Rotolo di frittata con portulaca, una ricetta nutriente
Scopri la portulaca: una pianta commestibile e preziosa
La portulaca, conosciuta anche come Portulaca oleracea, è una pianta erbacea succulenta e commestibile appartenente alla famiglia delle Portulacaceae. Diffusa come infestante nei campi e negli orti, è facilmente riconoscibile per le sue foglie carnose, piccole e ovali, dal colore verde brillante. Cresce spontaneamente in terreni soleggiati e aridi, adattandosi bene anche al caldo intenso, con pochissimo bisogno d’acqua. In molti la considerano solo un’erbaccia, ma in realtà è un ingrediente interessante in cucina e una fonte naturale di sostanze benefiche.
Durante l’estate la portulaca cresce rigogliosa, soprattutto in zone esposte al pieno sole. Si coltiva facilmente anche in vaso o in balcone, ed è perfetta per chi ama il verde ma ha poco tempo da dedicare alla cura delle piante. Resiste bene al caldo e alla siccità, diventando una piccola risorsa per chi vuole aggiungere un tocco di natura commestibile alla propria cucina. In autunno, però, è importante proteggerla: teme il freddo e deve essere spostata in un ambiente riparato o al chiuso per superare l’inverno.
La portulaca non è solo decorativa: è commestibile, ricca di omega 3 e perfetta per insalate, frittate e piatti estivi leggeri e originali.
Nelle cucine tradizionali del sud Italia e del Mediterraneo, la portulaca viene usata cruda in insalata o cotta come base per zuppe, contorni e ripieni. Il suo sapore è fresco, leggermente acidulo e molto piacevole. È anche apprezzata per le sue proprietà antinfiammatorie e depurative. Se non l’hai mai assaggiata, è il momento giusto per riscoprire questo ingrediente spontaneo e antico, che può trasformare con semplicità anche i piatti più semplici.
Ricetta rotolo di frittata con portulaca
Preparazione rotolo di frittata con portulaca
- Per la preparazione del rotolo di frittata con portulaca e formaggio di capra iniziate staccando dai rametti di portulaca 300 gr. di foglioline.
- Poi lavatele con cura e fatele insaporire in una padella insieme all’olio d’oliva, uno spicchio d’aglio e il sale.
- Quando la portulaca è cotta, rimuovete l’aglio e frullate il tutto fino ad ottenere una cremina abbastanza densa ed omogenea.
- Ora prendete una ciotola abbastanza grande e mettete le uova, il Parmigiano Reggiano grattugiato e un po’ di sale.
- Mescolate con cura con una forchetta e versate il composto in una teglia rivestita con carta da forno.
- Cuocete per 15 minuti a 150 gradi. Terminata la cottura, mettete la frittata sul piano di lavoro e ricoprite tutta la superficie con il formaggio spalmabile e con la crema di portulaca.
- Avvolgete la frittata creando un rotolo, poi rivestitelo con la pellicola alimentare e mettetelo in frigorifero per un’ora affinché si rassodi.
- Trascorso questo lasso di tempo, togliete la pellicola e fate il rotolo a fette. Ora servite e buon appetito.
Ingredienti rotolo di frittata con portulaca
- 300 gr. di foglioline fresche di portulaca
- 6 uova
- 1 confezione di formaggio Exquisa fresco Cremoso alla capra o Senza Lattosio
- 2 cucchiai di Parmigiano Reggiano 24 mesi
- 1 spicchio di aglio
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- un pizzico di sale
Come preparare il rotolo di frittata con portulaca
Prepariamo il rotolo di frittata con portulaca, una pianta commestibile e benefica le cui origini si perdono nella notte dei tempi… infatti, la storia della portulaca risale molto indietro nel tempo: di origini probabilmente asiatiche, pare venisse usata come medicinale già dagli antichi egizi; mentre, nel Medioevo sarebbe comparsa in tavola.
Conosciuta in tutta Italia con nomi diversi – pianta portulaca, porcellana o erba grassa in Lombardia, porcacchia nel Lazio e nelle Marche e precacchia in Abruzzo, solo per riportarne alcuni – nonostante sia molto diffusa nei nostri orti, giardini e campi, è ancora poco utilizzata. Peccato perché vanta innumerevoli proprietà e in cucina potrebbe essere molto apprezzata per la sua versatilità.
