Sensibilità chimica multipla, la malattia del XX secolo
Cos’è la sensibilità chimica multipla?
La sensibilità chimica multipla è una patologia ancora poco conosciuta anche in ambito medico. Le informazioni scientifiche in merito sono ancora poche, motivo per cui, in alcuni casi, i medici di base e tutta la comunità scientifica fanno fatica a diagnosticarla.
Ma di cosa si tratta di preciso? Di una patologia che si contraddistingue per reazioni allergiche che riguardano sostanze estranee al metabolismo umano.
L’espressione “sensibilità chimica multipla” o “MCS“, dall’inglese Multiple Chemical Sensitivity Syndrome, è utilizzata per descrivere un disturbo, causa di numerosi sintomi, anche molto gravi, attribuiti a fattori collegati all’ambiente nel quale i soggetti colpiti vivono. I sintomi della sensibilità chimica multipla sono invalidanti e davvero molto difficili da gestire per chi ne soffre.
La sensibilità chimica multipla è infatti una realtà, l’unico problema è che se ne parla poco. Quali sono i sintomi? Inquadrarli in maniera univoca è difficoltoso, in quanto differiscono da persona a persona. Molto importante è evitare di esporre il paziente alla sostanza tossica. Le conseguenze in questo caso possono essere infatti molto gravi e arrivare all’insorgenza di malattie autoimmuni e ictus.
Essi possono includere una vasta gamma di disturbi che includono mal di testa, affaticamento, vertigini, ipersensibilità, nausea, congestione, prurito, starnuti, mal di gola, dolori al petto, cambiamenti del ritmo nel cuore, problemi e difficoltà respiratorie, dolori muscolo scheletrici o rigidità, eruzioni cutanee, dermatiti da contatto, diarrea, gonfiore, gas, confusione mentale, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, cambiamenti di umore per arrivo alle compromissioni nervose quando si trova in contatto con alcune luci, profumi o gas di scarico.
Le cause
I colpevoli di questa condizione e dei suoi sintomi sono i prodotti chimici presenti dell’ambiente in cui il soggetto vive e lavora. Il problema è però capire per quale motivo anche livelli molto bassi di sostanze chimiche, che alla maggior parte delle persone non provocano disturbi, possano invece nuocere così tanto alle persone con l’MSC.
Alcuni medici suggeriscono che i sintomi della sensibilità chimica multipla siano una risposta immunitaria simile alle allergie. Altri dicono che i sintomi derivano da un’estrema sensibilità a certi odori. Si potrebbe defnire anche intolleranza agli odori. Alcuni hanno segnalato una vera e propria allergia agli odori come ad esempio il profumo. È possibile che condizioni come depressione e stato ansioso giochino anch’essi un ruolo importante. In alcuni casi, le persone indicano un evento rilevante, ad esempio la fuoriuscita di sostanze chimiche, come causa scatenante dei primi sintomi.
Purtroppo, non ci sono test affidabili per diagnosticare questa problematica e non vi sono neanche trattamenti efficaci e collaudati.
I trattamenti per la sensibilità chimica multipla
La sensibilità chimica multipla è una condizione molto grave, che viene vissuta male dal paziente, il quale tende, in alcuni casi, a isolarsi dal mondo e a non uscire di casa per paura di entrare in contatto con gli agenti patogeni.
Ovviamente questa scelta provoca delle reazioni a livello emotivo, causando l’insorgenza di stati di depressione. Capita addirittura che alcuni medici la trattino con psicofarmaci, approccio non totalmente corretto perché nega una malattia che esiste eccome.
Nonostante quello che abbiamo appena detto, alcuni medici specialisti prescrivono antidepressivi ed alcune persone colpite dall’MSC trovano che i farmaci per l’ansia e il sonno siano di aiuto. Molto spesso sono i malati stessi a trovare le soluzioni per stare meglio. Ad esempio, alcuni imparano con l’esperienza che certi alimenti o sostanze chimiche sembrano peggiorare i loro sintomi e così li evitano.
Altri pazienti che soffrono di sensibilità chimica multipla iniziano a seguire diete molto rigide, evitando eventuali allergeni e sostanze inquinanti. Altri ancora sono, sfortunatamente, costretti a rinunciare al posto di lavoro. Per tutti questi motivi, i malati di MSC cercano un aiuto dallo Stato.
Fanno questo non solo con il riconoscimento dell’invalidità ma, soprattutto, chiedono che la loro problematica sia riconosciuta a pieno titolo come una malattia e che per questo che siano messe a disposizione strutture e centri per la cura e per la diagnosi. Nonostante si contino 300mila italiani malati di MSC, da questo punto di vista l’Italia è rimasta molto indietro. Basta considerare che in tanti sono costretti a curarsi all’estero, dove la patologia è da anni riconosciuta.
Sensibilità chimica multipla e origine psichiatrica?
Tra la sensibilità chimica multipla e la sfera psichiatrica non c’è alcuna correlazione. Le considerazioni in merito sono diffuse ma molto dubbie.
La sensibilità chimica multipla ha infatti origine da una scarsa capacità di metabolizzazione delle sostanze estranee al metabolismo umano. Tale situazione è dovuta a un problema di natura genetica, che porta all’insorgenza della malattia, una condizione che è molto simile all’allergia per il semplice fatto che, con l’allontanamento del fattore scatenante, i sintomi scompaiono.
Tale circostanza rende quindi difficile la qualità di vita quotidiana dell’ammalato e non ha bsogno in alcun modo di una valutazione di tipo psichiatrico. In generale sono più colpite le donne, anche se la ragione in merito non è del tutto chiara.
In Italia, per ora, sono stati diagnosticati poche decine di migliaia di casi. A stare male per questo motivo sono però qualche milione di persone, che non sanno ancora di essere affette da sensibilità chimica multipla.
Ad oggi non esiste una reale cura a questa patologia, ma vengono messe in atto pratiche, diverse da paziente a paziente, adite a ridurre l’eruzione di sintomi nonché il loro peggioramento.
Molte persone affette da questa problematica tendono pertanto a seguire, per esempio, una rigida dieta alimentare, evitando alimenti considerati per eccellenza particolarmente allergizzanti ed infiammanti, per ridurre lo stato generale di alterazione dell’organismo, diminuendo conseguentemente l’intensità dei sintomi legati alla MCS.
Ad altri soggetti vengono prescritti antidepressivi per ridurre lo stato di ansia e stress, portandoli ad ottenere uno stato di calma che, come conseguenza, porta ad un riposo migliore e ad una riduzione della sensibilità verso l’agente chimico cause della patologia. Purtroppo alcune persone, ove non riescano a trarre giovamento da nessuna di queste pratiche, tendono a cambiare il proprio lavoro, in quanto si è notato che spesso le persone affette da questa patologia, svolgono quotidianamente mansioni in ambienti chiusi, pertanto sottoposti sempre all’inalazione di determinate sostanze che col tempo non vengono più tollerate dall’organismo.
Purtroppo come avrete notato questa patologia presenta un quadro clinico complesso, nonché una diagnosi particolarmente difficoltosa. Per queste ragioni ad oggi non è ancora stata inserita nelle malattie esenti per il nostro Sistema Sanitario, anche se in alcune regioni, data l’autonomia in materia, viene già riconosciuta, mentre in altre sono stati istituiti centri per la cura e la diagnosi della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla.
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