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Vincotto o Vino cotto alle spezie come digestivo

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

vincotto
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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Un succo d’uva denso e dolce come il miele.

Un bicchierino di Vincotto alle spezie per l’inverno. Il vincotto è un derivato del mosto d’uva così dolce e denso che possiamo equipararlo al miele. Il vincotto è tipicamente associato al sud Italia ed in particolare alla Puglia, pur essendo – come vedremo – presente in diverse regioni da nord a sud, anche se in molteplici varianti. In sostanza è un liquido derivante dal mosto d’uva trattato e cotto diverse ore, fino a diventare uno sciroppo.

Il mosto, essenziale per la preparazione del vincotto, non è altro che uva fresca pigiata o torchiata, avente la sua gradazione alcolica naturale, non inferiore all’8%. Il vincotto viene gustato autonomamente o utilizzato per diverse preparazioni dolci, molte delle quali associabili alle festività.

Ricetta vino cotto di uva:

Preparazione vincotto alle spezie

Come fare il vino cotto in casa? Per preparare il vino cotto fatto in casa, filtrate il mosto d’uva appena pressato. Per filtrarlo utilizzate un colino che possa trattenere bucce e semini. Versate il succo ricavato direttamente in pentola e scaldatelo fino a bollire. Quando il succo d’uva bolle, abbassate la fiamma ma continuate a cuocere molto lentamente per almeno 12 ore. Mescolate e rimescolate il succo fino a vederlo ridursi, sempre più denso.

Con il succo ancora in cottura, aromatizzate aggiungendo qualche scorza di cannella, i chiodi di garofano e le bucce d’arancia essiccate e tritate. Dovrete ottenere un liquido ridotto ad un terzo rispetto alla quantità iniziale. In sostanza per 3 litri di mosto otterrete circa 1 litro di vincotto. Quando sarete soddisfatti della densità e della dose ottenuta, spegnete il fuoco ed attendete che lo sciroppo di vincotto stemperi un po’ il calore della cottura.

Prima di imbottigliate il vincotto nelle bottiglie di vetro, filtratelo di nuovo così da estrarre gli aromi utilizzati in cottura ed eventuali impurità residue. Utilizzate bottiglie sterilizzate, pulite e ben asciutte, dotate di un tappo ermetico. Versate il vincotto filtrato finché è ancora caldo e chiudete le bottiglie dopo che si sarà freddato. Potrete conservate ed utilizzare il vincotto per uno o due anni, così da usarlo nelle vostre preparazioni dolci o come accompagnamento.

Ingredienti vincotto alle spezie

  • 3 kg. di mosto d’uva
  • q. b. di spezie (cannella; chiodi di garofano; etc.).qualche buccia d’arancia essiccata

Vincotto e vino cotto: tra tradizione, benessere e dolcezze d’Italia

Dal mosto all’abbraccio dolce della tradizione

In Italia, il profumo del vincotto e del vino cotto d’uva racconta la storia di una dolcezza antica. Entrambi nascono dal mosto, ma prendono strade diverse: il vincotto si ottiene cuocendo lentamente il succo dell’uva fino a ottenere uno sciroppo denso, mentre il vino cotto prosegue la sua strada fermentando e maturando come un vero vino. Uno diventa condimento, l’altro bevanda, ma condividono la stessa anima contadina.

Le famiglie del Sud conservano ancora il rito di cuocere l’uva a fuoco basso, aspettando che il profumo dolce si diffonda per casa. È un gesto che unisce passato e presente, un modo per ricordare il valore del tempo e delle piccole cose. Nel Nord Italia, invece, il mosto cotto si trasforma in preparazioni più complesse, arricchite da frutta o spezie, ma con la stessa idea di fondo: estrarre il meglio dall’uva.

Oggi il vincotto è tornato protagonista non solo per il suo gusto, ma anche per il fascino delle sue origini. In un cucchiaino si ritrova la pazienza di chi sapeva aspettare, la dolcezza di un prodotto che nasce dal fuoco e dal tempo, e la curiosità di chi cerca un condimento naturale, senza alcol, perfetto per dolci, carni o formaggi.

Lo sapevi?
Il vincotto è un mosto d’uva cotto e addensato che non fermenta e non contiene alcol. Il vino cotto, invece, è un vino vero e proprio, ottenuto da mosto cotto, fermentato e invecchiato. Due prodotti simili per radici, ma diversi per uso e profumo.

Il vino cotto per la tosse: il rimedio che profuma d’infanzia

Quando si parla di vino cotto per la tosse, tornano alla mente i racconti dei nonni, le sere d’inverno e l’odore delle bucce d’uva cotte con spezie calde. Nelle campagne, il vincotto d’uva veniva considerato un piccolo aiuto naturale, una coccola più che una medicina. Bastava un cucchiaino nel latte caldo o su una fetta di pane per sentire sollievo e dolcezza insieme.

Il nostro vincotto alle spezie nasce proprio da questa tradizione: uva cotta lentamente con cannella e chiodi di garofano, per un profumo che avvolge e conforta. Non è un rimedio medico, ma un gesto di cura familiare, un modo per ricordare che anche il cibo può raccontare amore e attenzione.

La scienza oggi ci spiega che l’uva cotta contiene polifenoli antiossidanti capaci di contrastare i radicali liberi. Non serve pensarlo come farmaco: basta vederlo come un piccolo lusso quotidiano, un dolce naturale da gustare con consapevolezza e gratitudine, come facevano le nostre nonne.

vincotto

Il vincotto pugliese e il “cuettu”: orgoglio del Sud

Nel cuore della Puglia, il vincotto salentino rappresenta un vero tesoro gastronomico. In dialetto si chiama “cuettu”, cioè “cotto”, e si ottiene dalle migliori uve locali, rosse o bianche. È protagonista delle feste natalizie, quando insaporisce cartellate e purceddhruzzi (gli “struffoli salentini”), avvolgendo i dolci nel suo abbraccio scuro e profumato.

