Erbe aromatiche e spezie: usi e proprietà in cucina
Erbe aromatiche e spezie sono preziose in cucina
Erbe aromatiche e spezie sono una componente preziosa in cucina. Rendono i piatti più saporiti; conferiscono aroma e gusto consentendo di ridurre l’uso del sale da cucina il cui abuso porta spesso a patologie da non sottovalutare. Ma non sono solo buone, sono anche salutari.
Sono, infatti, ricche di proprietà benefiche, vitamine e sali minerali. Stimolano i processi digestivi, sono antifermentative, antiinfiammatorie, limitano la proliferazione dei batteri e tonificano gli organi interni.
È importante ricordare che la maggior parte di queste vanno utilizzate fresche, aggiunte a crudo o solo negli ultimi istanti di cottura. Gli oli essenziali contenuti in esse, infatti, si disperdono con il calore annullando le loro benefiche proprietà.
Le erbe aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea sono: rosmarino, salvia, alloro, prezzemolo, basilico, etc. Per le spezie troviamo: chiodi di garofano, peperoncino, zafferano, cannella, etc. Ma ve se sono veramente molte e tutte salutari e di ottimo gusto che ci aiuteranno a dare un tocco in più ai nostri piatti ed una sferzata al nostro organismo.
Sempre presenti in cucina!
E’ utile conoscerle ed imparare ad aggiungerle alle nostre preparazioni. Vediamo, nel dettaglio, gli usi in cucina e le virtù di alcune tra le erbe e spezie più note.
Le erbe aromatiche e le spezie vengono utilizzate in quantità molto ridotte perché le loro caratteristiche dipendono da componenti aromatici percepiti dai nostri sensi già in quantità minime. Sono adoperate negli alimenti per esaltarne il sapore e aumentarne l’appetibilità e consentono un minore uso di sale e di grassi da condimento, un aspetto, questo, molto positivo.
Le erbe aromatiche sono costituite dagli stimmi, dai fiori, dalle radici, e talvolta dai semi, di piante diverse. Le spezie derivano dalle radici, dalla corteccia, dal frutto o dalle bacche di piante perenni, quali la cannella, la noce moscata e il pepe, e non possono essere coltivate facilmente in casa.
L’aroma e il profumo delle erbe aromatiche e delle spezie sono provocati dagli oli essenziali in esse contenuti, che vengono liberati quando queste vengono spezzettate, macinate o tagliate.
Erbe aromatiche : come sceglierle e conservarle
Sebbene alcune erbe aromatiche presentino un discreto contenuto di vitamine – specialmente del gruppo B e la vitamina C – e di sali minerali (calcio e ferro in particolare), esse vengono utilizzate in quantità talmente esigue che di questo valore nutritivo non è possibile tener conto. Nell’usare erbe aromatiche essiccate, in sostituzione di quelle fresche, dimezzatene la quantità suggerita dalla ricetta.
Un miscuglio comune di erbe aromatiche (mazzetto odoroso o bouquet garni) viene usato per insaporire zuppe, stufati o spezzatini, e in genere viene eliminato prima della presentazione della vivanda in tavola. Le spezie vengono comunemente vendute disidratate e macinate, in contenitori di vetro o di cellofan.
Le erbe aromatiche possono essere acquistate fresche al mercato, ma la loro conservabilità è limitata, mentre l’essiccamento può far loro perdere alcune qualità caratteristiche, quali il sapore, il tenore in vitamina C, ecc. Da ciò è nato l’uso dei giardini di erbe, vasetti coltivati in un angolo del balcone o della cucina, per raccoglierne le quantità necessarie al momento dell’uso.
Conservate le erbe essiccate e le spezie in contenitori a chiusura ermetica, in luoghi protetti dal calore e dalla luce del sole. Sostituitele, quando l’aroma risulta svanito o il colore modificato. Alcune erbe fresche possono venire surgelate: basilico, prezzemolo, erba cipollina, maggiorana.
Le erbe aromatiche
Alloro Le foglie di alloro, molto aromatiche, sono spesso usate in cucina, a volte intere, a volte spezzettate o frantumate, per insaporire arrosti e altre preparazioni a base di carni bianche o rosse, pesce, marinate, sughi, brasati, terrine, pàtè. Fanno inoltre parte del bouquet garni quasi sempre.
Aneto Quest’erba aromatica, il cui profumo ricorda quello dell’anice, lega particolarmente bene con i piatti di pesce, sia caldi sia freddi, ma trova impiego anche in insalate, salse fredde, piatti di verdura. Se ne usano in cucina le foglie, fresche o secche, i semi essiccati e i fiori.
Le foglie tritate vengono adoperate per insaporire insalate o patate al burro, creme di pomodoro, zuppe di pesce, ecc. I semi vengono adoperati per aromatizzare i cetrioli in salamoia e l’aceto.
