Affrontare negativamente la diagnosi celiaca

Affrontare negativamente la diagnosi celiaca. Come superare l’ostacolo
La prima reazione alla diagnosi
Ricevere una diagnosi di celiachia in età adulta può essere destabilizzante. Non riguarda solo il fisico, ma tocca anche la sfera psicologica e la vita sociale. Per molti, la notizia porta con sé smarrimento e timori: cosa mangerò? come cambieranno le mie abitudini? Queste domande sono naturali e comuni a chi si trova improvvisamente a dover ripensare il proprio rapporto con il cibo.
Bambini e adulti: due percorsi diversi
Quando la celiachia viene diagnosticata a un bambino, il cambiamento si inserisce in una vita ancora “nuova”, una tela bianca. Il piccolo impara subito che il gluten free è la sua normalità. Saranno i genitori a doversi informare e organizzare la casa, evitando che il figlio si senta diverso. Con serenità e pazienza, la routine senza glutine diventa presto un’abitudine quotidiana.
Il peso della diagnosi in età adulta
Per un adulto, invece, la tela è già dipinta da anni di abitudini, ricordi, piatti legati a momenti di vita. La diagnosi di celiachia impone di cancellare e riscrivere parte di questo quadro. È questo che rende il cambiamento più difficile da accettare: bisogna rinunciare a gesti radicati e aprirsi a nuove esperienze alimentari, con inevitabile senso di perdita.
Nuove abitudini da costruire
Accettare la celiachia significa introdurre alimenti gluten free, esplorare sapori diversi e imparare a leggere con attenzione etichette e simboli. È un percorso fatto di piccole scelte quotidiane: dal controllo delle contaminazioni in cucina fino all’attenzione nei ristoranti. Anche alimenti naturalmente senza glutine possono diventare rischiosi a causa delle lavorazioni. Serve quindi allenarsi a riconoscere le insidie.
Un nuovo approccio alla cucina
Per chi amava cucinare, l’impatto può sembrare ancora più forte. Le farine senza glutine richiedono nuove tecniche e tanta pratica. Non è però una perdita definitiva, ma un’occasione per riscoprire la creatività tra i fornelli. Molti scoprono ricette sorprendenti e un modo diverso di vivere il cibo. Con pazienza, la cucina torna a essere terreno di gioia e sperimentazione.
La diagnosi celiaca non è insormontabile
Guardare al lato positivo della diagnosi
Come superare l’ostacolo e ritrovare la serenità? Un primo passo è comprendere che grazie alla diagnosi di celiachia si sono risolti disturbi di salute spesso sottovalutati. Può sembrare un limite, ma è anche la chiave per stare meglio. Sapere finalmente cosa provoca i sintomi significa avere una strada chiara da seguire.
Una malattia cronica gestibile
È vero, la celiachia è una malattia cronica e ci accompagnerà sempre. Tuttavia, a differenza di altre patologie, non richiede farmaci o terapie invasive. Basta eliminare il glutine e rispettare un’alimentazione attenta. Questo non è un dettaglio da poco: una dieta precisa permette di vivere con energia e serenità, senza compromessi sulla qualità della vita.
Il valore dell’informazione
Un secondo passo importante è documentarsi. Leggere, informarsi e sperimentare in cucina apre possibilità nuove. Provare ricette, confrontarsi con chi ha già esperienza, seguire blog e comunità dedicate, può risvegliare entusiasmo e voglia di mettersi in gioco. Non sempre il primo esperimento è perfetto, ma ogni successo diventa stimolo per continuare e crescere.
La varietà dei prodotti gluten free
Rispetto a qualche anno fa, la scelta di alimenti senza glutine è cresciuta enormemente. Pasta, biscotti, farine e prodotti pronti sono ormai disponibili in tante varianti. Vale la pena non fermarsi al primo marchio: spesso la vera scoperta arriva con il tempo e con qualche prova in più. Così il cibo torna a essere piacere, non rinuncia.
Il rapporto con gli altri
Accettare la celiachia significa anche confrontarsi con chi ci circonda. Non tutti dimostreranno sensibilità: può capitare che qualcuno sottovaluti la condizione o banalizzi il rischio di contaminazione. In questi casi è importante non accettare leggerezze e ricordare con fermezza le proprie esigenze. Essere chiari e gentili è il modo migliore per insegnare rispetto e rendere il percorso più sereno, dentro e fuori casa.
La sensibilità al glutine non celiaca
La sensibilità al glutine non celiaca sta crescendo a vista d’occhio. A livello mondiale, l‘1% della popolazione soffrirebbe di celiachia. Secondo gli ultimi dati, in Italia i celiaci sono 198.427, un numero che probabilmente sottostimerebbe tutti i casi di celiachia esistenti nel nostro paese. Nonostante i medici e i pazienti siano sempre più attenti nei confronti di allergie e intolleranze alimentari, non sempre è così facile arrivare alla giusta diagnosi.
A rendere ancora più difficile la diagnosi della celiachia, inoltre, è la presenza della cosiddetta “sensibilità al glutine non celiaca” (Non-celiac gluten sensitivity). Chi ne è affetto ha gli stessi sintomi di una persona intollerante al glutine, senza però soffrire direttamente di celiachia o di allergia al grano.
Gli studi sulla sensibilità al glutine
La sensibilità al glutine non celiaca è una patologia che non ha ancora caratteristiche del tutto chiare. Per questo, i ricercatori stanno studiando le cause di questa problematica. La difficoltà di circoscrivere le caratteristiche della sensibilità al glutine e l’impossibilità, per ora, di diagnosticarla attraverso i test, rendono ancora più complessa la diagnosi.