La portulaca commestibile dove si compra? Solitamente si raccoglie nei campi. E’ una pianta spontanea che si trova in tutta Italia ed è facile trovarla anche in città. È anche considerata come pianta da fiore e in molti la tengono sul balcone. I fiori della portulaca possono essere rossi o gialli.
Proprio per il suo potere infestante io la sconsiglio caldamente sul balcone di casa. La qualità della portulaca grandiflora è coltivata per i suoi fiori. I suoi semi sono più grandi e facili da raccogliere rispetto a quelli della varietà oleracea.
Le proprietà terapeutiche della portulaca
Una pianta dalle mille virtù nutrizionali
Questo delizioso rotolo di frittata ci da modo di conoscere più da vicino le interessanti proprietà della portulaca. La portulaca ha riconosciute proprietà diuretiche, depurative, dissetanti, anti diabetiche e anti colesterolo. Ricca di fibre, possiede pochissime calorie, 16 kcal per 100 grammi di prodotto. Inoltre, contiene vitamina A, alcune vitamine del gruppo B, vitamina C, sali minerali come magnesio, manganese, fosforo, zinco, selenio, ferro, calcio, potassio, sodio, rame, ed è fonte di acidi grassi polinsaturi del tipo omega 3, oltre a flavonoidi e acido a-linoleico. In aggiunta, migliora la salute della vista e della pelle.
Infatti, nel primo caso, grazie alla vitamina A (retinolo) e al beta-carotene fornisce potenti antiossidanti e sostanze essenziali per il benessere dei nostri occhi. La portulaca, di fatti, elimina i radicali liberi che attaccano le cellule degli occhi e che causano la degenerazione maculare e la cataratta.
Commestibilità e varietà da evitare
La portulaca è una pianta commestibile? Anche la portulaca oleracea detta anche portulaca selvatica è commestibile. L’unica a cui fare attenzione è la portulaca velenosa nota anche come cicuta. E’ riconoscibile per via del suo odore sgradevole quando il fusto viene spezzato ed ha un grossa radice di colore bianco.
La pianta necessita di un terreno caldo e asciutto e di molto sole, seminando ogni mese durante l’estate si ha un rifornimento continuo. È necessario sistemare i filari a una distanza di 30 cm l’uno dall’altro lasciando tra una pianta e l’altra 15 cm. Ne esistono diverse varietà, alcune con foglie dorate.
Tradizioni culinarie nel mondo
In Oriente la portulaca di solito si mangia cotta, ma costituisce anche un eccellente ortaggio per le insalate, e in tal modo si mangia in Francia. In Medio Oriente si trova talvolta in quell’insalata mista (che contiene anche pane) chiamata fattoush. Dato che la portulaca ha foglie polpose e spesse, a volte viene posta sotto aceto, e a questo scopo esistono molte antiche ricette inglesi.
Buonissima anche dal punto di vista culinario, vediamo, ora, insieme, quali sono alcuni utilizzi di questa preziosa erba selvatica di cui mia nonna mangiava i fiori e, all’epoca, la prendevo in giro.
Portulaca: benefici contro i ristagni idrici e molto altro
Oltre ad avere proprietà antinfiammatorie e remineralizzanti, la portulaca si rivela utile per contrastare i ristagni idrici, grazie alla sua azione depurativa e al contenuto di potassio. Favorisce la diuresi, stimola l’eliminazione delle tossine e può diventare un valido supporto per chi soffre di gonfiori o ritenzione.
La portulaca cresce spontanea in terreni aridi e ben esposti: ama il sole diretto e necessita di pochissima acqua. Questo la rende ideale anche per chi vuole coltivarla in vaso o in giardino, senza cure particolari. È una delle poche piante spontanee commestibili così versatili in cucina.
La portulaca può essere associata ad altre piante depurative come tarassaco, borragine, ortica o cicoria per preparare insalate, tisane o estratti verdi. Queste combinazioni rafforzano l’effetto drenante e antiossidante, offrendo un’alternativa naturale e sostenibile agli integratori industriali.