Basilico È una pianta aromatica erbacea annuale, di taglia variabile da pochi centimetri a oltre mezzo metro, a seconda delle varietà e delle condizioni ambientali in cui viene coltivata. Come aromatico è adatto in cucina soprattutto per la preparazione di sughi al pomodoro e del pesto.
Il pesto, comunemente noto, è una salsa piuttosto densa, preparata con basilico, olio d’oliva, formaggio pecorino, pinoli, sale e aglio, finemente pestati e amalgamati. Cogliete il basilico prima che fiorisca. Le foglie possono essere conservate essiccate, surgelate o immerse in olio d’oliva: sebbene tendano a scurire, mantengono l’aroma.
Cappero È una pianta perenne, legata come habitat alle rupi e ai vecchi muri dei quali costituisce un insostituibile ornamento, con foglie lucide, carnose, e fiori bianchi a grandi petali. Il suo frutto è una bacca che contiene numerosi semi nerastri e reniformi.
Del cappero si usano i boccioli fiorali non ancora schiusi, piccoli, duri, di colore verde oliva scuro, di sapore aromatico. Conservati in salamoia o sotto aceto, sono impiegati per guarnire antipasti, preparare salse, insaporire carni o ripieni
Cerfoglio Ha aspetto abbastanza simile al prezzemolo, benché le foglie siano di un verde più pallido e di sapore più delicato. Si usa insieme ad altre erbe aromatiche per insaporire frittate, e nella preparazione di salse, minestre, insalate, aceti.
Il sapore, che ricorda un po’ l’anice, lega bene con alcune verdure, per esempio le carote. Si può inoltre mescolare alla maionese o alla besciamella per accompagnare pietanze diverse (uova, pesce, verdure bollite).
Dragoncello È coltivato per le sue foglie dolci e dal raffinato profumo, che danno sapore a salse, minestre o piatti di pesce e di carne. È impiegato soprattutto nella cucina francese, e per preparare l’aceto all’ estragone.
Maggiorana Molto spesso viene confusa con l’origano e molto usata nella preparazione delle pizze napoletane. Di sapore delicato ma abbastanza intenso, lega bene con tutte le carni; la maggiorana è ottima anche con verdure in preparazioni con pomodoro.
Menta Una delle caratteristiche di questa pianta erbacea è la straordinaria gamma di aromi e profumi differenti offerti dalle sue numerose specie e varietà. Attualmente le varietà più usate sono la menta romana e la menta piperita, ma anche la menta a foglie rotonde e la mentuccia (o nepetella), dal sapore più delicato, sono molto note e sempre più apprezzate.
Nelle sue diverse varietà, la menta serve a preparare salse, a insaporire varie pietanze a base di verdura ( carciofi, insalate di funghi, minestre); si usa, inoltre, per preparare bibite o preparazioni varie a base di frutta.
Origano È una pianta perenne, aromatica, che si moltiplica per seme o per talea. Impiegato in cucina come condimento, quello più usato è l’origano delle regioni meridionali, il solo ad avere un aroma abbastanza intenso. Dell’origano si adoperano le sommità fiorite che, nei mercati dell’Italia Meridionale e delle limitrofe zone mediterranee, vengono messe in vendita in mazzetti dal gradevole profumo.
Per quanto riguarda l’uso culinario, l’ origano è insostituibile aromatizzante della pizza napoletana e delle carni alla “pizzaiola”, e un delizioso ingrediente di insalate fresche di pomodoro e mozzarella.
Prezzemolo Ai nostri giorni il prezzemolo viene largamente impiegato per ornare numerose pietanze, sia cotte sia crude, e per insaporire salse e ripieni. Il prezzemolo dovrebbe essere raccolto prima della fioritura, altrimenti le foglie diventano amare.
Se ne conoscono numerose varietà, ma le due più popolari sono quello riccio e quello a foglie piatte. Per decorazione il primo è più ornamentale del secondo, che è invece più saporito. Sia come ingrediente sia come decorazione, usate, quando è possibile, prezzemolo appena colto.
Se proprio dovete rifornirvene prima, immergetene i gambi in acqua fredda, e se l’attesa si fa lunga mettetelo in frigorifero. Il prezzemolo surgelato è un eccellente aromatizzante ma non può essere usato come guarnizione perché avvizzisce. È ricco di vitamina C.
Rosmarino Il rosmarino è una pianta sempreverde a cespuglio, persistente, originaria delle regioni costiere del Mediterraneo, a volte coltivata a scopo ornamentale, per formare siepi. Ha fiori di colore blu chiaro e aghi di color verde scuro che profumano l’aria con il loro intenso aroma. In cucina le foglie dolciastre e fragranti del rosmarino si usano, sia fresche sia essiccate, per insaporire arrosti di carne e pesci alla griglia.
