I grandi Chef hanno cucinato per noi!
I grandi Chef hanno cucinato per noi! . Il 10 novembre dello scorso anno l’Associazione “Il Mondo delle Intolleranze” ha raggiunto un grande traguardo nel percorso stabilito quattro anni fa quando fu fondata da Tiziana Colombo, Pozzi Luisella e Alessandro Villa. La Regione Lombardia l’ha infatti ritenuta idonea all’iscrizione nel registro delle associazioni che operano nell’ambito di intervento culturale.
Sono infatti nel suo statuto la promozione e la diffusione dell’informazione per una corretta e salutare alimentazione con particolare riferimento e incisività per i processi fisiologici legati alle intolleranze alimentari. Glutine, lattosio e nichel saranno i conosciuti assenti dai piatti dei grandi chef che hanno aderito alla richiesta di affiancamento all’Associazione per promuovere i suoi obiettivi con una serie di Cene di Gala che verrà inaugurata il 26 gennaio in una prestigiosa dimora storica di Brianza, il Castello di Cernusco Lombardone in provincia di Lecco.
Ci sostengono chef di fama nazionale
I grandi Chef scendono in campo per sostenere “Il Mondo delle Intolleranze”. E lo fanno con un’imperdibile cena di gala a menù “senza” in programma giovedì 26 gennaio alle ore 20 al Castello di Cernusco Lombardone, nella Brianza lecchese.
Il modo migliore per celebrare il traguardo raggiunto lo scorso novembre, quando Regione Lombardia ha riconosciuto il sodalizio guidato da Tiziana Colombo come associazione di “Promozione Culturale” iscrivendola nell’apposito registro che riunisce gli enti che operano in un ambito di intervento culturale.
Non si tratta di un’onorificenza fine a se stessa, ma di un riconoscimento istituzionale del lavoro svolto in questi quattro anni, durante i quali ci siamo impegnati, con l’aiuto di sostenitori e amici, per diffondere una cultura della corretta alimentazione.
E soprattutto per infrangere decennali tabù legati alle intolleranze alimentari. Diciamo sempre che chi è intollerante ha il diritto anzitutto di saperlo, in modo da avere gli strumenti per reagire. Dopodichè ha il diritto di sapere che può convivere con le proprie intolleranze con il sorriso sulle labbra, senza cadere in depressione o tantomeno perdere il gusto per la buona cucina.
A sostegno dell’iniziativa grandi Chef
La cena di gala al Castello di Cernusco Lombardone sarà la prima di una serie di eventi messi in campo con l’obiettivo di dimostrare che si può mangiare bene, anzi benissimo, pur in assenza di allergeni come glutine, nichel e lattosio.
Questi elementi saranno i grandi assenti nel menù proposto da tre prestigiosi Chef stellati come Theo Penati del Ristorante “Pierino Penati” di Viganò (LC), Tano Simonato del Ristorante “Tano Passami l’Olio” di Milano e il Maestro Pasticcere Roberto Rinaldini. Questi maestri della cucina presenteranno agli ospiti le loro creazioni, dimostrando ancora una volta quanto siano conciliabili la buona tavola e l’attenzione alla tematica dell’intolleranza.
Il loro sostegno all’associazione testimonia una particolare sensibilità per un tema così cruciale per la salute delle persone, purtroppo fino a pochi anni fa ignorato o sminuito. E tuttora sottovalutato in molti ambienti. Le cose lentamente stanno cambiando. E noi continueremo a lavorare affinchè anche il mondo della ristorazione riesca a confrontarsi e ad andare incontro a coloro che si trovano ad affrontare i problemi connessi alle intolleranze.
Roberto Rinaldini: un prodigio della pasticceria italiana
La carriera di Roberto Rinaldini ha fatto e fa ancora parlare tantissimo. Considerato uno dei migliori prodigi della pasticceria italiana, con la sua disciplina e il suo rigore ha conquistato anche il pubblico televisivo.
Di certo, quando si racconta di lui, c’è il fatto che ha scelto di rendere l’eccellenza e l’artigianalità tipiche della pasticceria del nostro Paese due punti fermi del suo lavoro. Come non fare almeno un cenno alle frequenti e felici incursioni nel mondo della moda, da lui amato e celebrato grazie a quella cura del dettaglio che è tipica proprio dei grandi stilisti, abituati a non lasciare nulla al caso quando devono realizzare una collezione e presentarla al mondo.