Portulaca ricette e usi in cucina
Come cucinare la portulaca
Come cucinare la portulaca? La portulaca può essere mangiata cotta e cruda, ogni parte della pianta è commestibile: le foglie, i fiori, i semi (consumati spesso nelle insalate) e i gambi teneri. Vediamo come utilizzarla in cucina. Esistono circa 40 specie di portulache.
Cruda o cotta: mille usi in cucina
In cucina si possono consumare soprattutto le foglie e i rami più teneri, utilizzati crudi in aggiunta a insalate di misticanza e rucola (dopo un’attenta pulitura e risciacquo) o in abbinamento ad altre verdure e ortaggi.
Una volta sbollentata e fatta insaporire in padella è, invece, il condimento ideale per primi piatti a base di pasta, frittate, ripieni, per pesti originali oltre ad esser perfetta se aggiunta alle patate per preparare gnocchi ghiotti. In più, tagliata a tocchetti la si può poi conservare sia in salamoia che sott’aceto.
Un ingrediente della tradizione “povera”
Se torniamo indietro nel tempo, alla prima metà del Novecento, scopriamo che nel Sud Italia la portulaca era tra gli ingredienti più usati dalla cucina “povera”. Nella cucina napoletana, invece, veniva abbinata tradizionalmente alla rucola per la preparazione delle insalate.
Anche nella cucina siciliana la portulaca o erba porcellana trova spazio come protagonista di insalate estive, con un abbinamento tipico che prevedeva cetrioli e pomodori. Nella cucina romana, infine, faceva parte del misto di insalate ed erbe che costituiscono la misticanza.
Portulaca: una pianta spontanea ricca di colore e benessere
Una pianta ornamentale e commestibile
La portulaca è una pianta resistente, decorativa e sorprendentemente utile anche in cucina. Appartenente alla famiglia delle piante succulente, è nota per le sue foglie carnose e per la capacità di crescere spontaneamente in terreni poveri e soleggiati. Esistono diverse varietà, tra cui la più conosciuta è la portulaca oleracea, che può essere usata come alimento, e la portulaca grandiflora, apprezzata per i suoi colori intensi e i numerosi fiori della portulaca che sbocciano durante l’estate. In entrambe le versioni, questa pianta si adatta bene anche alla coltivazione in vaso, richiedendo pochissime cure.
Come coltivarla sul balcone o in giardino
Chi desidera coltivare la portulaca in giardino o sul balcone, deve solo ricordarsi di scegliere una posizione in pieno sole e di evitare terreni troppo umidi o pesanti. La portulaca cresce bene anche in condizioni estreme e non ha bisogno di molta acqua. I semi di portulaca si trovano facilmente nei vivai o online e possono essere seminati in primavera per ottenere una fioritura continua fino all’autunno. Questa pianta da fiore regala bellezza ma anche proprietà nutritive: alcune sue varietà possono essere raccolte per il consumo, grazie all’alto contenuto di sali minerali e acidi grassi essenziali.
Una sorpresa nel piatto
La portulaca in cucina potrebbe essere una piacevole scoperta per chi ama gli ingredienti naturali. Le foglie giovani e tenere della portulaca oleracea si possono consumare crude o cotte e sono ricche di omega 3. Ottime in insalata, si sposano bene con pomodori, cetrioli, limone e spezie fresche. Chi ha poco spazio può facilmente coltivarla in piccoli vasi, ottenendo così una riserva costante di verdura spontanea, bella da vedere e buona da mangiare. Una pianta semplice, versatile, che unisce estetica, gusto e benessere.
Come curare la pianta in inverno
Una pianta mediterranea che teme il gelo
La cura della portulaca durante i mesi invernali è un passaggio cruciale per assicurarsi che questa pianta, con le sue radici ben piantate nelle regioni mediterranee e persino in luoghi con climi più temperati, possa sopravvivere alle condizioni “quasi tropicali” di cui è solita godere. Sebbene la portulaca mostri una notevole resistenza ai periodi di siccità e dimostri una notevole capacità di adattamento alla scarsità d’acqua, la stagione invernale può rivelarsi una sfida per la sua salute. Questa pianta è particolarmente vulnerabile ai rigori dell’inverno, soprattutto quando si trova in ambienti non miti. Spesso, basta una breve gelata per comprometterne l’integrità.