Sembra che i pazienti che soffrono di sensibilità al glutine non celiaca abbiano gli stessi sintomi di un celiaco e, allo stesso modo, traggono benefici da una dieta senza glutine. Tuttavia, i test che solitamente portano alla diagnosi della celiachia non sono in grado di mostrare questa intolleranza. Per questo, solitamente, il medico arriva alla diagnosi della sensibilità al glutine dopo aver escluso altre patologie.
A chi rivolgersi?
Per ora non esistono dati sul numero di persone che soffrirebbero di sensibilità al glutine non celiaca. Tuttavia, secondo gli studi, questa patologia potrebbe essere molto più estesa della stessa celiachia. Una difficoltà in più, insomma, per le diverse diagnosi di intolleranze e di allergie alimentari.
Se temete di soffrire di una di queste patologie, niente panico! Prima di tutto rivolgetevi al vostro medico di famiglia o a uno specialista, senza cadere nella trappola dei falsi test. Solamente una diagnosi accurata, infatti, potrà escludere o confermare la presenza di celiachia o di altre intolleranze o allergie alimentari.
Intolleranza al glutine: scopriamo insieme i disturbi
L’Intolleranza al glutine può manifestarsi con differenti sintomi come forti ml di testa, nausea, diarrea, gonfiore addominale che esordiscono quando viene assunto un alimento contenente glutine come la pizza, il pane o la pasta.
Talvolta prima di scoprire un’intolleranza alimentare di questo tipo le persone ci impiegano un po’ di tempo perché non collegano immediatamente i sintomi alla loro causa scatenante: il glutine.
Ma che cos’è il glutine? Il glutine è una componente proteica dei cereali presente nel frumento e in alcune varietà di cereali come farro, orzo, grano…
Perciò è facilmente comprensibile che un numero considerevole di alimenti è composto da questa sostanza.
Celiachia, sensibilità al glutine e allergia al frumento
Disturbi legati al glutine
Sempre più persone scoprono di soffrire di disturbi collegati all’assunzione di alimenti contenenti glutine. L’espressione intolleranza al glutine è diventata di uso comune, anche se non sempre viene usata in modo corretto. Indica situazioni diverse in cui l’organismo non tollera questa proteina, provocando reazioni fastidiose o vere e proprie malattie. Negli ultimi anni la ricerca ha permesso di distinguere con maggiore precisione le varie forme e i disturbi correlati, ognuno con caratteristiche specifiche.
La celiachia
Il disturbo più conosciuto è la celiachia, una malattia autoimmune che colpisce l’intestino tenue. In presenza di glutine provoca un’infiammazione cronica, con sintomi variabili da persona a persona. La diagnosi si ottiene solo attraverso esami specifici, che devono essere eseguiti mentre si segue ancora una dieta con glutine. L’unica terapia è una dieta priva di glutine, costante e rigorosa. Oggi, grazie alla grande disponibilità di prodotti gluten free, è possibile continuare a mangiare con gusto senza rinunce significative.
Sensibilità al glutine non celiaca
Alcune persone accusano sintomi simili a quelli della celiachia pur non risultando positive agli esami. In questi casi si parla di sensibilità al glutine non celiaca. Non è una malattia autoimmune e non provoca danni permanenti all’intestino, ma può comunque compromettere il benessere. Eliminare o ridurre il glutine porta spesso a un miglioramento, anche se il percorso va sempre valutato con un medico o un nutrizionista.
Allergia al frumento
Un’altra condizione distinta è l’allergia al frumento. Qui non è il glutine in sé a creare il problema, ma alcune proteine presenti nel grano. L’organismo reagisce in modo allergico e i sintomi possono comparire subito dopo l’assunzione. Possono andare da disturbi gastrointestinali a reazioni più marcate. La diagnosi richiede test allergologici specifici e la gestione prevede l’esclusione del frumento e dei suoi derivati dalla dieta quotidiana.
Cosa devi sapere per sentirti meglio
La sensibilità al glutine non celiaca è una scoperta relativamente recente. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che è diffusa più di quanto si creda. In realtà si stima che le persone che soffrono di sensibilità al glutine siano in numero maggiore rispetto a chi è celiaco.
I suoi sintomi che possono insorgere all’improvviso e a qualsiasi età, presentano delle similitudini con quelli della celiachia. Solo in seguito ad esami diagnostici le persone che ne sono affette, non presentano lesioni della mucosa intestinale o una risposta immunitaria tipica della celiachia.
Di solito, la sensibilità al glutine non celiaca è un disturbo meno intollerante rispetto alla malattia celiaca e basterà eliminare o ridurre la quantità di alimenti contenenti il glutine per avere subito giovamento.
L’allergia al frumento è un altro disturbo correlato al glutine e si manifesta con una reazione allergica alle proteine del frumento che provocano asma e reazioni cutanee.
I bambini sono più soggetti a soffrirne, mentre per quanto riguarda gli adulti tende a regredire verso la pubertà. Per capire se siete allergici al frumento, bisognerà fare dei test cutanei e alcuni esami del sangue. Questi vengono prescritti da un allergologo che stabilirà quale tipo di disturbo correlato al glutine si tratta.
Di norma le allergie hanno differenti forme di trattamento. Una volta capito quale allergene vi dà problemi, bisognerà escluderlo dalla vostra dieta e potrete tornare ad alimentarvi senza timori.
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