Affrontare negativamente la diagnosi celiaca
Affrontare negativamente la diagnosi celiaca. Come superare l’ostacolo.
Affrontare negativamente la diagnosi celiaca.Essere diagnosticati celiaci, soprattutto se questo avviene in età adulta, può essere vissuto male sia da parte del diagnosticato che dai familiari e dalle persone ad esso più vicine.
Se infatti la celiachia diagnosticata ad un bambino può essere accettata con più difficoltà dai genitori, nel caso di manifestazione della malattia in età adulta lo stesso individuo potrà avere seri problemi nell’affrontare questa nuova situazione, sia dal punto di vista fisico che, soprattutto, psicologico.
Se pensiamo infatti ad una diagnosi avvenuta in tenera età, possiamo immaginarci una tela bianca sulla quale ancora c’è da imprimere un’immagine. Abituarsi ad una vita gluten free non sarà pertanto particolarmente difficoltoso perché il bambino non avendo conosciuto l’altra situazione la vivrà come la sua normalità. Per lo più saranno i genitori a doversi documentare ed in casa non farlo sentire “diverso”, trasmettendogli la dovuta serenità.
Il problema più grosso è invece quando il neo diagnosticato è adulto, pertanto, utilizzando la metafora di prima, la tela è già stata scritta, disegnata e riempita con molteplici sfumature che dovranno essere parzialmente cancellate e modificate per dar spazio a nuovi colori e caratteri.
Dovranno aggiungere alimenti gluten free, modificare vecchie abitudini, fare la conoscenza con nuovi sapori. Imparare a verificare con attenzione che gli alimenti acquistati non siano contaminati. Andare alla ricerca di diciture e simboli legati al senza glutine e prestare le dovute attenzioni nel caso in cui decida di uscire a pranzo o a cena.
Il tranello sta infatti spesso in quegli alimenti che naturalmente sarebbero privi di glutine, ma, a seguito di lavorazioni, ne vengono contaminati. Infine il diagnosticato, se questo era abituato a lavorare in cucina, dovrà prendere dimestichezza con la manipolazione delle farine senza glutine.
La diagnosi celiaca non è insormontabile
Come fare quindi a superare l’ostacolo e ritrovare la serenità dentro e fuori dalla cucina di casa? Sicuramente un punto cardine sul quale far leva è il fatto di comprendere che grazie alla diagnosi sono stati risolti dei problemi di salute.
E’ vero, la celiachia rientra nelle malattie croniche e ce la porteremo dietro per sempre, ma la fortuna è che per curarla, salvo l’associazione con altre patologie, bisogna limitarsi ad escludere il glutine dalla propria dieta, seguendo un regime attento e minuzioso che, fortunatamente, non richiede l’assunzione di farmaci.
Un secondo step potrebbe essere quello di leggere e documentarsi senza precludere le proprie scelte. Leggere, sperimentare in cucina, prendere spunto da altri possono risvegliare la voglia nel neo diagnosticato di uscire dal tunnel nel quale è finito. Non sempre i risultati saranno soddisfacenti al primo tentativo, ma riuscirci diventerà una motivazione per continuare a provare e sperimentare.
Rispetto a qualche anno fa la scelta in ambito gluten free si è notevolmente ampliata pertanto, se si sceglie di optare per pasta, biscotti e prodotti industriali, è bene non soffermarsi su un solo marchio, capita spesso che infatti il primo assaggiato sia quello che poi ci piacerà di meno.
Altro punto fondamentale nell’accettazione della celiachia è il rapporto con gli altri. Si presuppone di essere circondati da persone mature, ma purtroppo non sempre è così, anzi, spesso ci sarà qualcuno che farà pesare questa condizione e qualcun altro che si dimenticherà delle nostre esigenze o sarà superficiale verso eventuali contaminazioni. Un errore da non fare è accettare queste mancanze di tatto.
La sensibilità al glutine non celiaca
La sensibilità al glutine non celiaca sta crescendo a vista d’occhio. A livello mondiale, l‘1% della popolazione soffrirebbe di celiachia. Secondo gli ultimi dati, in Italia i celiaci sono 198.427, un numero che probabilmente sottostimerebbe tutti i casi di celiachia esistenti nel nostro paese. Nonostante i medici e i pazienti siano sempre più attenti nei confronti di allergie e intolleranze alimentari, non sempre è così facile arrivare alla giusta diagnosi.
A rendere ancora più difficile la diagnosi della celiachia, inoltre, è la presenza della cosiddetta “sensibilità al glutine non celiaca” (Non-celiac gluten sensitivity). Chi ne è affetto ha gli stessi sintomi di una persona intollerante al glutine, senza però soffrire direttamente di celiachia o di allergia al grano.
Gli studi sulla sensibilità al glutine
La sensibilità al glutine non celiaca è una patologia che non ha ancora caratteristiche del tutto chiare. Per questo, i ricercatori stanno studiando le cause di questa problematica. La difficoltà di circoscrivere le caratteristiche della sensibilità al glutine e l’impossibilità, per ora, di diagnosticarla attraverso i test, rendono ancora più complessa la diagnosi.