Ogni famiglia custodisce la propria ricetta: c’è chi aggiunge scorza d’arancia, chi un pizzico di cannella, chi un tocco di fichi secchi per accentuarne la dolcezza. In tutte le versioni, il vincotto pugliese racconta un legame profondo con la terra, con la pazienza e con i gesti tramandati di generazione in generazione.

Nota importante
Il riferimento al “vino cotto per la tosse” appartiene alla tradizione popolare. Il vincotto non sostituisce i consigli del medico, ma resta un simbolo di benessere e memoria.

Oggi il vincotto torna nelle cucine contemporanee, usato anche per marinare carni, glassare formaggi stagionati o profumare dessert al cucchiaio. È la dimostrazione che i sapori del passato possono convivere con la cucina moderna, regalando equilibrio e identità.

Dalla cugnà piemontese alla saba emiliana: dolcezze d’Italia

Dal Sud al Nord, l’Italia celebra il mosto cotto in mille forme. In Piemonte troviamo la cugnà, una salsa densa e rustica ottenuta da mosto d’uva cotto e frutta matura, perfetta con i formaggi stagionati. È un parente stretto del vincotto, ma con un carattere fruttato e complesso, tipico delle Langhe e del Monferrato.

In Emilia-Romagna e nelle Marche prende il nome di saba (o sapa): uno sciroppo scuro e vellutato usato come dolcificante naturale per dolci, frittelle o pani speziati. In Sardegna accompagna i dolci di mandorla e la ricotta fresca, mentre nel Veneto il mosto d’uva Clinton viene cotto con zucca e patate dolci, regalando un aroma rustico e inconfondibile.

Ogni versione racconta la stessa idea: la volontà di conservare, trasformare e rendere prezioso un prodotto semplice come il mosto. Che lo si chiami cugnà, saba o vino cotto, l’anima resta la stessa — una celebrazione del gusto e della memoria contadina.

Il vincotto di fichi: l’altra anima della Puglia

Nelle Murge baresi, il profumo del vincotto di fichi invade le cucine già a fine estate. Si prepara cuocendo a lungo fichi maturi, freschi o secchi, con acqua e, talvolta, una piccola parte di mosto d’uva. Il risultato è uno sciroppo denso, scuro e profumatissimo, con note di caramello e frutta matura. È un condimento dolce che porta con sé tutta la generosità della terra pugliese.

Pur simile al vincotto d’uva, questo prodotto è talvolta oggetto di dibattito: non sempre contiene uva, e per questo alcuni preferiscono chiamarlo semplicemente “cotto di fichi”. Ma in Puglia resta un’istituzione, specialmente a Natale, quando si versa caldo sulle cartellate o sulle pitteddhe di farina e miele.

Nel linguaggio popolare, anche il vincotto di fichi è considerato un “balsamo naturale”: un cucchiaino nel latte caldo o su una tisana neutra è un gesto che profuma di casa e affetto. Un modo semplice per coccolarsi, nel segno delle tradizioni di famiglia.

Un gesto di benessere che unisce gusto e memoria

Oggi il vincotto e il vino cotto rappresentano molto più che ingredienti: sono simboli di una cultura che valorizza il tempo, la semplicità e la cura. Non servono grandi occasioni per gustarli: bastano una fetta di pane, un dolce fatto in casa o un formaggio stagionato. Ogni goccia racconta una storia antica di pazienza e gratitudine.

Molti amano riscoprirlo come “elisir naturale”, non per le promesse di salute ma per la sensazione di calore che dona. I polifenoli e gli zuccheri dell’uva cotta contribuiscono al suo gusto rotondo, mentre le spezie ne esaltano l’aroma e lo rendono perfetto anche come dolcificante alternativo.

Che si tratti del vincotto alle spezie o della saba emiliana, ogni versione celebra la capacità delle nostre regioni di trasformare la semplicità in arte. In fondo, il segreto è sempre lo stesso: cuocere lentamente, condividere, e lasciare che il profumo faccia il resto.

Faq su vincotto

Che differenza c’è tra vincotto e vino cotto?

Il vincotto è mosto cotto e addensato senza fermentazione e senza alcol; il vino cotto fermenta ed è una bevanda alcolica. Entrambi nascono dalla stessa tradizione contadina.

Il vino cotto per la tosse funziona davvero?

Era un rimedio popolare, non un medicinale. Si pensava che il calore e la dolcezza del mosto cotto potessero lenire la gola. Oggi lo consideriamo un gesto affettuoso della tradizione.

Il vincotto contiene alcol?

No, il vincotto non fermenta e resta analcolico. È adatto anche a bambini e a chi evita bevande alcoliche.

Si può usare il vincotto nelle ricette moderne?

Sì, è ottimo su dolci, carni, formaggi e perfino in abbinamento con gelati o yogurt vegetali. Dona equilibrio e un tocco di eleganza.

Che cos’è il vincotto di fichi?

È una variante pugliese ottenuta dalla lunga cottura dei fichi con acqua, fino a ottenere uno sciroppo dolce e scuro. Può essere preparato anche senza uva.

Dove acquistare un buon vincotto?

Si trova nei mercati tipici del Sud Italia o nei negozi di prodotti regionali. L’importante è scegliere un vincotto d’uva naturale, senza additivi e cotto lentamente.

Ricette con uva

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