Lime: il frutto esotico spesso confuso con il limone
Il syllabub attuale, va detto, è solo una variante del syllabub “antico”, ovvero della ricetta originale tradizionale inglese. Se l’attuale ricetta prevede solo l’aggiunta progressiva degli ingredienti, a mo’ di cocktail, in passato il procedimento era diverso e di gran lunga più complesso. La panna, infatti, non veniva soltanto montata, bensì montata e filtrata. Dopo alcuni passaggi abbastanza complessi, che avevano lo scopo di renderla ancora più leggera, veniva posta sopra il vino. In questo modo si poteva gustare un vino “arricchito” e davvero gustoso. Anche in questo caso, ovviamente, stiamo parlando di vino bianco dolce.
Questa variante di syllabub, che è poi l’unica sopravvissuta fino ad oggi, è in realtà molto semplice. Tuttavia esprime una certa eleganza e una personalità spiccata, pur mantenendo l’approccio che lo pone a metà strada tra cocktail e dessert. Questa variante probabilmente si è fatta strada in virtù dei progressi nella produzione di panne, oggi molto più facili da montare che in passato. Non a caso la consistenza di questo syllabub è comunque morbida e gradevole al palato.
Ricetta syllabub
Preparazione syllabub
Per la preparazione del syllabub iniziate versando la panna in un’ampia ciotola insieme allo zucchero, poi montate il tutto. Quando la panna è montata, aggiungete anche il succo di lime e mescolate accuratamente. A questo punto versate anche il vino bianco, e continuate a mescolare.
Fate lo stesso aggiungendo la scorza di lime grattugiata. Adesso coprite la ciotola con della pellicola trasparente e riponete in frigorifero per 60 minuti. Trascorso questo lasso di tempo, riempite due bicchieri con il dessert e decorate ciascuno con un fettina di lime, a mo’ di cocktail, e un po’ di scorza.
Ingredienti syllabub
- 300 ml. di panna fresca vaccina consentita
- 1 lime
- 1 scorza di lime
- 50 gr. di zucchero semolato
- 30 ml. di vino dolce bianco consentito.
Syllabub, un dessert anglosassone davvero speciale
Il syllabub è uno dei più famosi dessert anglosassoni. E’ consumato soprattutto nel Regno Unito, dove è stato inventato più di cinquecento anni fa, ma anche in giro per il mondo e soprattutto negli Stati Uniti, in Australia e in Canada. Ma cos’è di preciso il syllabub? Il nome è molto strano, peraltro di etimologia ancora oggi sconosciuta, dunque non è possibile intuire la sua composizione. Possiamo dire, però, che il syllabub è un dessert a base di panna montata, vino bianco e spezie. Ne esistono molte varianti, ma quella più diffusa è realizzata con il succo di limone e affini. Proprio di questa variante fornirò la ricetta. Una scelta non obbligata, ovviamente, ma comunque consigliata, se l’obiettivo è approcciarsi per la prima volta a questa strana preparazione.
Il segreto della panna utilizzata per la preparazione del syllabub
Il vero segreto del syllabub, che vi descriverò tra poco, sta nella panna. Infatti, ho optato per una panna particolare, capace da sola di cambiare il volto di questa ricetta, ossia la panna fresca Accadì di Granarolo. E’ un prodotto dalla qualità eccezionale, realizzata con una materia prima di livello superiore. Inoltre è gustosa, poco grassa (almeno rispetto alle altre panne) e ricca dal punto di vista nutrizionale. E’ la testimonianza dell’abilità di Granarolo nell’offrire prodotti che soddisfino il palato, ma che allo stesso tempo facciano bene all’organismo.
