Il gusto selvatico del cinghiale alla cacciatora
Il cinghiale alla cacciatora è un secondo piatto dai sapori forti, non adatto a tutti i palati. Gli estimatori della cacciagione avranno di che leccarsi i baffi, tra la carne resa tenerissima dalla lunga cottura ed il sughetto di pomodoro e verdure… a prova di scarpetta! Siete pronti a stupire amici e parenti con una bomba di gusto? Vi ricordo che la marinatura della carne di cinghiale è essenziale.
Ricetta cinghiale alla cacciatora
Preparazione cinghiale alla cacciatora
Ci sono due scuole di pensiero. Con o senza marinatura della carne?. Se volete procedere con la marinatura riunite in un contenitore di vetro il cinghiale tagliato a cubetti e unite un bicchiere di aceto ogni chilo di carne. Completate con delle erbe aromatiche, del pepe e un cucchiaino di zucchero. Chiudete il contenitore e conservate in frigorifero e lasciate marinare per almeno 12 ore. Al momento dell’utilizzo scolate e asciugate la carne con della carta da cucina.
Tagliate la polpa di cinghiale a cubetti e togliete il grasso in eccesso. Mettete i bocconcini di carne in una padella senza aggiungere nessun fondo di cottura (ne burro ne olio), in questo modo la carne rilascerà il proprio siero valorizzando il tipico sapore di selvaggina. Eliminate il siero una volta che si sarà formato.
Togliete la polpa di cinghiale dalla padella e lasciatela riposare per qualche minuto. Su di un tagliere, riducete a pezzi il sedano, la carota, l’aglio e la cipolla.
Fate scaldare un bel giro d’olio in una casseruola, aggiungete il battuto di verdure, gli spicchi di aglio e, se lo gradite, i peperoncini secchi aperti a metà; lasciate dunque rosolare il tutto a fuoco vivo.
Nel frattempo riprendete la padella e ponete i bocconcini di carne che dovranno rilasciare un altro po’ di siero. A questo punto, unite il cinghiale e le bacche di ginepro nella casseruola. Aggiungete, infine, qualche foglia di salvia e mezzo rametto di rosmarino, amalgamando con cura.
Versate poi il vino rosso e lasciate cuocere a fiamma alta per far evaporare la parte alcolica, aggiungete in seguito i pomodori pelati e una noce intera che servirà ad assorbire il sapore selvatico che la carne può ancora rilasciare. Lasciate cuocere per circa 2 ore.
A fine cottura aggiungete le olive nere, mescolate, assaggiate e aggiungete il sale e il pepe. Servite il cinghiale alla cacciatora con tutto il suo condimento ancora caldo e un buon bicchiere di vino rosso.
Ingredienti cinghiale alla cacciatora
- 1 chilo e mezzo di polpa di cinghiale
- misto per soffritto (1 carota;1 cipolla e 1 gambo di sedano)
- 2 spicchi d’aglio
- 2 peperoncini rossi piccanti (facoltativi)
- 1 cucchiaio di bacche di ginepro
- 4 foglie di salvia
- ½ rametto di rosmarino
- 500 ml di vino rosso corposo
- 800 gr. di pomodori pelati
- 1 noce intera
- 150 gr. di olive nere
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- un pizzico di sale e pepe
Un secondo che lascia il segno: il cinghiale alla cacciatora
Il gusto selvatico del cinghiale alla cacciatora. Pollo, maiale, vitello, cavallo, coniglio, tacchino… a furia di mangiare le solite carni, viene voglia di cercare sapori diversi e particolari. La carne di cinghiale è perfetta quando si sente la necessità d’interrompere la routine e si desidera qualcosa dal gusto intenso.
Il cinghiale è un maiale selvatico che conserva nel sapore della sua carne tutta la mediterraneità che lo contraddistingue. Preparando il cinghiale alla cacciatora porterai a tavola un piatto delizioso, ricchissimo di gusto. Questa pietanza può essere un secondo davvero particolare, ma volendo anche un piatto unico, considerata la ricchezza di sapori e nutrimenti.
