogo fresco e asciutto.
Ricette con pesche ne abbiamo? Certo che si!
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