Salvia E’ un’ erba aromatica, la salvia, che cresce in tutte le zone mediterranee fino a 800 metri di altitudine. Le foglie si raccolgono tutto l’anno. Grazie al suo aroma sono molto utilizzate in un gran numero di preparazioni.
Santoreggia Pianta originaria dell’area mediterranea, coltivata per le sue foglie aromatiche, di sapore un po’ amaro e dal profumo di menta. Ne esistono due tipi: quello estivo e quello invernale. La santoreggia estiva è una pianta annuale eretta, a cespuglio, che cresce fino a circa 30 centimetri di altezza.
Le sue foglie, che possono anche essere essiccate, sono più aromatiche di quelle della santoreggia invernale, e presentano il loro migliore sapore alla fine di luglio. La santoreggia invernale è, invece, una pianta perenne che si differenzia dall’estiva per la maggiore espansione in larghezza. Cogliete la santoreggia quando è giovane, prima che le foglie diventino dure.
Timo Il timo comune, usato in cucina, da non confondere con il timo selvatico che ha foglie molto più grandi, è originario delle regioni mediterranee. È un arbusto perenne con sottili foglie ovali di colore grigio-verde e di sapore pungente.
Il timo orticolo, simile al precedente, ha un profumo meno intenso ma arricchito da un aroma di limone. Con il prezzemolo e le foglie di alloro, è un ingrediente del boquet garni per insaporire brodi, minestre, preparazioni a base di carne e di verdure. Si conserva essiccato o surgelato.
Le spezie danno sempre quel tocco di gusto in più alle nostre pietanze…
Molte spezie le abbiamo “prese in prestito”: ci arrivano dall’Oriente – o anche dall’America – e le amiamo sempre di più. Hanno conquistato tanti chef e hanno conquistato anche me. Infatti, abbiamo a che fare con aromi vegetali incredibili che, in base alla quantità utilizzata, possono aggiungere ed esaltare più o meno i sapori dei cibi che accompagnano e rendere i nostri piatti più profumati e colorati.
Si rivelano ingredienti preziosi per la preparazione di numerose ricette: dalle zuppe alle minestre, dai secondi di pesce a quelli di carne, dai primi a base di riso alla pasta, dai contorni di verdure ai dolci…
In questa sezione della scuola di cucina, scopriremo quali sono le caratteristiche delle spezie più utilizzate, ma anche come usarle quando ci mettiamo al lavoro di fronte ai fornelli. Perciò, non abbiate paura: facendo attenzione e seguendo i miei suggerimenti, potrete usarle le spezie correttamente e imparare ad amarle sempre più!
Con questi presupposti, andiamo a scoprire quali sono le erbe aromatiche che usciranno dalla dispensa e che insieme porteremo in tavola?
Le spezie si presentano come una costante e come un ingrediente immancabile nella maggior parte delle preparazioni, proprio perché possono elevare i sapori degli alimenti che accompagnano.
Tuttavia, non dobbiamo sottovalutarle neanche da un punto di vista terapeutico e nutrizionale. Infatti, molte di esse sono cariche di antiossidanti e dotate di proprietà disinfettanti, antibiotiche, antibatteriche e antinfiammatorie.
Ognuna ha le sue specifiche potenzialità e contiene diverse dosi di macro e micronutrienti. Anche se le useremo in minima quantità, sarà decisamente il quotidiano utilizzo a fare la differenza per il nostro benessere.
Scopriamo alcune delle spezie più utilizzate:
Anice È una pianta annuale di cui si utilizzano i frutti essiccati. Per il suo profumo dolce, l’anice è molto impiegato in pasticceria, nella preparazione di biscotti, di liquori e di bibite.
Anice stellato Un sapore molto deciso, simile a quello della liquirizia, contraddistingue l’anice stellato, motivo per il quale ne basta usare veramente piccole quantità. In cucina, ma non solo, viene usato soprattutto l’olio essenziale che si ricava dai semi contenuti nel frutto a forma di stella, già di per sé molto oleosi.
Cannella Spontanea dell’Isola di Ceylon, dove trova la maggiore coltivazione, e dell’India Meridionale, la cannella è coltivata anche nelle Isole Seychelles, nella Guyana, in Giamaica e in Brasile. Viene utilizzata soprattutto per la preparazione di dolci, conserve e liquori.
Cardamomo I frutti secchi, contengono semi bruni molto profumati. Questi si utilizzano per dare sapore a salse, salumi, a certi tipi di pane speziato e ad alcune vivande. Entra inoltre nella composizione del curry e di altre miscele a base di differenti spezie.