Con una portata così ricca di gusto, eventuali altre abbinate non possono che rispondere con qualcosa di molto più delicato, così da non cozzare con l’abbondanza di sapori del cinghiale.
La carne di cinghiale contiene acqua, proteine, lipidi, colesterolo, sodio, ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio, tiamina, niacina, riboflavina e vitamina E. Un prodotto eccezionalmente abbondante di elementi essenziali per il sostentamento del nostro corpo.
Le caratteristiche della carne di cinghiale
Il cinghiale è un animale antichissimo, comparso sulla Terra probabilmente anche prima che fosse abitata dagli uomini. La sua carne si presenta piuttosto fibrosa, compatta, saporita, inoltre il gusto e la consistenza si prestano bene a cotture in padella, in umido, con sughetti o stufati. Moltissime ricette regionali, soprattutto toscane, prevedono questo ingrediente particolare.
Per fare in modo che la carne di cinghiale presenti al meglio il suo sapore, occorre preservarne una certa lardellatura che eviterà il raggiungimento di un’eccessiva secchezza in cottura. Sarà importante trovare il giusto mezzo, rimuovendo il grasso in eccesso e conservandone una parte per garantirne la succosità.
Per similitudine, sono acquistabili del cinghiale gli stessi tagli di carne esistenti e commercializzati del maiale. Ovviamente, anche nel caso del cinghiale è particolarmente ghiotta la parte della coscia, le cui carni sono maggiormente morbide, succose e saporite. In alcune zone, la testa del cinghiale viene considerata una vera leccornia.
Per preparare questo meraviglioso cinghiale alla cacciatora, servirà richiedere un buon taglio al tuo macellaio, tale da ricavarne una ricca dose di polpa. Servite il cinghiale con polenta e un buon bicchiere di vino.
Carne di cinghiale: versatilità in cucina
La carne di cinghiale è una prelibatezza apprezzata in molte cucine regionali italiane. Nota per il suo gusto forte e selvatico, è spesso associata al classico cinghiale alla cacciatora. Tuttavia, la sua versatilità permette di esplorare altre ricette altrettanto deliziose, come il ragù di cinghiale per condire pasta o per accompagnare la polenta.
Un modo eccellente per valorizzare la carne di cinghiale è trasformarla in un ragù robusto e aromatico. Il ragù di cinghiale è perfetto per condire tagliatelle o pappardelle, tipiche paste all’uovo che ben si abbinano a condimenti intensi. La preparazione richiede pazienza: la carne deve cuocere lentamente con pomodoro, vino rosso, erbe aromatiche e verdure, sviluppando un sapore profondo e complesso.
Un’altra squisita opzione è servire il ragù di cinghiale con la polenta. Questo piatto rappresenta un classico della cucina rustica italiana, ideale per le giornate invernali. La dolcezza e la morbidezza della polenta contrastano piacevolmente con la ricchezza e l’intensità del ragù, creando un equilibrio di sapori irresistibile.
La carne di cinghiale può essere utilizzata in molteplici modi in cucina, dalla preparazione di salsicce e insaccati a stufati e brasati. La sua ricchezza di gusto la rende adatta a piatti robusti e saporiti, perfetti per le cene invernali o per occasioni speciali.
La carne di cinghiale offre un mondo di possibilità in cucina, ben oltre la classica ricetta alla cacciatora. Sia che si scelga di preparare un ragù per condire la pasta o per accompagnare la polenta, questa carne selvaggia aggiunge un tocco di gusto unico e ricercato a ogni piatto. La sua capacità di combinarsi con diversi ingredienti e spezie la rende una scelta eccellente per chi desidera esplorare la cucina tradizionale con un tocco di originalità.
Ricette con carni alternative ne abbiamo? Certo che si!
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