Ogni dolce di Rinaldini, che già sin dal 1996 fù vice campione d’Italia di pasticceria juniores, è una vera e propria opera d’arte. Come un abito di sartoria è unico e caratterizzato da un livello di eccellenza senza pari per quanto riguarda la scelta degli ingredienti e la loro lavorazione.
A completare il cerchio ci pensa chiaramente il packaging, coronamento di un lavoro che vede la bellezza visiva come un riferimento da tenere sempre presente. Maestro AMPI e membro di Relais Dessert, Roberto Rinaldini è un’eccellenza della quale l’Italia deve andare fiera. Per questo non posso che essere entusiasta al solo pensiero di averlo avuto tra gli chef che hanno contribuito, con il loro talento e la loro passione, a rendere unica una serata che ho aspettato per tanto tempo e che ha coronato l’impegno di anni.
Ecco con cosa ci ha stupito Rinaldini
Roberto Rinaldini ha reso ancora più speciale la cena di gala a sei mani di giovedì 26 gennaio cucinando un ottimo mini-strone di frutta e verdura marinata al frutto della passione e MacaRAL ai frutti esotici.
Le delizie che ha preparato non finiscono certo qui! La cena di gala presso il castello di Cernusco Lombardone è infatti terminata con un dolce tipico della sua produzione. Quale di preciso? La GnamBellina alle mandorle, accompagnata per l’occasione da una crema leggera alle mandorle e cioccolato e al latte di soia su salsa di piselli e pistacchio.
Per la gioia dei commensali che hanno saputo apprezzare qualcosa di davvero insolito, vanno i nostri più sentiti ringraziamenti ad un personaggio unico nel suo genere. Grazie tante Roberto, non vedo l’ora che ricapiti una occasione come questa.
Passione, tradizione e ricerca
La cena di gala a sei mani è stata resa speciale anche grazie al contributo di Theo Penati, chef del ristorante Pierino Penati, uno dei locali più importanti della Brianza e dell’intera Lombardia. Theo, che arriva da una famiglia da anni attiva nel mondo della cucina, con la sua passione è riuscito a portare una ventata di innovazione a questo importante percorso e, di conseguenza, a dare una svolta all’azienda di famiglia attiva già da diversi anni.
L’esperienza internazionale di Theo
Theo Penati, chef di un ristorante che non si può non provare se si vuole mangiare bene in Lombardia e nella meravigliosa Brianza in particolare, ha alle spalle una solida esperienza internazionale.
Il lavoro nelle cucine di alcuni dei ristoranti più importanti di Londra e di Tokyo lo porta ogni giorno, quando si mette all’opera nelle cucine del ristorante di famiglia, a innovare grazie a curiosità e ad apertura alla ricerca creativa. Questo straordinario approccio lo ha portato nel corso del tempo a promuovere vari progetti che vedono in primo piano la cucina e che ne celebrano l’importanza nella vita odierna.
Posso parlare a tal proposito di Cucina Evolution, un’iniziativa che si propone di rendere la cucina un punto di riferimento centrale per chi vuole perseguire la salute del fisico e della mente. Degno di citazione è anche il progetto Verde, dedicato al lato sostenibile della ristorazione.
Anche Theo Penati, come gli altri due chef che hanno reso speciale la serata di giovedì 26 gennaio al castello di Cernusco Lombardone, ha allietato la serata degli ospiti con alcuni piatti caratterizzati dal ricorso ai prodotti degli sponsor tecnici (quindi, di conseguenza, perfetti anche per gli intolleranti).
La cena di gala si è aperta proprio con una sua creazione, ossia l’uovo perfetto con salsa carbonara e pistilli di zafferano ellenico e briciole di pancetta. Per la cena di presentazione ufficiale dell’associazione Il Mondo delle Intolleranze Theo Penati ha cucinato anche il suo ‘cavoli che risotto’, caratterizzato dalla presenza di cavolfiore, parmigiano reggiano e da una nota di cioccolato fondente.
Per diversi anni barman in alcuni dei più prestigiosi locali italiani, Tano Simonato ( Gaetano all’anagrafe) ha realizzato un grande sogno più di vent’anni fa. Nel 1995 ha aperto a Milano quello che oggi è uno dei ristoranti di punta del capoluogo lombardo.
Tano Passami l’olio è un vero paradiso per chi ama questo prodotto unico al mondo e, nel ristorante che nel 2009 ha ottenuto una stella Michelin, può assaggiarne fino a 50 varietà diverse. Tano Simonato è un amico e una vera istituzione nel mondo della cucina italiana. Cosa possiamo dire di più di lui? Dare qualche informazione sulla sua dispensa ideale, nella quale non possono mancare olio (non poteva essere altrimenti) e zucchero.