Protezione e soluzioni pratiche
Tra le sfide più significative che la portulaca affronta durante la stagione fredda, c’è la paura dei venti freddi che spesso la fanno seccare rapidamente. Pertanto, è fondamentale prendere delle precauzioni per garantire che questa pianta continui a prosperare anche durante i mesi più freddi.
Una delle opzioni più comuni per proteggere la portulaca in inverno è spostare il vaso all’interno di un ambiente domestico.
Tuttavia, è essenziale posizionarlo in una zona soleggiata, in modo che i processi biochimici fondamentali per il suo sviluppo possano essere preservati. Se questa soluzione non è praticabile, è possibile creare un rifugio temporaneo per la pianta all’aperto. Questo rifugio può servire a proteggerla dai venti freddi e a minimizzare il rischio di danni causati dalla bassa temperatura.
Un impegno che ripaga in primavera
In conclusione, durante la stagione invernale, prendersi cura della portulaca richiede attenzione e considerazione. Garantire un ambiente adatto a questa pianta quasi tropicale è fondamentale per garantirne la salute e la vitalità anche quando le temperature scendono. Sia che scegliate di portarla in casa o di fornirle un rifugio all’aperto, le vostre cure e l’attenzione ai dettagli saranno ricompensate dalla bellezza e dalla prosperità della portulaca durante la stagione primaverile.
Esiste qualche altra erba simile alla portulaca?
Per rispondere a questa domanda è bene prendere in considerazione il sapore della portulaca, che è piuttosto delicato ma comunque caratteristico. Esprime note vagamente salate e un po’ aspre, che la rendono gradevole al palato. In virtù di ciò la portulaca può essere sostituita con una gamma piuttosto ristretta di alimenti. La rucola potrebbe fare al caso vostro, d’altronde è così pungente da sembrare salata, benché sia tutt’altro che acidula.
Un’altra “erba” capace di sostituire (almeno sulla carta) la portulaca è l’acetosella, che potrebbe apparire un po’ più acidula e meno mangereccia. Stesso discorso per la borragine che si fa mangiare con più gusto benché manchi l’elemento salato, in compenso ricorda il cetriolo in quanto è un po’ acidula. In ogni caso le applicazioni della borragine sono del tutto sovrapponibili a quelle della portulaca, insomma si può fare del buon pesto e delle buone frittate.
Rotolo di frittata con portulaca, una ricetta unica
Il rotolo di frittata con portulaca e formaggio di capra non è una frittata qualsiasi, infatti è una frittata arrotolata e fatta a fette, in modo che emerga chiaramente il ripieno. In questo modo si mettono in evidenza anche le tonalità cromatiche, che vanno dal giallo delle uova, al bianco del formaggio spalmabile, al verde della portulaca.
In secondo luogo, si tratta di una frittata particolare in quanto ha tra gli ingredienti la portulaca, una pianta commestibile con una grande tradizione alle spalle. Solo di recente sta andando incontro a una vera riscoperta, che coinvolge non solo la cucina ma anche il settore erboristico. La portulaca, infatti, può essere utilizzata anche come pianta medicinale, visto l’effetto antinfiammatorio che la caratterizza.
Per il resto, è un alimento sano, che può sostituire o integrare le verdure a foglia larga. Nutrizionalmente si difende molto bene, anzi presenta dei tratti peculiari. Su tutti, l’abbondanza di acidi grassi omega tre, delle sostanze di norma assenti nei vegetali di questo tipo. Gli omega tre fanno bene all’apparato cardiocircolatorio, alla vista e alle funzioni cognitive.
La portulaca è anche ricca di antiossidanti, che riducono lo stress ossidativo e sostengono i meccanismi di riproduzione cellulare. Buono è anche l’apporto di vitamine e sali minerali, in particolare di vitamina C e potassio. Ottimo è il contenuto di fibre, utili per la buona salute dell’apparato digerente e per risolvere i casi più lievi di stipsi.
Un formaggio dal sapore intenso per questo rotolo di frittata
Tra gli ingredienti più importanti di questo rotolo di frittata con portulaca spicca il formaggio cremoso alla capra di Exquisa. E’ un formaggio davvero particolare perché è realizzato con latte caprino, che conferisce alla preparazione un sapore più pungente, a tratti aromatico e capace di farsi apprezzare da tutti.