Sembra che i pazienti che soffrono di sensibilità al glutine non celiaca abbiano gli stessi sintomi di un celiaco e, allo stesso modo, traggono benefici da una dieta senza glutine. Tuttavia, i test che solitamente portano alla diagnosi della celiachia non sono in grado di mostrare questa intolleranza. Per questo, solitamente, il medico arriva alla diagnosi della sensibilità al glutine dopo aver escluso altre patologie.
A chi rivolgersi?
Per ora non esistono dati sul numero di persone che soffrirebbero di sensibilità al glutine non celiaca. Tuttavia, secondo gli studi, questa patologia potrebbe essere molto più estesa della stessa celiachia. Una difficoltà in più, insomma, per le diverse diagnosi di intolleranze e di allergie alimentari.
Se temete di soffrire di una di queste patologie, niente panico! Prima di tutto rivolgetevi al vostro medico di famiglia o a uno specialista, senza cadere nella trappola dei falsi test. Solamente una diagnosi accurata, infatti, potrà escludere o confermare la presenza di celiachia o di altre intolleranze o allergie alimentari.
Intolleranza al glutine: scopriamo insieme i disturbi
L’Intolleranza al glutine può manifestarsi con differenti sintomi come forti ml di testa, nausea, diarrea, gonfiore addominale che esordiscono quando viene assunto un alimento contenente glutine come la pizza, il pane o la pasta.
Talvolta prima di scoprire un’intolleranza alimentare di questo tipo le persone ci impiegano un po’ di tempo perché non collegano immediatamente i sintomi alla loro causa scatenante: il glutine.
Ma che cos’è il glutine? Il glutine è una componente proteica dei cereali presente nel frumento e in alcune varietà di cereali come farro, orzo, grano…
Perciò è facilmente comprensibile che un numero considerevole di alimenti è composto da questa sostanza.
Celiachia, sensibilità al glutine e allergia al frumento
Sempre più persone negli ultimi anni scoprono di soffrire di disturbi correlati all’assunzione di alimenti contenenti glutine.
L’intolleranza al glutine è un’espressione ormai di uso comune che indica quelle casistiche in cui una persona non tollera l’assunzione di tale proteina.
E’ bene però, miei cari lettori, fare una precisazione sulle differenti tipologie di intolleranza al glutine, che si sono delineate negli ultimi anni grazie ai nuovi studi scientifici, e i suoi conseguenti disturbi correlati.
Forse di dominio più comune è la Celiachia che da un po’ di tempo ormai è nota anche a chi non soffre di questa malattia.
Si tratta di un’infiammazione cronica all’intestino tenue che provoca disturbi più o meno gravi, qualora si assumano alimenti contenenti glutine.
Si può accertare questo tipo di intolleranza, con assoluta sicurezza, attraverso esami diagnostici per la celiachia. Sono esami che devono necessariamente essere eseguiti in corso di dieta comprendente il glutine.
La dieta agglutinata è l’unica cura per la celiachia e va seguita in modo costante e rigoroso. Fortunatamente negli ultimi anni la varietà di prodotti gluten free, e il numero di negozi ben forniti con questi alimenti, prolifera. Questo sviluppo rende davvero più ampia, a chi come me soffre di questo problema, la scelta di cibarie sicure senza farci rinunciare al gusto.
Di recente scoperta sono gli studi che collegano sintomi simili alla diagnosi di celiachia anche in persone che non ne sono affetti: si potrebbe trattare infatti di sensibilità al glutine non celiaca o allergia al frumento.
Cosa devi sapere per sentirti meglio
La sensibilità al glutine non celiaca è una scoperta relativamente recente. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che è diffusa più di quanto si creda. In realtà si stima che le persone che soffrono di sensibilità al glutine siano in numero maggiore rispetto a chi è celiaco.
I suoi sintomi che possono insorgere all’improvviso e a qualsiasi età, presentano delle similitudini con quelli della celiachia. Solo in seguito ad esami diagnostici le persone che ne sono affette, non presentano lesioni della mucosa intestinale o una risposta immunitaria tipica della celiachia.
Di solito, la sensibilità al glutine non celiaca è un disturbo meno intollerante rispetto alla malattia celiaca e basterà eliminare o ridurre la quantità di alimenti contenenti il glutine per avere subito giovamento.
L’allergia al frumento è un altro disturbo correlato al glutine e si manifesta con una reazione allergica alle proteine del frumento che provocano asma e reazioni cutanee.
I bambini sono più soggetti a soffrirne, mentre per quanto riguarda gli adulti tende a regredire verso la pubertà. Per capire se siete allergici al frumento, bisognerà fare dei test cutanei e alcuni esami del sangue. Questi vengono prescritti da un allergologo che stabilirà quale tipo di disturbo correlato al glutine si tratta.
Di norma le allergie hanno differenti forme di trattamento. Una volta capito quale allergene vi dà problemi, bisognerà escluderlo dalla vostra dieta e potrete tornare ad alimentarvi senza timori.
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