Allergia a chiavi e monete, il responsabile è il nichel
Allergia a chiavi e monete : perché succede?.
Allergia a chiavi e monete : il responsabile è il nichel. Ultimamente si riscontra sempre di più l’insorgenza di allergia al nichel, dovuta in particolare modo al contatto diretto con oggetti che contengono questo elemento.
L’ allergia al nichel da contatto o sensibilità è un disturbo prevalentemente dermatologico che scatena reazioni cutanee potenzialmente invalidanti, certamente in grado di provocare grande fastidio. Si tratta di una condizione molto insidiosa per almeno due motivi:
- in primo luogo, il nichel è presente in molti oggetti e strumenti di uso comune, dalle cinture ai gioielli, dai prodotti cosmetici ai semplici vestiti (specie se contengono parti metalliche).
- In secondo luogo, tale sensibilità è insidiosa perché non è semplice da diagnosticare. Infatti, i sintomi sono aspecifici, ovvero si ritrovano in altri disturbi dermatologici, dunque è necessario un certo impegno nell’anamnesi per intuire la presenza di questa sensibilità.
L’ allergia al nichel da contatto va distinta dalla sensibilità al nichel da ingestione. Mentre la prima “produce” disturbi a seguito del contatto pelle-nichel, la seconda genera sintomi a partire dal consumo alimentare di cibi che contengono la sostanza. I sintomi, poi, sono diversi: dermatologici nel primo caso, legati alla digestione o comunque all’apparato digerente nel secondo caso.
Il nichel è uno tra i più potenti allergizzanti e il fatto che sia frequentemente presente in oggetti di uso comune rende particolarmente diffusa la dermatite da contatto. Ecco perché la vita di chi è allergico al nichel diventa molto difficile, e non solo dal punto di vista alimentare.
Tra le dermatiti allergiche da contatto, quella causata dal nichel è la più studiata. Spesso l’allergia è associata all’uso di orecchini, piercing e orologi ma può essere scatenata anche dal contatto con oggetti di uso comune e quotidiano come chiavi e monete.
Quando il sistema immunitario viene a contatto con il nichel, lo riconosce come minaccia con la relativa comparsa dei sintomi allergici caratterizzati da secchezza, eritema e prurito.
Il nichel: quando dà problemi anche con maniglie e rubinetteria
Allergia al nichel da contatto con maniglie e rubinetteria? Una condizione che accomuna purtroppo sempre più persone che si trovano a fare i conti, tutti i giorni, con un metallo pesante che è presente praticamente ovunque.
Non solo negli alimenti ma anche in tantissimi oggetti di uso comune, dalla bigiotteria ai cosmetici, dagli utensili da lavoro fino alle maniglie e alla rubinetteria. Un universo di oggetti in metallo o con finiture metalliche che tempestano la nostra quotidianità nei quali il nichel è uno dei componenti fondamentali.
È facile intuire, dunque, come sia difficile eliminarlo del tutto. Proprio per questo il nichel che procura sintomi cutanei come irritazione e prurito quando vi si viene a contatto o quando lo si ingerisce, è considerato uno dei più potenti e invasivi allergizzanti al mondo.
Come fare per combatterlo? Eliminare in casa qualsiasi cosa che contenga metallo e quindi nichel oltre che iniziare a seguire una dieta che aiuti ad inserire un basso contenuto di nichel da poter essere tollerato dal corpo.
Maniglie e rubinetteria, come fare per eliminare il nichel
Le maniglie e la rubinetteria in genere rientrano tra quegli oggetti dai quali una persona allergica al nichel dovrebbe stare attento. Un’impresa veramente ardua anche per la persona più precisa e scrupolosa al mondo.
In ogni casa, ma anche negli ambienti di lavoro e negli uffici pubblici la rubinetteria non manca, per non parlare poi delle maniglie, posizionate praticamente ovunque per aprire porte, finestre, mobiletti, elettrodomestici e stipetti di ogni genere.
Il nichel, infatti, per le sue caratteristiche chimico-fisiche, è un metallo che viene usato moltissimo nell’industria per preparare leghe di uso comune che resistono al calore e alla corrosione.
E allora come fare? In casa la soluzione c’è. Basta cercare di eliminare il maggior numero di oggetti che contengono il nichel con utensili fatti di altri materiali. Ad esempio il legno oppure la plastica sono delle ottime alternative al nichel.
Anche il silicone o il pvc si candidano come buone soluzioni. Non per tutti gli oggetti vale questa tesi ma per buona parte è possibile. Anche se può sembrare strano si può cominciare proprio dalle maniglie, prendendo in considerazione che ci sono anche alternative in plastica o altri materiali.
Maniglie e rubinetteria nichel free, le soluzioni anallergiche
Le maniglie delle porte rientrano a pieno titolo tra quegli utensili che si possono sostituire facilmente. In plastica ma anche in legno, eliminano una buona quantità di problemi.
In alcuni casi, poi, come nelle cucine possono essere addirittura eliminate del tutto, scegliendo dei modelli in stile moderno che non presentano affatto maniglie. E poi ci sono quei modelli di ultima generazione che sono nichel free, studiati appositamente per chi è allergico a questo metallo pesante.
Tra questi alcune case di produzione hanno adottato un metodo di colorazione particolare e meno convenzionale che non solo evita l’uso del nichel ma che comporta anche un costo di lavorazione minore rispetto alla media.
A questo punto vi chiederete: e per la rubinetteria? No problem! La tecnologia e i moderni studi di ricerca tecnica ci aiutano anche in questo.
Diverse sono le linee e le case di produzione che hanno lanciato dei rubinetti ecologici e nichel free.
