Conservare le verdure per avere le scorte per l’inverno
Conservare le verdure per avere le scorte per l’inverno. Prendiamo i prodotti della natura e chiudiamoli nel barattolo. Ritroveremo più tardi, nella nostra dispensa, i profumi dell’orto, i colori dell’estate, il sapore delle verdure maturate al solleone.
Anche se il tempo a disposizione è poco, non rinunciate al piacere di prepararvi qualche vasetto di verdura sott’olio, o sott’aceto o anche, semplicemente, al naturale.
Basterà dedicare due o tre giorni, due volte all’anno, e cioè nella tarda primavera e sul finire dell’estate, quando la verdura è nel pieno della sua stagione e quindi si trova più facilmente sul mercato e a prezzi più economici, per farsi una piccola scorta di prodotti conservati, da gustare poi durante i mesi più freddi.
Conservare le verdure: piu facile di quello che pensi
Per ottenere delle buone ricette ci sono delle regole ben precise da seguire scrupolosamente se volete essere sicuri della buona riuscita delle conserve: la scelta della verdura, i metodi di conservazione, l’elenco degli utensili indispensabili, il calendario della verdura.
Tutto ciò, insomma, che può esservi utile per preparare in casa tante buone conserve.
La scelta: La verdura deve essere innanzitutto freschissima, perfettamente intatta, al punto giusto di maturazione e possibilmente non trattata con prodotti anticrittogamici (mancando questa certezza assoluta si procederà a una pulitura più accurata del normale). La cottura che precede la conservazione deve essere rapida.
La verdura, salvo diverse indicazioni date nelle ricette specifiche, deve essere sempre immersa nell’acqua leggermente salata in ebollizione e fatta bollire a recipiente scoperto per pochi minuti, quindi scolata e fatta asciugare.
Gli utensili; Per la cottura delle verdure è necessario un recipiente di rame non stagnato, oppure di acciaio inossidabile o porcellanato (è proibito l’alluminio); per la preparazione in genere si consiglia:
- qualche coltello. di diversa dimensione e lunghezza,
- qualche cucchiaio di legno,
- una schiumarola,
- un setaccio in crine o plastica (non di metallo),
- un passaverdure,
- una caraffa graduata,
- panni di canapa o cotone a trama abbastanza fitta,
- lo sterilizzatore apposito oppure una grossa pentola,
- vasi di varie dimensioni, forniti possibilmente di coperchio a chiusura ermetica, con guarnizione di gomma.
A questo proposito, sarebbe bene dare la preferenza a vasi di piccole dimensioni, in modo che, una volta aperti, si possa consumare rapidamente il contenuto, senza timore che subisca alterazioni.
Le guarnizioni di gomma, prima di essere applicate sui vasi, vanno sempre sciacquate a lungo in acqua fredda o, meglio ancora, immerse per qualche minuto in acqua tiepida con un po’ di soda e poi lungamente sciacquate sotto l’acqua corrente.
I vasi devono essere ovviamente pulitissimi e ben asciutti; l’ideale sarebbe far bollire per dieci minuti vasi e coperchi, poi estrarli dall’acqua e farli asciugare capovolti su un panno. Altrimenti si consiglia di unire nell’acqua dell’ultimo risciacquo qualche goccia di limone.
Conservare i cibi è un’arte
La sterilizzazione dei vasetti: questo procedimento ha lo scopo di evitare che si formino, all’interno del vaso preparato, fermenti e muffe. Per fare questa operazione è necessario un recipiente apposito (che si vende nei negozi di articoli casalinghi) o, in mancanza di questo, una grossa pentola dai bordi alti, nella quale i vasi possano stare comodamente sommersi dall’acqua, che li deve superare di almeno cinque centimetri.
Usando un pentolone normale sarà opportuno mettere sul fondo uno strato di giornali, per evitare che i vasi siano a contatto diretto con il fuoco; inoltre, sarà bene frapporre tra un vaso e l’altro degli stracci o dei fogli di cartone, perché i vasi, muovendosi nell’acqua in ebollizione, potrebbero urtarsi tra loro.
Il tempo di sterilizzazione va calcolato dal momento in cui l’acqua comincia a bollire: nel caso di una sterilizzazione prolungata e di una conseguente evaporazione dell’acqua, occorrerà aggiungerne altra, sempre bollente. Terminato il tempo di sterilizzazione, si spegne il fuoco e si lasciano raffreddare i vasi nell’acqua stessa.
Dopo averli estratti e asciugati si controlla che la sterilizzazione sia perfettamente avvenuta. Per fare questa operazione si apre il gancio di chiusura del vaso e si osserva se il coperchio, pur liberato, resta perfettamente aderente al vaso e alla guarnizione: se il controllo è positivo, il procedimento è riuscito; altrimenti occorre ripeterlo, accertandosi prima che coperchio e guarnizione non siano difettosi.
La sterilizzazione potrebbe essere sostituita dall’aggiunta, nella conserva, di una piccolissima quantità di acido salicilico (2 g per 2 kg di prodotto), che si vende in pastiglie o in polvere ed ha azione antifermentativa. Tuttavia questo prodotto altera leggermente il sapore delle verdure, anche se poi le conserva intatte a lungo, dopo l’apertura del vaso.
Calendario della verdura
GENNAIO: cavolfiori, verze, spinaci, zucca, scorzonera, insalata (soprattutto radicchio), finocchi, carciofi, cardi, broccoletti, cicoria, rape, barbabietole, bietole.
FEBBRAIO: cavolfiori, verze, spinaci, zucca, scorzonera, radicchio di Treviso, lattuga, finocchi, carciofi, cardi, broccoletti, cicoria, rape, barbabietole, bietole.