Il vero pregio della panna fresca Accadì di Granarolo, però, è la totale assenza di lattosio. In questo modo può essere consumata da chi soffre di intolleranza al lattosio. Un disturbo, questo, più diffuso di quanto si possa pensare, dal momento che coinvolge circa un terzo della popolazione europea. Ad ogni modo, non dovete pensare al processo di rimozione del lattosio come a un qualcosa di artificioso o chimico. Molto banalmente, il latte viene sottoposto all’enzima lattasi, in modo che il lattosio si scinda nei più digeribili glucosio e galattosio. Questa reazione è completamente naturale in quanto avviene normalmente nell’intestino delle persone che non soffrono di intolleranza. C’è da dire, poi, che questo processo non inficia in alcun modo il sapore. Infatti la panna fresca Accadì di Granarolo è buona come tutte le altre panne, anzi è addirittura più buona.
Perché abbiamo usato il lime e quali sono le sue caratteristiche?
La variante più diffusa del syllabub è realizzata con il succo di limone. Io propongo una parziale rivisitazione, nella lista degli ingredienti infatti non è presente il limone bensì il lime. Spesso i due agrumi vengono confusi, anche se in realtà sono molto diversi. Il lime è più piccolo, verdognolo e ha un sapore meno aspro, proprio quello che ci vuole per una preparazione piuttosto dolce.
Il lime viene utilizzato a più riprese in questa ricetta del syllabub. Dapprima viene impiegato il succo, che viene mischiato con la panna. Successivamente è il turno della scorza, che viene grattugiata sul dessert una volta aggiunto anche il vino bianco. Infine, la scorza viene utilizzata anche a mo’ di decorazione, dopo che il dessert ha riposato in frigo per un’ora. In particolare, il bicchiere viene abbellito con una fetta di lime e con un’abbondante grattugiata di scorza sulla superficie.
Il lime rappresenta uno dei frutti più commercializzati al mondo: il suo sapore “frizzante” e fresco è in grado di conferire sapore e dolcezza a qualsiasi preparazione.
Non è un caso che, molto spesso, esso sia confuso con il limone: la sua larga diffusione sul mercato, il suo aspetto, il suo sapore, tutto del lime evoca il limone.
In verità, il lime non rappresenta un termine non convenzionale con il quale ci si vuole riferire al limone, e non è, tanto meno, un neologismo, ovvero un termine di nuova formazione.
Il lime è un frutto che proviene da molto lontano e che abbiamo imparato ad apprezzare anche da noi, grazie all’importazione.
Lime versus limone: le proprietà nutritive messe a confronto
I valori nutrizionali del lime non ci portano in verità molto lontano rispetto al limone: entrambi contengono un elevato tenore di vitamine, specie del gruppo C ed una buona quantità di sali minerali, potassio in particolare, che nel limone arriva a toccare persino i 138 mg, qualcosa in meno nel lime.
Il lime possiede, volendo scendere nel dettaglio, un contenuto lievemente inferiore di vitamina C rispetto al limone, ma si rifà su quello relativo alla vitamina A, che nel lime è presente in quantità leggermente superiori.
Entrambi condividono analoghe proprietà curative, che li rendono apprezzabili alimenti deputati al benessere del nostro organismo.
Potente antiossidante utile per la difesa del nostro sistema immunitario, il lime è, infatti, molto di più che un semplice, sia pur ottimo, ingrediente “da cucina”: esso suggella vere e proprie proprietà curative, tra le quali quella di prevenire l’insorgenza di calcoli e tumori, specie a carico dell’apparato gastro-intestinale, nonché quella di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.
La grande diffusione nella nostra cucina del “tocco esotico”
Una delle ragioni per le quali il lime è tanto utilizzato per la preparazione di dolci, drink, succhi di frutta, creme, ma finanche patate fritte in sacchetto, carni e pesce, è la capacità di questo piccolo frutto di conferire al gusto quel tocco in più, esotico e, in quanto insolito, molto apprezzato.
Il lime, per via della possibilità di utilizzarne sia il succo che la buccia, è molto versatile, e ben si presta ad essere utilizzato con facilità un po’ ovunque. L’abbinamento che se ne fa con il salato rende molti piatti agrodolci, una declinazione di gusto questa che sembra trovare, specie di recente, grande apprezzamento nella popolazione dei consumatori.
Ricette dolci ne abbiamo? Certo che si!
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