L’acciaio non viene meno, ma rispetto al più classico non rilascia nichel rendendo così la rubinetteria anallergica. Il nichel che viene comunemente utilizzato nella cromatura della rubinetteria per il bagno per azionare una funzione antibatterica, viene così sostituito da altri materiali più tollerabili e meno irritanti.
Alimenti a basso contenuto di nichel: ecco cosa mangiare
Negli ultimi anni si è notato un considerevole aumento di casi di allergie e intolleranze al nichel, soprattutto tra le donne. Oltre all’allergia causata dal contatto di alcuni oggetti come chiavi e monete, questo problema è anche riconducibile ad alcuni cibi, causando malesseri che riguardano l’apparato gastrointestinale. Il nichel, come solfato, è contenuto in molti alimenti comuni e presente nell’acqua, nell’aria e nel terreno.
Anche se attualmente non esistono prodotti completamente privi di questa sostanza, si sa per certo che esistono cibi e ricette che contengono meno nichel di altri e che l’allergia e l’intolleranza variano da persona a persona.
È da tener presente che alcune persone presentano i sintomi da subito, mentre altri soggetti sviluppano l’allergia anche dopo molti anni ma attraverso un’alimentazione a basso contenuto di nichel si può sempre migliorare e diminuire la comparsa dei sintomi allergenici.
Ecco un elenco di cibi consentiti a basso contenuto di nichel ; latte vaccino intero e parzialmente scremato e i suoi derivati, biscotti secchi e fette biscottate, yogurt bianco, quinoa, cous cous di riso, carne bianca e rossa, uova, olio extravergine di oliva. A livello di frutta e verdura ci sono banane, mele, agrumi, zucca, zucchine, peperoni, finocchi, finocchi, melanzane, songino, radicchio rosso.
La coltura idroponica, un modo per aggirare l’allergia al nichel
La lista degli alimenti proibiti per chi soffre di allergia al nichel è molto lunga. Tra questi spiccano alimenti base e difficilmente sostituibili, come le patate, i pomodori, la rucola, il basilico e altre verdure a foglia verde. Ma sono davvero preclusi per sempre? In realtà esiste una soluzione, per quanto ancora poco sviluppata, ossia la coltivazione idroponica.
Con questa espressione si intende un metodo di coltura che consegna agli agricoltori il massimo controllo sulle sostanze nutritive che la pianta assume. Un dettaglio non di poco conto se si considera che il nichel contenuto negli alimenti giunge proprio attraverso le sostanze nutritive. La coltivazione idroponica è ancora piuttosto rara, ma si sta diffondendo a macchia d’olio. Alcuni produttori l’hanno già integrata nei propri processi, sicché è a loro che dovreste rivolgervi se soffrite di intolleranza al nichel.
Se hai il sospetto di essere allergico al nichel, fai questa prova
Se ti è comparsa una dermatite da contatto e spesso sei a contatto con oggetti come monete e chiavi, allora potresti essere soggetto all’allergia al nichel da contatto.
I punti maggiormente colpiti sono le orecchie, le mani, i polsi, il collo e il petto, in quanto sono i punti maggiormente esposti al contatto con il nichel.
Se hai il sospetto di essere allergico, puoi fare questa semplice prova “casalinga” prima di rivolgerti ad uno specialista. Prendi una moneta da 1 centesimo di euro e posala nella parte interna dell’avambraccio, bloccandola con un cerotto per 48 ore. Se si presenta un particolare sfogo, allora molto probabilmente sei allergico al nichel e in quel caso sarà meglio consultare un dermatologo o un allergologo per aver conferma sull’allergia a quel metallo e fare gli esami del caso.
Maledetto nichel! #nontitollero
Due elementi caratterizzano i sintomi della sensibilità al nichel: da un lato l’aspecificità, dall’altro il carattere esclusivamente dermatologico. Tutti i disturbi connessi a tale forma di sensibilità, infatti, si manifestano sulla cute. Ciò non significa che non siano vari, anzi: tra i sintomi si annoverano vescicole, eczemi, semplici rossori, prurito.
Il dolore, infine non è affatto raro. A differenza di molte patologie dermatologiche, però, tale dolore viene riferito come “sordo”, simile a quello delle contusioni, molto più raramente come “pulsante”.
Il primo passo per affrontare con efficacia la sensibilità al nichel è informarsi. Solo in questo modo è possibile riconoscere i segni di questa condizione clinica, e iniziare un percorso di approfondimento che possa portare alla diagnosi. Il consiglio è di sfruttare le opportunità sugli argomenti dedicati alla sensibilità al nichel da contatto, che trovate nell’apposita sezione.
Il test per diagnosticare la sensibilità al nichel da contatto
La parola definitiva, nonché quella più autorevole, spetta agli specialisti. Insomma, se si sospetta una sensibilità al nichel da contatto l’unico modo per ottenere una conferma o una smentita è sottoporsi a un test diagnostico. Sfortunatamente, il Sistema Sanitario Nazionale non fornisce questa specifica prestazione: dovete rivolgervi a enti privati.
Io vi consiglio Lifebrain, una clinica che coniuga competenza e convenienza. Soprattutto, propone una modalità diagnostica davvero innovativa e comoda. L’utente riceve un kit direttamente a casa, lo utilizza secondo le istruzioni, lo consegna al corriere (che giunge entro pochissimi giorni), e dopo una settimana può visualizzare il risultato nella sua area riservata all’interno del sito.
Nel frattempo, state lontani da tutto ciò che contiene nichel. Della categoria purtroppo fanno parte molti alimenti. Proprio qui sul sito fornisco molte indicazioni per improntare il proprio stile di vita all’assenza di nichel. Visitate questa pagina per saperne di più.
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