Sensibilità al glutine : non è una moda!
Sensibilità al glutine : non è una moda e comprendiamo cosa vuol dire.
Capita spesso di sentire persone che affermano di essere sensibili al glutine. Di certo c’è che vivono una condizione diversa dalla celiachia e che non sono affatto dei malati immaginari.
Ricordo che questa condizione si manifesta con sintomi come mal di pancia, diarrea, stanchezza e gonfiore addominale dopo l’assunzione di cereali, pane e pasta. Si pensa alla sensibilità al glutine nei casi in cui risultano negativi gli esami della celiachia.
I ricercatori che hanno individuato la causa di questa sensibilità hanno lavorato monitorando la situazione di 80 soggetti sensibili al glutine, 40 celiaci e 40 persone sane.
Il confronto degli esami ha portato in evidenza il fatto che nei soggetti celiaci non si verifica una specifica risposta infiammatoria sistemica a carico dell’intero organismo. Perché questa situazione? La parete intestinale, anche se è danneggiata dagli attacchi provenienti al sistema immunitario, riesce comunque a mantenere un livello minimo di difesa.
Cosa succede alla parete intestinale dei sensibili al glutine?
La situazione dei pazienti sensibili al glutine è invece molto diversa rispetto a quella appena descritta e riguardante chi soffre di celiachia.
I soggetti sensibili al glutine vivono invece una reazione immunitaria molto più forte che non si limita all’intestino, ma che coinvolge il corpo intero a livello sistemico, indebolendo anche la parete intestinale e favorendo il passaggio di microbi.
Grazie a questi risultati i ricercatori pensano di riuscire a mettere a punto un esame diagnostico in grado di riconoscere la sensibilità al glutine.
Curare le intolleranze alimentari non è una moda
Curare le intolleranze alimentari non è una moda. Mi capita spesso di incontrare persone che ritengono le intolleranze alimentari una moda degli ultimi anni, una sorta di dieta, di regime alimentare auto imposto per fini estetici più che salutistici. Insomma, una vanità dettata dalle tendenze del momento e non da una necessità per la salute.
Probabilmente tale percezione è dovuta all’enorme crescita delle intolleranze alimentari in tutto il mondo associata a una scarsissima informazione in merito. Questi fattori portano le persone a credere che evitare di mangiare pane, latte o quant’altro sia solo un capriccio.
A queste persone chiedo di fare un’attenta riflessione sul fenomeno delle intolleranze leggendo le tante informazioni che trovano on-line e parlando con chi è affetto da intolleranza alimentare e con i loro parenti e amici.
Si renderanno conto che gestire un’intolleranza è difficile quanto necessario per evitare di scatenare una serie di fastidiosi sintomi. Sintomi che, nella maggior parte dei casi, non coinvolgono solo l’intestino ma possono riguardare anche l’epidermide e l’equilibrio psichico.
L’unico modo per condurre una vita normale senza sintomi è quello di evitare l’assunzione, o di assumere in modo controllato, gli alimenti oggetti dell’intolleranza.
Come curare le intolleranze alimentari?
Detto questo, mi voglio rivolgere a chi invece sospetta di essere intollerante a qualche alimento. Prima di tutto, è opportuno che facciano un’analisi sul proprio stile di vita.
È ovvio che se lavoriamo 12 ore al giorno, abbiamo una dieta squilibrata, dormiamo poco e non facciamo attività sportiva. Sarebbe opportuno, prima di correre a fare test e visite, cercare di migliorare le proprie abitudini alimentari e di vita.
Può darsi che la cattiva digestione di cui soffrano in quel momento non sia legata a un problema d’intolleranza ma, piuttosto, a uno stile di vita sbagliato.
Altro consiglio fondamentale è di rivolgersi a medici specialistici e di non affidarsi a strutture che chiaramente non possono offrire un ambiente medico controllato. La validità scientifica dei test condotti in negozi di cosmetici o alimenti biologici non è dimostrata. La mancanza di un consulto medico e di una struttura adeguata che possano accorgersi della presenza di disturbi più gravi.
