Geisha, meditazione e cucina Kaiseki con zuppa alle alghe wakame
Zuppa alle alghe wakame, un primo leggero e nutriente
Oggi cuciniamo la zuppa alle alghe, un primo piatto che trae ispirazione dalla cucina nipponica, riprendendone i principi fondamentali. E’ un piatto leggero che propone un sapore delicato, inoltre è molto nutriente in quanto fa ampio uso delle verdure. E’ anche facile da preparare, sebbene richieda dei passaggi poco intuitivi, tipici di alcune specialità giapponesi.
Di base si tratta di noodle di riso cotti a parte e integrati nella zuppa in un secondo momento. A ciò va aggiunto un brodo di miso, il tofu (condito con olio e sale) e le alghe reidratate.
Nonostante il carattere nipponico, questa zuppa giapponese può essere apprezzata anche dai palati più “mediterranei”. A dispetto del sushi e del sashimi, giusto per fare un esempio, non appare così lontana da alcune zuppe nostrane. A fare molto è ovviamente la presenza della pasta.
A tal proposito si utilizzano dei noodles, ovvero degli spaghettini piuttosto fini realizzati con la farina di riso, che rende il loro sapore così delicato da lasciare ampio spazio agli altri ingredienti. La farina di riso è naturalmente priva di glutine, quindi può essere consumata senza alcun timore da chi è sensibile a questa sostanza e dai celiaci.
Ricetta zuppa alle alghe
Preparazione zuppa alle alghe
Per preparare la zuppa giapponese alle alghe seguite questi passaggi.
- Ammollate le alghe in una tazza piena di acqua per circa 5 minuti.
- In un piatto profondo, o in una ciotola, versate la salsa di soia e l’olio di sesamo. Mescolate e integrate il tofu tagliato a cubetti di 2 cm circa. Mescolate ancora e fate riposare per qualche minuto.
- Cuocete a parte i noodles in un acqua bollente leggermente salata per 4 minuti circa. In ogni caso seguite il minutaggio e le indicazioni presenti in confezione.
- Scolate i noodles e disponeteli nelle ciotole di portata.
- In una pentola fate bollire un litro e mezzo di acqua e aggiungete la pasta di miso. Mescolate con cura durante la cottura e spegnete il fuoco.
- In una padella riscaldate l’olio di semi a fiamma bassa, poi unite i cubetti di tofu ben conditi. Cuocete il tutto per 3-4 minuti senza smettere di mescolare, in modo che il tofu acquisisca una tonalità dorata.
- Scolate le alghe e distribuitele nelle ciotole di portata. Aggiungete anche il tofu e infine versate il brodo di miso.
- Date una leggerissima mescolata e servite.
Ingredienti zuppa alle alghe
- 12 gr. di alghe wakame
- 4 cucchiai di salsa di soia
- 2 cucchiaini di olio di sesamo
- 400 gr. di tofu
- 200 gr. di noodle di tipo Yakisoba
- 1 litro e mezzo di acqua
- 4 cucchiai di pasta di miso
- 4 cucchiaini di olio di semi o di oliva
- 50 gr. di edamame
- 4 cipollotti.
Un focus sulle alghe wakame
Tra gli ingredienti più importanti di questa zuppa alle alghe troviamo la qualità wakame. Di base, dovreste utilizzare solo quelle appartenenti alla specie “wakame”, che risulta molto adatta ai primi e ai secondi piatti di pesce. Questo tipo di alghe crescono nei mari orientali, ma sono abbastanza reperibili anche dalle nostre parti in forma essiccata. Basterà quindi immergerle in acqua, in modo da reidratarle, e inserirle come condimento nella zuppa.
Le alghe wakame si fanno apprezzare per il sapore marino e molto salato. Vantano poi delle eccellenti proprietà nutrizionali, infatti sono molto ricche di vitamine e sali minerali, tanto da fungere da ricostituente. Nello specifico, giovano alle ossa, alla pelle e ai capelli, inoltre favoriscono la concentrazione e il recupero delle energie. Le alghe sono poi ricche di iodio, una sostanza fondamentale per l’equilibrio ormonale.
Inoltre, producono un effetto saziante che torna utile in chi sostiene diete dimagranti. Infine, favoriscono poi la digestione come poche altre sostanze, e sono responsabili di un certo effetto lassativo se vengono consumate in dosi eccessive. Un altro punto a favore di questa alga wakame è l’apporto calorico, che non va oltre le 45 kcal per 100 grammi.
Il ruolo della salsa di soia e del tofu nella zuppa alle alghe
Come tante altre ricette giapponesi, anche questa zuppa alle alghe fa ampio uso di derivati della soia, ossia della salsa di soia e del tofu. La salsa di soia funge da condimento e sottopone a un lieve processo di marinatura il tofu. Quest’ultimo, dopo essere stato condito e tagliato a cubetti, viene saltato in padella e inserito nella zuppa.