MARZO: cavolfiori, verze, spinaci, scorzonera, radicchio rosso e verde, lattuga, finocchi, carciofi, cicoria, rape, barbabietole, bietole, porri.
APRILE: spinaci, radicchio, lattuga, finocchi, cicoria, bietole, porri, asparagi, fagiolini, fave, zucchine, piselli, cipolline.
MAGGIO: spinaci, insalate varie, finocchi, cicoria, bietole, porri, asparagi, fagiolini, fave, zucchine, piselli, cipolline, pomodori, cetrioli.
GIUGNO: spinaci, insalate varie, finocchi, cicoria, bietole, porri, asparagi, fagiolini, fave, zucchine, piselli, cipolline, pomodori, cetrioli, fagioli, peperoni, melanzane.
LUGLIO: insalate varie, bietole, porri, fagiolini, zucchine, piselli, cipolline, pomodori, cetrioli, fagioli, peperoni, melanzane.
AGOSTO: insalate varie, fagiolini, zucchine, piselli, cipolline, pomodori, cetrioli, fagioli, peperoni, melanzane, funghi.
SETTEMBRE: insalate varie, zucchine, pomodori, fagioli, peperoni, melanzane, funghi, tartufi.
OTTOBRE: insalate varie, pomodori, fagioli, peperoni, melanzane, funghi, cavolfiori, verze, spinaci, zucca, scorzonera, tartufi.
NOVEMBRE: cavolfiori, verze, spinaci, zucca, scorzonera, lattuga, indivia, finocchi, carciofi, cardi, broccoletti, cicoria, rape, sedani di Verona, barbabietole.
DICEMBRE: cavolfiori, verze, spinaci, zucca, scorzonera, scarola, indivia, finocchi, carciofi, cardi, broccoletti, cicoria, rape, sedani di Verona, barbabietole.
TUTTO L’ANNO: patate, cipolle, aglio, carote, erbe aromatiche più comuni (prezzemolo, sedano, rosmarino, salvia), champignons.
Volete qualche idea per conservare le verdure?
I friarielli in conserva sono un’idea semplice ma utile per valorizzare uno degli alimenti simbolo della tradizione napoletana e laziale. Il procedimento è alla portata di tutti. I friarielli vanno dapprima scottati in acqua, sale e aceto – soluzione che cuoce e disinfetta allo stesso tempo – e successivamente posti nei barattoli ben sterilizzati, arricchiti con aglio e peperoncino. Infine si copre tutto con l’olio d’oliva. Non essendo sottoposti a pastorizzazione, i friarielli sott’olio durano meno rispetto a molte altre conserve, ma comunque per un periodo di tempo abbastanza lungo. I friarielli in conserva, così come quelli freschi, possono essere impiegati in una miriade di ricette. Possono valorizzare la carne, la pasta e la pizza, inoltre possono fungere da contorno e, perché, consumati così come sono. D’altronde, il loro gusto è gradevole e valorizzato da un leggero tocco di amaro che non guasta.
Le rape bianche sotto aceto sono una conserva che ripercorre una tradizione molto antica, che vede come protagoniste le verdure più “popolari” e dei metodi di cottura capaci di garantire una lunga conservazione. Questa, infatti, non è garantita solo dall’aceto ma anche e soprattutto dalla pastorizzazione. Le rape e le cipolle vanno prima lessate, poi inserite nei barattoli e ricoperte con una soluzione di acqua e aceto aromatizzata, bollita e debitamente filtrata. Infine, vanno cotti a loro volta anche i vasetti, all’interno di una pentola e separati da dei canovacci. In questo modo le rape e le cipolle possono conservarsi veramente a lungo. Questo metodo, tra l’altro, valorizza le rape. Le rape sono degli ortaggi spesso posti in secondo piano, forse perché correlati a una cucina povera, tuttavia possono regalare molte soddisfazioni in cucina.
I cavolfiori sott’olio sono all’apparenza una conserva come tutte le altre, speziata in maniera equilibrata e valorizzata da ingredienti semplici. La conserva si basa su un ortaggio diffuso e da sempre apprezzato, tuttavia, riserva qualche sorpresa. Quella più grande consiste nella varietà del cavolfiore arancione. Molti di voi non lo sanno, ma il cavolfiore si presenta con varie tonalità cromatiche, frutto di una selezione orientata all’estetica, ma anche allo sviluppo di specifiche proprietà nutrizionali. Anche perché il colore non è solo un elemento visivo, bensì sintomo di un differente profilo nutrizionale. I cavolfiori arancioni, per esempio, sono tali in quanto ricchi di betacarotene, una sostanza che si trova anche nella zucca e nelle carote, che esercita una funzione anti-age. Il betacarotene stimola la produzione di vitamina A, che a sua volta favorisce svariati processi metabolici.
I finocchi in conserva sono una ricetta solo all’apparenza semplice, infatti, rispetto alle altre, richiede qualche accorgimento in più. Il riferimento è alla fase iniziale del procedimento e a quella finale. In prima battuta, dovreste porre la massima attenzione alla cottura del finocchio, in quanto vi è il rischio che si ammorbidisca eccessivamente. Nello specifico, dovreste lessarli per 7-8 minuti a partire dal bollore. Sul finire, poi, state attenti al livello dell’olio nella conserva. Nell’immediato, infatti, i finocchi tendono ad assorbirne parecchio, dunque dopo una mezza giornata dalla composizione dei barattoli dovreste aggiungere ancora un po’ di olio. Per quanto riguarda le applicazioni dei finocchi in conserva, avete un ampio margine di discrezione. C’è chi li consuma a crudo, così come sono, magari come snack o accompagnati da un buon pane casereccio. Molti li utilizzano per comporre insalate particolarmente saporite.
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