Non fate mai auto diagnosi
Dunque, non fate mai auto diagnosie non improvvisatevi nutrizionisti creandovi voi la dieta. Non cadete nella tentazione di eliminare pane o latte solamente perché siete convinti che siano la causa di gonfiore o di qualche sporadico problema intestinale. Solo a un medico specializzato potrà decretarvi intolleranti a qualche alimento, non fate di testa vostra!
L’auto diagnosi potrebbe essere dannosa perché, precludersi l’assunzione di alimenti importanti, potrebbe compromettere un regime alimentare corretto.
Chi soffre d’intolleranza alimentare segue una dieta specifica pensata apposta, non solo per eliminare il problema ma anche per integrare, con l’assunzione di alimenti alternativi, i fondamentali nutrienti che non possono più essere assunti.
Le bufale sul glutine
I rischi della dieta gluten free per i non celiaci. La possibilità di accedere all’informazione con un solo click ha permesso a molte persone di migliorare la propria alimentazione. Sono molti i consumatori, ad esempio, che fanno maggior attenzione alle etichette dei prodotti o che preferiscono gli alimenti biologici. Tuttavia, nonostante l’informazione a disposizione, sono molte le bufale che circolano all’interno e all’esterno della rete sull’alimentazione.
Una di queste riguarda proprio il glutine. Chi soffre di celiachia sa bene quanto è importante seguire una dieta gluten free, l’unica alternativa, per ora, per evitare i rischi provenienti dal consumo di questa sostanza. Tuttavia, sono molte le persone che hanno deciso di seguire un’alimentazione senza glutine pur non essendo celiaci. Quali sono i rischi?
Una dieta gluten free aiuta a dimagrire?
Durante l’ultimo congresso nazionale della Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc) è emerso che ben 6 milioni di italiani consumano prodotti gluten free, mentre i celiaci diagnosticati in Italia sono solo 200mila.
Tutte queste convinzioni, però, non hanno nessuna base scientifica. Maurizio Muscaritoli, Presidente della Sinuc ha affermato: “Per qualche motivo è passata l’idea che il glutine faccia ingrassare e che eliminandolo dalla tavola, si faccia retrocedere l’ago della bilancia.
Concetto che nasconde un tranello, poco noto a coloro non avvezzi a leggere con la dovuta attenzione le etichette dei prodotti: i dolci gluten-free sono spesso più ricchi in calorie, zuccheri, sodio e grassi per compensare la mancanza della proteina e migliorarne sapore e consistenza. In realtà, probabilmente chi elimina pane e pasta diminuisce l’apporto calorico apprezzando così un aumento di peso”.
I rischi della dieta gluten free
Oltre a non essere necessario né più sano, seguire una dieta gluten free senza essere celiaci può causare dei rischi per la salute. Il glutine di per sé non è tossico ed eliminarlo dalla propria alimentazione vuol dire consumare più cibi che potrebbero contenere sostanze negative per il nostro corpo, come l’arsenico o il mercurio.
Eliminare dalla dieta una serie di alimenti che contengono fibre, al contrario di quello che si crede, inoltre, potrebbe aumentare il rischio di soffrire di patologie cardiovascolari. Come sempre, insomma, seguire una dieta senza avere a disposizione le informazioni corrette può causare un peggioramento del proprio benessere.
Riproduzione riservataTI POTREBBE INTERESSARE
Gli insaccati e i salumi sono sempre gluten-free?
Alimenti gluten-free, una questione delicata Tra gli insaccati, i salami sono davvero privi di glutine? Il dubbio emerge sempre quando si scopre di essere celiaci. D’altronde la paura più grande...
Utensili da cucina, attenzione alla contaminazione degli allergeni
Utensili da cucina, una fonte di pericolo per gli intolleranti alimentari La gestione degli utensili da cucina genera più di qualche grattacapo a chi ha da poco ricevuto una diagnosi di celiachia o...
Covid19 e celiachia, facciamo un po’ di chiarezza
Covid19 e celiachia : esiste un nesso? Covid19 e celiachia, facciamo un po’ di chiarezza. In questo anno drammatico sono sorte domande di ogni tipo, timori e ansie. Eh sì, alcune di queste...
2 commenti su “Sensibilità al glutine : non è una moda!”