La salsa di soia ha un sapore sapido, aromatico e molto intenso. Il tofu, invece, propone un sentore molto più delicato e quasi neutro. Sul piano nutrizionale condividono una certa abbondanza di proteine e di grassi benefici. Infatti, abbondano di acidi grassi omega tre, che aumentano l’apporto calorico ma giovano al cuore e alla circolazione. A tal proposito, l’apporto calorico del tofu non supera le 80 kcal per 100 grammi.
La ricetta comprende anche gli edamame, che possono essere considerati come dei fagioli di soia precoci. Le loro proprietà nutrizionali esprimono un maggiore apporto proteico e una minore incidenza di grassi, che risultano anche in questo caso benefici.
Cos’è la pasta di miso?
Ad insaporire questa zuppa giapponese alle alghe interviene anche il brodo di miso. E’ un brodo molto semplice da realizzare se si fa uso dei prodotti giusti. Nello specifico, si raccoglie qualche cucchiaio di pasta di miso e lo si scioglie in acqua bollente, un po’ come si fa con il nostro dado.
Cos’è il miso nello specifico? Quale è il suo sapore? Dal punto di vista gastronomico il miso è un mix di fagioli di soia sottoposti a fermentazione. Il loro sapore è sapido, ma ricorda il nostro brodo di carne.
Il miso vanta delle buone proprietà nutrizionali ed esercita alcune funzioni “quasi terapeutiche”. Fa digerire, aiuta a prevenire il cancro (grazie alla presenza di antiossidanti), rinforza il sistema immunitario e aiuta ad abbassare il colesterolo cattivo. Inoltre, è ricco di vitamine del gruppo B (coinvolte nel metabolismo energetico) e di vitamina K, che regolarizza il livello di densità del sangue.
A Kyoto: tra buddismo e festival
Una nuova giornata a Kyoto sulle tracce del buddismo e della meditazione. Non solo cucina, cibo e abitudini gastronomiche nipponiche sofisticate e di stile ma anche tanta conoscenza, curiosità e voglia di capire un universo lontano mille miglia da quello occidentale.
I grandi spettacoli primaverili fanno parte di tutto questo. In Giappone la primavera è un vero spettacolo della natura: la fioritura dei sakura, i fiori di ciliegio, è il periodo attesissimo dai giapponesi che festeggiano il simbolo della bellezza transitoria. E proprio per questo sono tanti gli eventi e i festival che vengono organizzati. Potevamo perderci tutto questo? Certo che no!
Verso l’equilibrio fisico, spirituale e meditazione
Abbiamo noleggiato le biciclette elettriche e siamo andati fino al tempio buddhista zen Shiunkoin della scuola Myōshin-ji, la più grande tra le 14 scuole buddiste Zen giapponesi Rinzai. Qui abbiamo fatto un’ora di meditazione. Via dalla mente tutti i pensieri, il chiacchiericcio ed i rumori di sottofondo per fare spazio solo al riposo. Una sensazione magnifica in un ambiente tradizionale, con un maestro che ci ha guidato e accompagnato al raggiungimento del rilassamento totale.
Ma la calma è durata poco. Ci siamo rimessi in strada e abbiamo proseguito verso il tempio Daitoku-ji chiamato Mt.Ryuho-zan. Un centro vitale per la trasmissione e la pratica del Buddismo Zen, nato proprio in Giappone dall’evoluzione della dottrina cinese Chan. Pranzo in stile Zen senza abbandonare l’equilibrio fisico e spiritale. Nel pomeriggio, invece, visita a Miyako Odori, uno dei quattro grandi spettacoli primaverili nei cinque distretti di geisha. C’è chi le definisce delle arti misteriose eseguite dalle maiko e geiko del quartiere che si dividono tra danze, canzoni e produzioni teatrali. Ed è davvero così, non si capisce cosa ci sia dietro ma lo spettacolo ti incanta e ti rapisce.
Eleganza e raffinatezza della cucina Kaiseki
La giornata a Kyoto è terminata con una cena da tre stelle Michelin da Kinmata. Poteva mancare in questo mio viaggio gastronomico una tappa tutta dedicata alla cucina locale? Certo che no! E che gran tappa direi! Abbiamo potuto assaggiare la cucina Kaiseki, un tipo di “cena” molto molto particolare, forse l’espressione culinaria più raffinata di tutta la cucina giapponese.
In questa sera abbiamo davvero toccato con mano il rito del cibo in Giappone e l’importanza che ne viene data in ogni momento della giornata. La sua eleganza, la sua raffinatezza, il rigore e la precisione ci ha lasciato estasiati. La cura di ogni minimo particolare per ogni portata è quasi maniacale, tutto perfetto e senza vizi di forma: dagli abbellimenti di ogni singolo piatto alla disposizione dei piatti stessi, dei bicchieri, dei tovaglioli e delle bacchette. È veramente uno spettacolo! Ed infine un dolce a sorpresa servito in una scatola in legno, semplice ma elegante nel suo stile, con bacchetta e forchettina a seguito.
Ricette di zuppe ne abbiamo? Certo che si!
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