Il prodotto di Exquisa si caratterizza inoltre per una texture morbida e omogenea, che rende il formaggio facilmente spalmabile. Questo prodotto, come tutti i prodotti Exquisa, è realizzato con la migliore materia prima e secondo metodi affini alla tradizione lattiero-casearia.
In occasione di questa ricetta il formaggio spalmabile viene applicato sulla superficie della frittata. Essa viene poi sormontata da un secondo stato cremoso, realizzato frullando la portulaca cotta. In questo modo, si forma una sezione bicolore dal grande impatto visivo, nonché organoletticamente interessante.
Il ruolo delle uova nel rotolo di frittata con portulaca
Nel rotolo di frittata con portulaca e formaggio di capra, le uova fungono da protagoniste. A tal proposito, va fatta una precisazione, sfatando il mito secondo lui le uova farebbero male, in quanto caloriche e ricche di colesterolo. Per quanto riguarda l’apporto calorico, non siamo su livelli poi così elevati. Un uovo medio, infatti, apporta circa 80 kcal.
Per questa ricetta ne servono solo sei (per 4-6 porzioni), dunque l’impatto sulla linea è quasi nullo. Per quanto concerne il colesterolo, i suoi effetti possono essere scongiurati semplicemente consumandole con moderazione.
In ogni caso, vale decisamente la pena integrare le uova nella propria alimentazione, infatti si segnalano alcuni pregi davvero importanti. In primo luogo le uova contengono lo zinco, una sostanza in grado di sostenere il sistema immunitario.
Secondariamente forniscono l’albumina, una sostanza essenziale per mantenere in salute l’apparato cardiocircolatorio in quanto tonifica i vasi sanguigni. Senza dimenticare le proteine, che sono presenti in discreta quantità: un uovo contiene circa 10 grammi di proteine.
FAQ sulla portulaca
Dove si tiene la portulaca?
La portulaca teme molto l’inverno, dunque la pianta andrebbe spostata con l’arrivo dei primi freddi, un espediente da mettere in pratica se coltivata in vaso. E’ opportuno spostarla in appartamento in una zona soleggiata, dove può esprimere appieno il suo potenziale decorativo.
Quanto dura una pianta di portulaca?
In natura la pianta di portulaca dura più di un anno, soprattutto se il contesto non è molto freddo in inverno. L’importante è che la pianta non sia sottoposta a gelate. Nella versione da vaso può durare parecchi anni se viene messa al riparo nel periodo invernale.
Come mantenere la portulaca in inverno?
Se abitate in un luogo caldo basta monitorare lo stato di salute della pianta, senza fare nient’altro. Se abitate in un luogo tra il mite e il freddo, l’inverno potrebbe risultare fatale per la pianta. Come già spiegato, dovrete spostarla all’interno dell’abitazione in prossimità di una finestra in modo che possa assorbire i raggi del sole.
Quante volte si bagna la portulaca?
La portulaca resiste bene alla siccità dunque non manifesta grandi necessità idriche. Al massimo va annaffiata una volta a settimana in primavera e in autunno, e due volte in estate.
La portulaca ricette ne abbiamo? Certo che si!
TI POTREBBE INTERESSARE
Polpette di ceci al fieno greco: profumo e...
Profumo di casa e bei ricordi con le polpette di ceci al fieno greco Queste polpette di ceci nascono per la rubrica Erbe e fiori nel piatto, con il fieno greco come protagonista: un’aroma erbaceo,...
Elicriso: guida completa tra usi in cucina, tradizione...
Cos’è l’elicriso: origine, profumo, identità Elicriso significa luce, sole, oro. Il nome unisce “helios” e “chrysos” e richiama i fiori piccoli e dorati. Cresce in terreni asciutti,...
Arrosto di maiale alla santoreggia, una bontà aromatica
La santoreggia: un’erba speciale per questo arrosto di suino La santoreggia, usata in questo delizioso arrosto di maiale, è un’erba aromatica appartenente alla stessa famiglia del timo e...





















4 commenti su “Rotolo di frittata con portulaca, una ricetta nutriente”