La curcuma: una spezia che porta benessere in cucina
Un espediente che arricchisce i vostri condimenti: la curcuma.
La curcuma (Curcuma longa) è una pianta dalla quale derivano ben 80 specie conosciute in natura. Buona parte di esse viene utilizzata dall’industria alimentare. La sua coltivazione avviene nel sud-est asiatico e, in particolar modo, in Cina, India, Taiwan e Indonesia. In India, questa radice viene anche adoperata in occasione del rito di promessa matrimoniale: essa, infatti, viene messa al collo della futura sposa.
Le popolazioni dell’India è da oltre 4000 anni che utilizzano questa pianta per i loro rituali. In virtù del suo colore arancione particolarmente vivace, la curcuma è impiegata anche per tingere i tessuti. Ancora oggi viene usata a tal fine dai monaci buddisti. Sempre in India, inoltre, sembra che questa pianta sia anche una buona materia prima per la creazione di cosmetici per occasioni speciali (matrimoni, compleanni, date da ricordare, eccetera).
Grazie all’essiccazione delle sue radici, si ottiene una polvere che viene utilizzata molto in cucina per arricchire di sapore le pietanze.
Ricetta curcuma
Preparazione curcuma
In una casseruola, fate appassire gli scalogni mondati e affettati a velo in olio caldo. Poi, unite il radicchio mondato e tritato. Cuocete, mescolando per 5 minuti, quindi versate il riso.
Fate tostare i chicchi mescolando regolarmente e portate a cottura aggiungendo 1 mestolino di brodo vegetale bollente per volta. Nell’ultimo mestolino, sciogliete la curcuma e aggiungete lo zenzero. Infine, suddividete il risotto in quattro piatti e decoratene ciascuno con 1 fetta di scamorza.
Servite in tavola spolverizzando con il pepe nero macinato al momento. Buon appetito!
Ingredienti curcuma
- 320 gr. di riso Carnaroli
- 2 cespi di radicchio rosso
- 2 scalogni
- 4 fette sottili di scamorza affumicata
- 2 cucchiaini di zenzero in polvere e 2 cucchiaini di polvere di curcuma
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- q.b. brodo vegetale e pepe di Timut
La curcuma può essere considerata un naturale antinfiammatorio specie per le articolazioni. Produce altresì effetti diuretici per il nostro organismo. La sua azione consente di espellere dal nostro corpo le tossine e favorisce l’aumento della produzione della bile. Le sostanze contenute all’interno della curcuma, fanno sì che sia in prima linea anche nella prevenzione di diverse forme tumorali.
La sua azione è di forte contrasto agli attacchi di batteri, protegge l’attività cardiovascolare del cuore, tende a restituire equilibrio alla quantità di zuccheri presenti nel sangue. Dosi eccessive possono provocare effetti indesiderati.
Gli utilizzi più comuni in cucina
Secondo quanto è stato scoperto di recente dalla comunità scientifica, un tubero di radice di curcuma è in grado di prevenire delle malattie moderne e degenerative, quali il morbo di Parkinson e di Alzheimer. Sono anche importanti le proprietà che contrastano efficacemente la depressione. Contiene un principio attivo che regola due importanti neurotrasmettitori del nostro sistema nervoso, come la dopamina e la serotonina.
E’ una spezia molto utilizzata in cucina e in vari modi. La polvere che fuoriesce dalla macinazione del tubero viene chiamata lo “zafferano dei poveri”, molto utilizzata per dare sapore ai condimenti, in particolar modo ai secondi piatti a base di carne. Il suo costo rispetto allo zafferano è nettamente più basso.
Le radici ridotte in polvere, di colore giallo scuro è l’ingrediente principale del curry. Dopo l’ebollizione dei rizomi e l’ essiccatura in forno si può anche ricavare un colorante che viene utilizzato dall’industria alimentare.
Anche se noi utilizziamo la curcuma da non tanto tempo, in India la conoscono e la utilizzano da oltre 5mila anni come spezia, ma anche come un portentoso rimedio naturale e come colorante. La pianta erbacea perenne dalla quale si ricava questa polvere colorata, saporita e benefica, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee: è dalla sua radice che si ricava questa interessante spezia che, al giorno d’oggi, è diventata molto usata nelle cucine di tutto il mondo.
Come preparare il curry in casa?
Quando si nomina la curcuma si pensa subito al curry. Le due spezie sono strettamente collegate, anche perché la curcuma è la base del curry, che è a tutti gli effetti una miscela. Le ricette per la preparazione del curry sono numerose soprattutto in India, dove il curry assume il ruolo di “condimento” nazionale. Qui parlo del curry più classico, che si trova con una certa facilità anche dalle nostre parti.
Ebbene, il curry classico è l’unione tra la curcuma e altre spezie, ovvero cumino, semi di finocchio, coriandolo, chiodi di garofano, cannella, pepe e semi di senape. A dire il vero la ricetta è molto semplice, basta porre tutte le spezie nel mortaio e pestarle per bene fino a sminuzzarle del tutto. Se volete aggiungere un sentore più amarognolo potreste anche tostarle per qualche istante. Una versione in voga in Europa, ma meno usata in patria, vede l’aggiunta di un po’ di peperoncino all’interno della miscela.
Le proprietà di questa fantastica spezia
Ma cos’è la curcuma? Chiamata anche “Zafferano delle Indie”, la curcuma contiene una buona quantità di fibre, proteine e carboidrati. Per quanto riguarda l’apporto di minerali, propone notevoli livelli di calcio, potassio, fosforo, magnesio e ferro; mentre da un punto di vista vitaminico, si rivela una valida fonte di vitamina B1, B2, B3, B6, C, E, K e J. Ma quali sono i benefici che può regalare al nostro organismo?