Chiodi di garofano Sono costituiti dai fiori non ancora schiusi della pianta Euglena caryophyllata. In cucina vengono utilizzati nella preparazione di pere cotte e, più genericamente della frutta cotta nel vino, del vino brulé e nella aromatizzazione delle creme.
Cumino Il cumino dei prati è un’erba a crescita biennale, i cui fiori vengono utilizzati nella preparazione della spezie. In cucina viene utilizzato per insaporire certe preparazioni (pane, dolci, formaggi) e in alcuni piatti della cucina orientale.
Coriandolo Questa spezie ha un largo impiego nelle cucine orientali. È coltivata per i suoi semi che hanno un odore sgradevole, che perdono una volta essiccati. I semi essiccati sono un ingrediente del miscuglio di spezie noto con il nome di curry.
Interi o in polvere, i semi del coriandolo si prestano bene ad aromatizzare minestre, sottaceti, insaccati, piatti di carne piccanti. Macinati, si aggiungono a budini a base di latte e riso.
Curry È una miscela di spezie in polvere di composizione molto variabile a seconda delle marche. Comprende quasi sempre pepe nero, comino, coriandolo e cannella, ed eventualmente noce moscata, chiodi di garofano, zenzero e peperoncino. La natura delle spezie utilizzate e le loro proporzioni danno ai diversi curry sapori molto differenti, dal dolce al piccante.
Finocchio selvatico Si ottiene dai piccoli frutti di varie specie di questa pianta, che cresce spontanea nella zona subalpina italiana. Il finocchio selvatico comprende molte varietà che producono frutti più o meno dolci, pepati o amari, e una varietà coltivata di cui si mangia la base carnosa delle foglie. I semi essiccati del finocchio vengono utilizzati come condimento nella preparazione di pesci, arrosti, bolliti e per la carne di maiale.
Ginepro È una pianta comune in tutta la fascia mediterranea. Del ginepro si utilizzano le foglie e i frutti (bacche), adoperati nella preparazione di carni, marinate e salse. Le bacche di ginepro sono l’elemento base nella preparazione del gin e servono per affumicare il prosciutto, al quale conferiscono un sapore ineguagliabile.
Noce moscata Quando i semi sono completamente secchi, vengono frantumati, e se ne estrae la noce moscata quale la conosciamo. La noce moscata, che ha in cucina diversi usi, è principalmente impiegata per aromatizzare i cibi più svariati: dai ripieni di carne, alle verdure, ai dolci.
Pepe È il frutto di una pianta delle regioni tropicali ed è certo una delle spezie più antiche e note. Il pepe nero e il pepe bianco in commercio provengono dalla pianta denominata Piper nigrum.
Il pepe nero è il frutto raccolto prima della completa maturazione, quando presenta un colore rossastro che tende a scurire durante l’essiccamento. Se, invece, si attende la completa maturazione dei frutti sulla pianta, questi, sbucciati ed essiccati, daranno il pepe bianco.
Peperoncino in polvere Il peperoncino occupa attualmente un posto importante nell’alimentazione di tutti i popoli dei Paesi mediterranei e tropicali. Se ne coltivano diverse specie e varietà, alcune dal frutto piccolo e di sapore piccante, altre con frutti più grossi e dal gusto meno forte, altre ancora dai frutti quasi carnosi e dal gusto dolce.
I frutti vengono di solito raccolti alla fine dell’estate, fatti essiccare in ombra, quindi appesi in ambienti aerati. Il peperoncino è particolarmente ricco di vitamina C.
Senape La senape è una spezie molto conosciuta e apprezzata nella cucina moderna. Della senape si utilizzano i semi, per lo più in polvere, che costituiscono la base per la preparazione della mostarda. La mostarda in pasta, usata come condimento, si diffuse verso il XVIII secolo e si otteneva frantumando i semi della senape nell’agresto o nel mosto di vino.
Zafferano Originario dell’Asia Minore, lo zafferano viene coltivato ora in diversi Paesi, fra cui l’Italia, dove però la produzione è andata gradualmente scemando. La coltivazione dello zafferano è facile, ma la sua raccolta è assai onerosa.
La spezie è costituita dagli stimmi essiccati dei fiori e la perdita di peso è enorme: da 80 kg di fiore si ottiene circa 1 kg di zafferano fresco, che per essiccamento si riduce ulteriormente a 80 grammi. Lo zafferano ha caratteristico odore e sapore amarognolo, aromatico, e il suo uso principale è quello di ingrediente del risotto alla milanese.
Zenzero Si ricava dal rizoma bollito ed essiccato di una pianta originaria dell’Asia e delle Isole del Pacifico. È utilizzato nella preparazione di aperitivi e digestivi, per dolcificare e profumare sciroppi, e rendere gradevoli liquori e bibite.
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