Tano Simonato e la sua passione extra vergine
La passione per l’olio extra vergine di oliva che contraddistingue il lavoro di Tano Simonato non si limita all’eccellente lavoro del ristorante Tano passami l’olio. Negli anni questo grande chef ha avuto modo di parlare del suo lavoro in diversi modi, tra i quali un libro intitolato Passione extravergine, tra le cui pagine racconta il modo in cui si è avvicinato alla cucina e il percorso, non sempre facile, che lo ha portato a realizzare un progetto unico a Milano e non solo.
Anche se c’è stato un contrattempo che ha impossibilitato Tano di essere presente alla serata, la sua squadra di fedelissimi cuochi ha saputo riportare tutta la maestria del grande chef dando un importante contributo all’ottima riuscita della cena di gala.
Il team di Tano passami l’olio ha reso speciale la serata proponendo agli ospiti una straordinaria millefoglie di noce di manzo fassone con cavolo cappuccio rosso, bottarga e riduzione di aceto balsamico e un delizioso tiramisù di seppia.
Non c’è che dire: nonostante la sua assenza, il suo contributo si è percepito ed è stato fondamentale per il successo della cena di gala.
Non potrei essere più felice per la buona riuscita di una serata che è stata un omaggio speciale alla cucina italiana e a chi ogni giorno, con un occhio alle esigenze degli intolleranti, la rende grande e sempre caratterizzata da un alto livello di qualità.
Nei piatti dei grandi Chef le eccellenze elleniche
Nei piatti dei grandi Chef le eccellenze elleniche. È a volte quel tocco in più che in un piatto prende vita un gusto magico, insolito, un’efficace armonia di sapori che enfatizza le capacità creative di uno chef.
Per “L’ uovo perfetto alla carbonara con pistilli di zafferano ellenico ” Theo Penati ha richiesto i pistilli di zafferano ellenico, il saffron, della Cooperativa Krokos Kozanis, il primo produttore mondiale di zafferano biologico certificato.
Ogni estate 1.500 Agricoltori di trentanove comuni della provincia di Kozani, piantano i bulbi e all’arrivo dell’autunno raccolgono a mano i preziosi stigmi dei crochi, facendoli essiccare con cura finché non diventano dei sottili filamenti rosso scuro.
Servono circa 50.000 stigmi per ricavare 100 grammi di zafferano rosso, il più conosciuto tra le spezie, utilizzato in farmacia, in pasticceria, in cucina, nella produzione di formaggi, di pasta, di liquori e anche nella pittura. Le sue proprietà dipendono dalla presenza di tre principi attivi: la picrocrocina che dà potere al sapore e al gusto, il safranale che aromatizza e la crocina che ha potere colorante.
Eccellenze elleniche
Per utilizzare i pistilli di zafferano in cucina con attenzione e competenza, serve solo qualche accortezza: mettere i pistilli in una tazzina con poca acqua, oppure brodo o latte, molto caldi. Coprire e lasciare in infusione 40/60 minuti finché la parte liquida si colora di giallo intenso.
Versare l’infuso nel preparato della ricetta, se possibile a fine cottura, per non far cuocere lo zafferano. Il preparato in eccesso potrà essere conservate fino a 48 ore in frigorifero. Le dosi necessarie di zafferano per un buon piatto, dipendono dalla ricetta: per un risotto 0,3 grammi per 6-8 persone, è la dose ideale.
Sempre dalla Grecia, arriva la Bottarga Golden Age Trikalinos introdotta nella ricetta di Tano Simonato “Millefoglie di manzo fassone con bottarga”. La bottarga è una prelibatezza dall’epoca dei Faraoni e un alimento importante nella dieta della Grecia antica.
Il suo valore era conosciuto anche in epoca bizantina, e oggi occupa un posto di rilievo tra i prodotti gastronomici. La Bottarga Golden Age Trikalinos è prodotta esclusivamente dal muggine grigio attraverso una selezione limitata alle uova più dorate, sigillate poi in una sottile membrana di cera d’api.
Il suo mix di sapori riprende la freschezza marina, la torba e l’iodio, in combinazione con un gusto durevole e cremoso di mandorle tostate. Il suo valore nutrizionale è reso dalla ricchezza di proteine, acidi grassi (omega 3) e vitamine.
A tavola è buonissima da sola sul pane tostato, o combinata in ricette con frutti di mare crudi, risotti e spaghetti, accompagnata da distillati, champagne, vino bianco secco, vodka e whisky.
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