La medicina ayurvedica fa ampio utilizzo della curcuma, così come la medicina tradizionale cinese. Una delle principali proprietà della curcuma è di riuscire a contrastare i processi infiammatori dell’organismo. La curcuma è un epatoprotettore ed anche un fluidificante del sangue, capace di contrastare i dolori di artrite ed artrosi. Ma non finisce qui! La curcuma è utile persino in caso di scottature, ferite e punture d’insetti, essendo il suo uso topico utile anche per finalità cicatrizzanti. Le proprietà naturali di questa spezia vanno oltre l’immaginabile!
Secondo i ricercatori, abbiamo a che fare con una spezia dalle proprietà disintossicanti, depurative, antitumorali, antiossidanti, antinfiammatorie, cicatrizzanti e anti-età. Oltre a questo, è stato riscontrato che la curcuma è un vero toccasana in caso di artrite e di dolore alle articolazioni, e può apportare benefici nei confronti della pelle e del sistema nervoso. Le ricerche affermano che può inoltre aiutare a prevenire la depressione, il morbo di Alzheimer e la fibrosi cistica.
Rivelandosi ottima per abbassare i livelli di colesterolo, la curcuma è una valida alleata anche nella prevenzione di alcune patologie cardiovascolari. Questa spezia è perfetta persino per alleviare problemi gastrointestinali e dolori mestruali e, in particolare se associata con il miele, si propone come un ottimo antibiotico naturale. Infine, è utile considerare che il suo consumo contribuisce ad accelerare il metabolismo e permette all’organismo di bruciare molte più calorie.
La sua assunzione è consigliata anche quando ci si trova nella necessità di fronteggiare irritazioni a livello del colon e dello stomaco. La curcuma è una sostanza portentosa per la salute dell’apparato gastrointestinale, ma è anche importante assumerla con attenzione, evitando di superare i 20 grammi al giorno (in questo caso gli effetti collaterali riguardano in particolare l’apparato gastrointestinale e l’insorgenza di calcoli alle vie biliari). Parlatene anche con il proprio medico curante.
Grazie al suo colore giallo intenso, è usata spesso come colorante alimentare.
Risotto con radicchio: la tradizione si rinnova.
Il riso ha un posto speciale nella gastronomia tradizionale dell’area settentrionale del Paese e, in alcuni casi, come nel celebre risotto alla milanese, con lo zafferano, è diventato un vero e proprio simbolo cittadino. Anche nel sud dell’Italia il riso ha trovato spazio nella tradizione culinaria, basti pensare agli arancini siciliani, al supplì romano, o al sartù napoletano.
Oltre alle ricette più conosciute e apprezzate, ve ne sono di nuove e originali che combinano sapientemente ingredienti diversi a creare prelibate sinfonie di gusto. Oggi vi propongo una ricetta che sono sicura, metterà tutti d’accordo: risotto, radicchio, scamorza e curcuma, la tradizione si rinnova!
Il radicchio è una varietà di cicoria della famiglia delle Composite dal caratteristico sapore amarognolo. Può essere consumato sia cotto sia crudo e ne esistono diverse varietà. Il più conosciuto è sicuramente il radicchio rosso di Treviso: forma allungata, colore rosso brillante e striature bianche.
Il Variegato di Castelfranco IGP, invece, ha una forma più arrotondata, un colore bianco crema, delle foglie variegate di viola-rosso e un sapore lievemente amarognolo. Infine, quello di Chioggia IGP ha una forma globosa, un colore rosso intenso, striature bianche e un sapore più dolce rispetto agli altri.
È utile sapere che il radicchio è fonte privilegiata di vitamine, tra cui potassio, fosforo, magnesio e calcio; offre anche un’azione depurativa, resa possibile grazie alla sua elevata percentuale di acqua. Inoltre, il radicchio si presenta da sempre come un valido aiuto per chi soffre di stitichezza o problemi digestivi.
Scamorza: l’italianità a tavola
La scamorza è un formaggio a pasta filata tipico della regione Campania. L’origine di questo formaggio è, come talvolta accade, poco chiara: pare, infatti, che durante la preparazione della provola, una forma fosse andata a male; per rimediare, il produttore tentò di trattarla con acqua a una temperatura più alta del solito, e fu così che nacque la scamorza. La lavorazione di questo formaggio è simile agli altri tipi di pasta filata: si riscalda il latte, crudo o pastorizzato, fino alla temperatura di 35° centigradi e si aggiungono i fermenti lattici e il caglio.
Una volta formata la cagliata, questa si rompe e si lascia riposare; in seguito, si taglia a listarelle e s’immerge in acqua ad altissima temperatura per farla filare e darle così la forma e poi s’immerge in salamoia per salarla. Entra in commercio fresca, o dopo una breve stagionatura. Questo formaggio, molto apprezzato in tutta Italia grazie al suo sapore intenso, leggermente acidulo, è ampiamente utilizzato in gastronomia. Il gusto ci guadagna, naturalmente! Quello che forse pochi sapranno è che, oltre ad essere molto buono, possiede anche un elevato apporto di proteine “nobili”.
In più la quantità di calcio altamente assimilabile fanno della scamorza uno dei derivati del latte più gradito in cucina. Tali proprietà in termini nutrizionali, combinate con le caratteristiche organolettiche di questo prodotto d’eccellenza e con la sua consistenza particolarmente compatta, ne fanno uno degli alimenti in assoluto da preferire per la preparazione dei primi piatti e delle verdure.
Ricette con la curcuma ne abbiamo? Certo che si!
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